Carter. Capitolo 150

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Arriviamo a casa verso le sette, Clara è in cucina e ci accoglie con affetto, intuendo che qualcosa non va, si offre per preparare la colazione. 《Perché siete rientrati ieri notte? Cosa è successo?》Ecco che Azzurra inizia a comprendere che qualcosa non va. Bell mi guarda perplessa. Non sa che strada prendere: quella della verità? O mentirà? Ci sediamo a tavola, in cucina e Bell prende in braccio Azzurra. Le accarezza i capelli con amore ed è un immagine che mi appaga, che mi riscalda. Non sono cresciuto in un ambiente caldo e Bell è una madre molto affettuosa, materna... è una gioia per gli occhi e il cuore vederla con Azzurra. Mi viene in mente il dialogo che abbiamo avuto giorni fa in macchina, quando lei nervosamente mi chiese se pensassi che il non aver allattato Azzurra significava amarla di meno. Bè, è così evidente quanto la ama, che hanno un unione molto profonda. Azzurra la guarda con amore e ammirazione, abbandonandosi alle coccole di sua madre. 《Amore mio, purtroppo hanno bruciato casa nostra e anche quella di tuo padre.》La informa con dolcezza, Azzurra spalanca occhi e bocca, intanto che Clara mette sul tavolo del cibo. 《Mi dispiace signori.》Mormora dispiaciuta. 《Chi è stato?》Chiede allarmata. 《Non lo sappiamo.》Le risponde dispiaciuta Bell. 《Ancora.》Intervengo teso. Si voltano a fissarmi piene di aspettative e io non le deluderò. 《Ancora, non lo sappiamo. Ancora per poco. Lo stanerò e sarà molto peggio per lui o lei. A proposito - mi alzo passandomi una mano tra i capelli. - Devo fare un bel pò di telefonate.》Mi muovo per andarmene. 《Carter?》Bell mi richiama e mi fa un'espressione ovvia verso Azzurra, che nel frattempo ha preso in mano le sfere che porta Bell e le osserva attenta. È giunto il momento. 《Cosa sono queste mamy?》Bell mi guarda con un sorriso, mi sta dando la possibilità di risponderle. Così, anche se è un momento particolare, prendo un respiro e mi avvicino a loro, abbassandomi e accarezzando la testa di Azzurra. 《Sono due sonaglini che ho regalato a tua madre.》Azzurra apre la bocca con stupore e poi trova il pulsantino e lo preme e la ninna nanna inizia. 《Ma è la ninna nanna di Brahms! Perché le hai regalato due sonaglini che suonano la ninna nanna?》Io e Bell ci guardiamo con intensità, poi lei sorride con dolcezza. 《Perché presto avrai due fratellini.》La informa con emozione. 《Due fratellini?!》Urla Azzurra con sorpresa, poi si volta verso di me con un sorriso furbo. 《Caspita! La tua vite è potente!》Non ci credo. Scoppio a ridere, forte. Ci voleva. Decisamente. Bell ride insieme a me. Le do un buffetto sulla guancia. 《Hai ragione tesoro mio!》Esclamo giocosamente e si crea un'atmosfera leggera. 《Finalmente non sarò più sola! - Esulta alzando le braccia. - Sono maschietti? Femminucce?》《Non si sa ancora, amore mio. Ci vorrà ancora un altro pò di tempo per saperlo.》La informa Bell. 《Io voglio due maschietti!》Bell spalanca gli occhi. 《E come mai? Non sarebbe più bello desiderare due sorelline per poter giocare insieme?》Le chiede con curiosità, la stessa che ho io, anche se prima, in macchina ho detto a Bell di desiderare due maschietti, in realtà vorrei tanto almeno una femminuccia. 《Perché vi basto io. La vostra unica principessa.》Ah! Leggo sul volto di Bell disagio e comprendo che potrebbe essere complicata questa situazione. Le faccio un sorriso e le accarezzo i capelli. 《Ma tu sei senza dubbio la nostra dolce e bellissima principessa. Questo non cambierà mai tesoro.》Mi fissa con attenzione, e so che devo stare attento, molto. Azzurra è come sua madre: è esigente, possessiva, e un'attenta osservatrice. 《Il nostro amore per te sarà sempre immenso.》《Esattamente amore mio. Tu resti la mia più grande gioia.》Aggiunge Bell. Azzurra l'abbraccia e la bacia e Bell la stringe forte. 《Lo so mamma. Lo so che mi ami fino alla luna e ritorno.》Sospiro più tranquillo, ma nell'istante che cerco di stringerle in un abbraccio, Azzurra si volta con gli occhi assottigliati. 《Sei sicuro che non vorrai più bene ai tuoi figli?》È come se mi avesse appena pugnalato. Io? Che ho fatto di tutto per lei? Qualunque cosa? Ma l'ho fatto perché davvero le voglio un bene immenso e pensavo che per lei fosse chiaro. Ecco, mi sento come quando cerco di far capire a Bell quanto la amo. Azzurra è decisamente sua figlia. Inevitabilmente mi faccio serio e quando sto per risponderle: 《Azzurra! Non fare più un simile pensiero! Tuo padre ti vuole molto bene e te lo ha dimostrato in più di un'occasione.》《E te ne vorrò ogni giorno di più.》Aggiungo fissandola serio, colgo dal suo sguardo che sta pensando ad un evento in particolare, immagino sia lo stesso a cui ho pensato pochi istanti fa. In quella circostanza ho usato le stesse parole. 《Non devi mai dubitarne.》Si butta tra le mie braccia, stringendomi per il collo e la tengo stretta per un lungo momento, fissando Bell che mi guarda con amore. Quando ci stacchiamo le bacio il nasino. 《Ora devo proprio andare a fare delle telefonate, scusatemi.》Mormoro sollevandomi. 《Non fai colazione? Sei a digiuno.》Dice Bell preoccupata. Le sorrido. 《Giuro che appena finisco metto qualcosa in pancia. Ma prima devo fare queste telefonate o non troverò l'appetito.》Mi guarda molto preoccupata, così mi avvicino al suo viso che catturo con una mano e la bacio profondamente innamorato. 《Non stare in pensiero, prometto di fare il prima possibile. Tu intanto mangia.》Le mormoro con molta dolcezza e noto Azzurra guardarci con occhi a forma di cuore. 《Io non mangio senza di te.》S'impunta grave. Butto l'aria pesantemente, passandomi una mano tra i capelli. Non posso non farla mangiare, ma io non ci riesco se prima non faccio quelle dannate chiamate. Mi sfida con un'occhiata. Maledizione! Non riesco a dirle no. 《Sei fottuto.》Cinguetta Azzurra ridendo. 《Azzurra!》La richiamiamo entrambi contemporaneamente, ma dopo un attimo di sconcerto, scoppiamo a ridere. 《D'accordo, mangiamo.》

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