Tinkerbell. Capitolo 25

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Camminiamo con Azzurra al centro che ci tiene le mani e ancora una volta mi sembra che siamo marito e moglie. Arthur non mi ha mai portata ai mercatini di Natale, tanto non avrei dovuto occuparmi di addobbare nulla e comunque ambiva ad addobbi esclusivi, quando dava le sue famose cene voleva sorprendere quei snobboni dei suoi amici che non potevo sopportare. 《Mamma guarda! Le mele avvelenate!》Sorrido. 《La vuoi?》Le chiede Carter. 《Siii!》E prende a saltellare. C'è qualcosa che le negherebbe? Credo di no. Ci fermiamo alla bancarella, Azzurra ha gli occhi luminosi e mi sento bene, non l'ho mai vista così felice. 《Vuoi anche tu una mela avvelenata?》Mi chiede con un sorrisetto. Dice a me? Ma non sono una bambina. Sbatto le palpebre confusa. 《Ne prendo una anche io.》Sorride con un'aria fanciullesca che mi lascia senza parole. 《Dai mamma! Prendine una anche tu!》Mi incita Azzurra. 《Non riuscirei a mangiarla tutta.》Ammetto un pò dispiaciuta. 《Due mele avvelenate.》Dice Carter al commerciante. 《La dividiamo.》Ammicca e apro la bocca ma non so cosa replicare. Paga e porge la mela ad Azzurra. 《Vuoi che inizio io o tu?》Mi chiede riferendosi alla mela. Oddio! Inizio prima? Perché se no sarebbe assaporare quello che lui ha toccato con le labbra, la lingua, saliva... mi sento prendere fuoco. Vedo Azzurra ormai presa ad addentare la sua mela avvelenata. 《Okay, inizio io.》E morde. Il modo in cui la morde... come apre la bocca... sono senza saliva e prendiamo a camminare, Azzurra tiene la mia mano e Carter apoggia la sua sulle spalle di Azzurra. Vago con gli occhi alle tante bancarelle piene di tanti bei ninnoli di Natale, luci, palline, c'è un'atmosfera magica e sento il calore natalizio vicino a mia figlia e Carter. 《Fermiamoci.》Esclama facendoci fermare di colpo e non capendo perché. Che ha visto? 《Tieni.》Mi dà la sua mela morsa solo da un lato, sospiro, posso andare dal lato opposto. Spinge me e Azzurra in una bancarella che vende roba lavorata a maglia, davvero molto belli i lavori e subito mi salta agli occhi il perché ci ha fermate qui. Sorrido emozionata. 《Quel paio di guanti per favore. E se li avete della misura più piccola un altro uguale.》《Sì signore! Che bella famiglia che ha. Complimenti!》Dice la signora grassottella di mezza età. Ci guardiamo. È bellissimo il modo in cui mi guarda intensamente. 《Grazie signora. Ne sono molto orgoglioso.》Azzurra mi stringe in un abbraccio e io sento il cuore esplodermi. 《Si vede.》Replica la signora che mi ammicca e prende a confezionare i guanti a maglia tutti colorati tra l'arancio, il giallo, l'ocra e il rosso. Molto vistosi e simpatici. 《Non li confezioni.》Avvisa la signora. Mi piace questa sua protezione. Mi sento io molto orgogliosa di stargli a fianco. La signora mi sorride e glieli dà, forse non ha mai visto un uomo così premuroso. Dopo aver pagato, mette i guanti ad Azzurra e poi prende la mia mano libera e mi fa scivolare la morbida e calda lana con delicatezza e concentrazione. 《L'altra.》Passo il bastoncino con la mela avvelenata nella mano guantata e lui fa scivolare l'altro guanto, poi sospira. 《Adesso potrai dormire sogni tranquilli.》Lo prendo in giro ridendo, mi fa il suo sorriso bastardo. 《Mi prendo sempre cura di ciò che mi sta a cuore.》Mi sorprendono sempre le sue affermazioni. Azzurra mi fa un sorrisetto, è felice. Continuiamo a passeggiare e ci fermiamo in un negozio che vende alberi di natale e Azzurra ci fa entrare, Carter le ha promesso l'albero e lei non vede l'ora di scegliere il suo preferito tra tanti maestosi, io continuo a mordere la mela avvelenata e osservo la felicità di Azzurra che saltella tra un albero e l'altro. Carter ha molta pazienza, le sta dietro, controlla la qualità dei rami, il colore, sorrido divertita in un primo momento, poi sento il cuore battere, mi è sempre mancato tutto questo, un uomo come Carter. Dopo un bel pò di minuti, finalmente scelgo un bell'esemplare di pino verde e folto. Entrerà nel bestione? Poi sento Carter mettersi d'accordo con il commerciante che sarebbe andato domani a ritirarlo. 《Mamma non è bellissimo? È tutto mio!》È davvero molto felice. Le faccio una carezza sul viso. 《È fantastico amore mio.》Addento ancora e mi ritrovo a risucchiare, è molto buona. 《Ne compro un'altra?》Ha il viso luminoso mentre mi guarda in modo... tenero? Sbatto le palpebre e vedo che ho divorato tutto e ho assaporato anche la sua parte, deglutisco attonita e torno a fissarlo, mi guarda attentamente e poi mi fa un lento sorriso. 《No. Va bene così, grazie.》Mi avvicino ad un contenitore e butto la stecca mia e quella di Azzurra e riprendiamo il giro, Azzurra è affascinata da alcuni decori e Carter si ferma per acquistarli. 《Azzurra. Frenati.》La richiamo, e mette leggermente il broncio. 《Dobbiamo decorare quell'enorme albero, ci vogliono un bel pò di decori, tesoro.》Tesoro. Come quando mi ha consolata. Un piacevole spasmo allo stomaco. 《Non rovinarci lo spasso. Per me non ci sono problemi sotto quel punto di vista.》Mi fa ancora quel sorriso bastardo e Azzurra riprende a saltellare felice e scuoto la testa con un sorriso. Passiamo una bella ora a comprare di tutto, Carter avvisa i commercianti che domani passa a ritirare tutto, di sicuro non potremmo continuare a passeggiare con tutta quella roba. Poi ci fermiamo dove un ambulante vende caldarroste. Oddio, le amo. Mi illumino solo al profumino e vedo Carter cogliere il mio desiderio e subito ne compra un bel pò. Non sono mai stata esaudita così, neanche da bambina. Ho il cuore stracolmo di emozioni. 《A me non piacciono.》Esclama Azzurra con una smorfia di disgusto. Carter mi porge la busta sorridente. 《Queste sono per te.》Il cuore penso stia per uscirmi dal petto e non so che dire, mi sento un pò a disagio. 《Grazie.》Mormoro accaldata. Azzurra contiene l'emozione, credo che a breve esploderà e mi viene da ridere. 《Che hai da ridere?》Chiede Carter. 《Niente.》Replico emozionata. Azzurra mi abbraccia per la vita e io faccio lo stesso. Dopo un pò è distrutta e Carter la mette in braccio, lei si attacca subito al suo collo con le braccia e la testa sulla spalla e crolla. In macchina Carter la sdraia sul sedile. 《Grazie per averla viziata stasera. Non è molto abituata a cose del genere, Arthur non le faceva scegliere i regali, glieli comprava o commissionava.》《Arthur era un coglione.》Il tono sembra duro e nonostante è vero, non mi aspettavo questo suo tono. Mi guardo i guanti e muovo le mani, sono caldissime. 《Scusa.》Mormora. Lo guardo e leggo nel suo volto sincerità. 《Non importa, è vero.》Ammetto rammaricata. 《Sì, ma tu lo amavi.》E sembra provi dolore nell'ammetterlo. Lo guardo e non capisco com'è che un uomo così meraviglioso mi ami così incondizionatamente. 《Grazie per il tuo affetto. Non sono abituata a ricevere tutte queste premure.》Vedo i suoi occhi intristirsi e mi fa una lieve carezza sulla guancia, le sue mani sono lisce, calde... deglutisce appena. 《Mi prendo sempre cura di ciò che mi sta a cuore.》Il suono caldo e roco mi smuove sensazioni proibite. 《E mi sto contenendo molto.》《Lo so.》Replico subito. Mi sorride e io ricambio, poi dopo qualche attimo accende il motore.

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