Sono a buon punto, il riso è pronto e sto insaporendo il pollo, ho sbirciato qualche passaggio sul cellulare e credo che il risultato non sarà poi così male. Carter nel frattempo ha acceso il camino e Azzurra gioca nel salone con le Barbie che le ho concesso di portarsi. Lo sento avvicinarsi dal suo profumo intenso e selvaggio e da una sorta di calore che emana il suo corpo. 《Che odorino delizioso.》Mormora con voce invitante. Sta alle mie spalle e improvvisamente vengo percorsa come da una corrente. Mi volto appena per guardarlo e ha lo sguardo perso su di me, questa cosa ha una reazione violenta sul mio intimo e come è successo giorni fa, mi sento umida. Basta uno sguardo? Con Arthur non succedeva. 《Posso assaggiare?》Mi chiede con quel tono caldo che mi fa provare delle contrazioni intime spaventose. 《Certo.》Cerco di muovermi ma lui mi tiene prigioniera, standomi dietro e tenendo le mani appoggiate sul piano della cucina. È una posizione molto intima e mi sento completamente attratta, è piacevole ed è una di quelle cose che non ho mai vissuto con Arthur. Prendo il cucchiaio e raccolgo un tocchetto di pollo con il sugo, con la mano mi assicuro che non coli e Carter si appiccica al mio corpo, il viso a toccare il mio e avvicino il cucchiaio mentre soffio. Soffia pure lui e credo di avere le vertigini, il suo corpo è duro, caldo, rassicurante. Poi assaggia, mentre lo imbocco, e questa è una cosa che mi è capitata solo con Azzurra. Non ho mai imboccato Arthur. 《Uhm... che goduria.》Esclama deliziato, gli sorrido soddisfatta. È ad un passo delle mie labbra, mentre lecca le sue e non posso smettere di fissargliele. Saranno morbide come quelle di Arthur? 《Io credo che tu sappia ancora bene come muoverti.》Sussurra profondo, e colgo una velata sfumatura in risposta al mio ultimo commento. Prendo un respiro e il suo profumo annulla quello del cibo, sento il desiderio di baciarlo, di avere un contatto intimo con lui, nonostante il suo corpo sia ancora premuto al mio, sono ancora di spalle e vorrei girarmi per guardarlo meglio. 《Sono contenta che ti piace.》Dico un pò a disagio e vedo che sorride alzando un angolo della bocca. Poi si avvicina e sento il cuore battere impazzito e il respiro spezzarsi. Mi dà un bacio bagnato sulla guancia e poi si allontana, lasciandomi stordita e smaniosa. 《Ti aspetto di là.》 Credo che la fame se n'è andata.
《È buonissimo!》Dichiara soddisfatta Azzurra. 《Confermo.》Sorride compiaciuto e per la prima volta mi sento orgogliosa, gratificata, tanto che accantono i miei pensieri sul tappeto e la stanza. 《Grazie.》Azzurra sospira e ci guarda serena. 《Vorrei restare qui per sempre.》Dice improvvisamente. 《Per saltare la scuola?》Replico ridendo, ma lei non ride. 《No. Perché siamo una famiglia.》Un dolore al petto, per Azzurra l'idea di famiglia è sempre stata questa: una cena preparata da me, il calore del camino e un padre amorevole come Carter. Lui le prende la mano e sento qualcosa di molto forte. 《Azzurra, noi siamo una famiglia anche a Long Island.》Si acciglia e capisco che sta per fargli la prima sfuriata. 《No! Non è vero! Viviamo in case diverse.》Vedo Carter in difficoltà. 《Azzurra. Non fare i capricci. Godiamoci la serata.》Mi mette il broncio, ma per fortuna mi ascolta sempre. 《Possiamo venire qui ogni weekend se lo vuoi.》Le dice Carter, lasciandomi disorientata e lo guardo con un sopracciglio inarcato. 《Siii! Sì!》Esulta Azzurra. L'idea di passare il tempo con Carter non mi dispiace, anzi... e sono felice che lui voglia condividere il suo con me. Ma non voglio che per lui diventi un dovere, anche se mi ha fatto ampiamente capire che sente ancora qualcosa per me, non nego che anche io sento un trasporto e un'attrazione fisica non indifferente. Ma è ancora troppo presto. Non ci conosciamo. Ed é importante essere sicuri, perché Azzurra non può perdere Carter. 《Tu sei d'accordo Tinkerbell?》Mi chiede con uno sguardo che si aspetta chiaramente un sì. 《L'idea non è male.》 Mi esce un lieve sorriso e lui mi fa il suo speciale. 《Evviva!》《Bene. Adesso sparecchiamo e poi andiamo ai mercatini.》Decide Carter. Mi alzo e inizio a sgombrare la tavola con l'aiuto di entrambi e mi sento davvero a casa. È così normale, eppure Carter viene dalla stessa famiglia di Arthur, è un uomo estremamente ricco, ma la sua umiltà mi confonde tutte le volte. 《Sono felice di sapere che hai una lavastoviglie, perché non ho proprio voglia di lavare anche tutte le stoviglie.》Ride divertito. 《Che dici? Sarebbe stato così divertente invece. Tu avresti lavato e io e Azzurra avremmo asciugato.》Azzurra scoppia a ridere. 《Che bello! Possiamo farlo domani?》Guardo male Carter, e la sua risata ora è debole. 《Lasciamo perdere Azzurra, tua madre non è entusiasta della cosa.》Le ammicca e la vedo arrossire, è pazza di lui e sono così felice che ha trovato in Carter la figura paterna.
Mi sistemo il cappotto e lo abbottono, notando le mani nuovamente arrossate, mi mordo il labbro. Se ne accorgerà e darà di nuovo di matto, sarà meglio che per stasera tengo le mani in tasca. Mi muovo verso il salone, dove ci sono Carter e Azzurra, li guardo seduti sul divano di lato al camino, lei è seduta in braccio e lui la bacia giocosamente di continuo, vedo Azzurra prendere quelle coccole felice e io sono incantata. Sarebbe un padre meraviglioso, ed è fantastico che ha scelto di esserlo per mia figlia. Mi appoggio allo stipite della grande porta a scrigno e li spio silenziosa. Per un attimo mi metto a fantasticare. Lui è mio marito e Azzurra è nostra figlia. Si guardano affettuosamente e poi lui parte di nuovo all'attacco con i baci che fanno strillare allegramente mia figlia e mi ritrovo a sorridere come una stupida. Non ho mai visto niente del genere con Arthur. Non che non era affettuoso con Azzurra, ma non a questi livelli. Carter ha tanto amore da dare... è incredibile. I miei occhi vagano ancora per quella stanza dove io gli avevo donato la mia verginità, è una stanza calda, ho notato alcuni cambiamenti nella casa, ha cambiato ogni cosa, eccetto questa stanza, per lui è importante e a me dà come un senso di tristezza, perché ha sofferto per me e io non l'ho mai saputo. E per un attimo ho come uno spiacevole presentimento, che per lui sono stata l'unica gioia in una vita vuota. Mi si stringe il cuore e poi i miei occhi si fermano in uno spazio vuoto di fianco al camino, è come se mancasse qualcosa. 《Ehi tu!》Mi richiama sorridente e sorrido in imbarazzo per essere stata colta in fragrante a spiarli. 《Stavo notando quell'angolo vuoto.》Osservo dubbiosa. Carter osserva pensieroso. 《Manca un bell'albero di Natale.》Replica come se già ha premeditato che quell'angolo è riservato a quello. Ho un dolore al cuore. 《È vero! Ne compriamo uno stasera?》Azzurra è impazzita dalla gioia. Non ha mai avuto il piacere di scegliere il suo. Arthur commissionava chi si occupava di arredi e venivano ogni anno ad allestire la casa come un negozio. 《Certo.》L'accontenta senza battere ciglio e non ne sono sorpresa. 《Ma gli addobbi si mettono per il Thanksgiving.》Li avviso. 《Noi li compriamo e per il Thanksgiving addobbiamo.》Replica con un sorriso bastardo. Iena. Azzurra ormai è al settimo cielo, le ha dato il permesso di addobbare, per lei è davvero Natale, ha sempre voluto farlo.
《Papà posso mettere l'angioletto che ci hanno fare a scuola le maestre?》 Ha uno sguardo pieno di speranza. Arthur le sorride amorevole. Stiamo cenando nel nostro salone. 《Gioia mia, l'albero ormai è completo. Ma puoi darlo a me e lo metto nel mio piccolo albero sulla scrivania dell'ufficio, così tutte le volte che lo guardo penso a te.》Lei gli sorride felice per quella stupenda dichiarazione, ma so che non è soddisfatta, nonostante tutto scende dalla sedia e va ad abbracciarlo. 《Okay papà.》Lui la bacia sorridente. È molto bello con quel ciuffo perfettamente sistemato, gli occhi di un azzurro intenso e le labbra così morbide. Mi guarda e vede che lo fisso incantata. Mi fa l'occhiolino e so già che significa. Dopo scoperemo e non vedo l'ora, mi è mancato tutto il giorno.
《Che bello! Non vedo l'ora! Per il Thanksgiving torniamo di nuovo e potrò addobbare l'albero!》Le urla di Azzurra mi risvegliano. Carter mi scruta attento. 《Tutto okay?》Lo guardo attentamente, il suo ciuffo è mosso e arruffato, come se ci passasse continuamente le mani. I suoi occhi hanno quel grigio particolare che intriga e le sue piccole labbra contornate da quella barbetta, mi stuzzicano, da giovane era sempre sbarbato, ma ora ha un fascino più maturo e sexy. 《Sì. Andiamo?》《Sì.》 Mi guarda come se mi stesse scavando dentro.

STAI LEGGENDO
𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼♀️
Roman d'amourAll'età di ventisette anni Tinkerbell Williams si ritrova vedova con la figlia Azzurra di sei anni. La morte del marito Arthur la getta nella malinconia, tanto da trascurare la sua immagine. Ma che matrimonio era? Chi era veramente Arthur Scott? Qua...