Carter. Capitolo 21

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Quando sono sul viale Azzurra mi da il bacio della buona notte e scende subito dalla macchina, andando incontro a Clara che l'aspetta e mi fa un segno con la mano per salutarmi e ricambio. È davvero molto stanca, ma sospetto anche che abbia intenzionalmente voluto lasciarci soli, è molto furba. Mi volto verso Tinkerbell che non è ancora scesa. 《Grazie per la bella serata. È da molto tempo che non mi sentivo così spensierata e allegra.》Mi rivela con il suono delicato della voce. 《Sono contento di questo.》Ci sorridiamo. 《Ascolta, per quanto riguarda il progetto AIRC, è stupendo! Voglio che lo realizzi. Fai una bozza di quello che pensi e poi me lo mostri.》Il suo viso è più luminoso, e capisco quanto è importante per lei questa cosa. 《Okay. Lo farò.》Ecco perché la voglio con me. Perché è una degna socia. Ci fissiamo per un lungo attimo e sento la voglia di lei farsi pressante. Le accarezzo una guancia e lei chiude gli occhi e respira forte. 《Sei così bella, cazzo!》Dischiude le labbra e lascia un respiro, mi sento sempre più rapito. 《Sei pronta domani a ritornare negli Hampton con me?》Apre lentamente gli occhi. 《Sì.》Sussurra. Mi faccio più vicino al suo viso, alle sue labbra carnose, i nostri respiri si mescolano, i nostri occhi si parlano. Mi muovo lentamente, ma senza toccarle le labbra, e lei segue la mia traiettoria. Restiamo così, fermi in silenzio e sento di tutto. Dal cuore, lo stomaco, e nell'intimo. Un qualcosa di forte come una scarica elettrica. Poi la sua mano mi accarezza una guancia. 《Buona notte.》Sento una fitta di dolore, perché non voglio distaccarmi, ma domani, fino a Lunedì sarà con me, quindi cerco di tranquillizzarmi. 《Passo a prendervi alle otto. - Annuisce. - Sogni d'oro Tinki.》Riesco a sussurrare. Mi guarda le labbra e poi mi fa un sorriso, prima di scendere. Anche lei desidera baciarmi. Quando è fuori mi saluta con la mano e io ricambio. Poi sospiro e mi porto una mano al cuore in tumulto.

Alle otto in punto sono sul viale con la mia Lan Rover Velar e carico i borsoni nel portabagagli. Azzurra dopo un primo momento di euforia si butta sul sedile. 《Svegliatemi quando arriviamo.》Mi metto a ridere. 《Ma come? Ci abbandoni così?》Chiedo scherzosamente, ma capisco che vuole riposare nel fine settimana, quando non c'è scuola. Tinkerbell ride. Stamattina è ancora più bella, ha ripreso a truccarsi leggermente, non che cambi qualcosa, per me è sempre bellissima, ma sono contento che ha iniziato a prendersi cura di sé. Ha rimesso i jeans e il cappotto blu. 《Non fare i capricci, che andiamo lì per te.》La richiama ridendo. 《Quando saremo arrivati mi sveglio. Notte.》Ridiamo e saliamo in macchina. 《Non sapevo avessi anche questo bestione.》Dice ridendo, riferendosi alla mia auto. 《Una macchina familiare ci vuole sempre, anche se la uso molto di rado.》Concludo con una stretta al cuore. 《E allora perché l'hai acquistata?》《Così. Per illudermi un pò.》Ridpondo mentre eseguo la retromarcia e scorgo che mi osserva pensierosa. Per un pò stiamo in silenzio, non accendo l'autoradio o disturberei Azzurra. Mi sento un pò come studiato, soprattutto dopo ciò che ho detto prima. L'osservo che guarda fuori dal finestrino, si è voltata giusto in tempo, mi viene da sorridere, chissà che pensa di me. Poi i miei occhi si fermano sulle sue mani rosse e mi acciglio. 《Non hai portato i guanti?》《Ah! Li ho dimenticati.》Vedo che si morde il labbro, è un pò a disagio. 《Ma hai le mani consumate, come puoi averli dimenticati ancora?》Non ci posso credere e non sopporto la vista di quella fede. 《Lo so. È che ho fatto tutto di corsa...》Si giustifica. Ma poi un pensiero orribile mi passa per la testa. 《Non hai un paio di guanti?》Mi volto un attimo a guardarla e vedo che ha il volto girato verso il finestrino. È così! Non ha un paio di guanti! Ma com'è possibile? 《Spiegami com'è che non vi è mai mancato nulla ma non hai un paio di guanti per la tua pelle sensibile.》Sono incazzato perché questo era compito del vile sotto terra. 《Non è così grave.》Risponde incurante non capendo perché per me lo è invece. 《Non lo sarebbe se non ti si ridurrebbero così. E scommetto che non è una novità, quindi è assurdo che non ti abbia mai regalato una cosa così importante. O che tu non hai avuto questo riguardo per te stessa.》《Non l'ho mai vista come una cosa così importante. Ho sempre messo le mani nelle tasche.》《Non è sufficiente. Hai delle spaccature.》Poi mi accorgo che sto esagerando e butto l'aria pesantemente. 《Scusa. È che non posso vederti le mani in quello stato.》La intravedo sorridere e mi sento sollevato che non se l'è presa per il mio scatto. 《Sei un uomo molto premuroso. Non capisco com'è che non ti sei mai sposato e non hai figli. A quest'ora sarebbero fortunati ad averti.》Mi duole lo stomaco e trattengo certe sensazioni che m'intristiscono. 《Sul serio non lo hai ancora capito? - Le chiedo istintivamente. - Credevo che ormai fosse abbastanza ovvio, del perché sono solo.》La guardo con la coda dell'occhio e vedo che è colpita. 《Mi dispiace.》Mi coglie all'improvviso. Faccio appena una smorfia, poi butto un occhio nello specchietto retrovisore e vedo Azzurra ancora addormentata, tutta rannicchiata in forma fetale. 《Adesso siamo insieme. M'importa solo di questo. La vita infondo è un ricordo. Oggi sarà un ricordo di domani. Alcuni sono dolorosi, ci fanno male, ma anche quelli belli poi alla fine ci fanno male, proprio perché non possiamo riviverli, perché sono passati e ci tormentano. Ecco perché ho imparato che la cosa migliore è concentrarsi sul futuro, credo che sia l'unica cosa che può fare star bene l'essere umano. Anche se io ho passato molto tempo a farmi male.》《Hai fatto un discorso molto profondo. Ma non sempre riusciamo a fuggire dai ricordi.》《Lo so.》Ammetto guardandola un attimo e mi accorgo che ha un'espressione malinconica. 《Quindi vorresti farmi intendere che dopo di me non hai più avuto altre donne?》Lo chiede piano, come se non ne avesse il coraggio. 《Certo che ne ho avute. Ma non ero coinvolto, sono stati solo impulsi maschili. Avventure.》《Ah! Okay. 》Mi volto un attimo e la vedo un pò accigliata. È gelosa del mio passato? 《E nessuna di queste è riuscita ad incastrarti.》Mi viene da ridere. 《Non sono un ingenuo.》《Questo lo vedo, ma a volte ci sono donne in cerca di dote.》Il suo tono è come velato da un leggero fastidio e la cosa stuzzica il mio ego maschile. 《Io invece non cercavo pargoli, quindi ho sempre saputo come muovermi.》《Quindi non hai mai voluto figli?》Corrugo la fronte e non seguo il filo del discorso. 《Non ho detto questo. Ho detto che stavo attento ad evitare che succedesse con delle avventure.》Non credo che il mio discorso non è stato chiaro. 《Quindi... se... cioè...》Sorrido. 《Sì.》Rispondo a quello che credo avrebbe voluto dire. 《Bè è chiaro no? Azzurra non è solo mia nipote. Cioè è anche tua figlia.》Dico con i battiti accelerati. 《Sì. Sei pazzo di lei. E sai come muoverti, ecco perché all'inizio ho pensato che avessi figli.》Noto che evita la mia forte confessione, ma non mi abbatto, ho tutto il weekend. 《Azzurra è nata dopo un anno che io e Arthur ci siamo sposati. - L'ascolto attentamente. - Io non mi sentivo ancora pronta, c'era l'agenzia e poi... comunque lui ha insistito e alla fine è arrivata la mia piccola Azzurra. - Maledetto! - Quando l'ho presa in braccio ho capito che la mia vita senza di lei era stata inutile. Non posso immaginare la mia vita senza Azzurra.》《Lo immagino. È naturale.》《Posso essere esplicita con te?》Alzo le sopracciglia e sorrido. 《Certamente.》《Quando quella notte abbiamo fatto l'amore... - attendo con ansia - anche in quel caso non cercavi pargoli? - Aggrotto la fronte. - Cerco di essere più chiara, non voglio che mi consideri una sciocca, so che hai usato la protezione perché ero troppo giovane, ma... se non lo fossi stata? Se avessi avuto più di sedici anni... Ti saresti comportato allo stesso modo?》Mi spiazza. 《Sinceramente non so rispondere a questa domanda.》Ammetto. 《Perché? È così difficile?》《È una di quelle domande trabocchetto per vedere se nella tua testa do la risposta giusta?》Scorgo appena il suo disappunto. 《Voglio solo sapere questa cosa.》Sorrido incredulo. 《In realtà la domanda è: per te sono stata un'avventura? Ma è tutto così ovvio.》《No. Non distorcere quello che ti ho chiesto. So che sono stata e sono importante. Quindi la domanda è quella.》È nervosa. 《Non so dare una risposta, perché se fossi stata più grande non saresti stata tu. E di conseguenza cambia tutto. Ma comunque mi sarebbe piaciuto un figlio nostro. Non è neanche discutibile.》《Scusa. Non so neanche io perché te l'ho chiesto.》Non le credo, penso che lo abbia chiesto per avere delle conferme. Poi cade il silenzio.

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