Carter. Capitolo 44

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Non ho dormito, l'adrenalina in corpo non me lo ha permesso. Ho ripensato a tutte le informazioni che mi ha detto Tinkerbell e la rabbia cocente mi ha portato a fare una doccia. Che razza di uomo impone alla propria moglie la sofferenza? Sia in gravidanza che al parto. Non ha finito il discorso perché ci siamo baciati, cosa che dall'inferno, mi ha spedito in paradiso. Ma intendo farmi raccontare cosa è successo durante il parto, ha parlato di una cicatrice che ho inteso si trova nel suo intimo. Scaccio via l'istinto omicida e ripenso al bacio. Baciarla mi ha solo confermato quello che già sapevo da anni. Che è lei. L'ho sentita mia, mi sono sentito protettivo, suo. Ho sentito come se finalmente fossi completo. Come ha detto Tinkerbell, è stato giusto. Lo è stato anni fa, oggi lo ha solo rafforzato. Il pensiero di fare l'amore con lei me lo fa venire duro come il marmo. Quel giorno voglio prendermi tutto il tempo del mondo, non voglio fretta, voglio davvero baciarle ogni smagliatura, cicatrice, voglio amarla con tutto me stesso, voglio farla urlare di piacere, quel piacere che le è stato negato per anni. Ieri sera ho sentito una forte chimica, è qualcosa di potente, viscerale, una cosa che ci legherà per sempre. La mattina sistemo la camera e il bagno, poi vado correre scaricando e infine eseguendo una serie di esercizi che mi aiutano a mantenermi in forma, è importante, anche perché vado per la quarantina e non voglio che la mia donna si ritrovi un uomo non informa, il mio fisico deve urlare: "Ne ho ancora venticinque!" Faccio una doccia, accorcio la barba e indosso un completo per il lavoro, quello che conta lo indosserò più tardi. Mi dirigo verso la macchina del caffè, che carico tutte le sere, tranne ieri sera e quindi con pazienza lo faccio. Appunto sull'agendina che devo assumere a tempo pieno Sthephy, non riesco più a seguire la casa, ho la testa altrove e devo ancora portare il bucato in lavanderia. Sì, due giorni a settimana non sono più sufficienti. Poi chiamo una persona di fiducia. 《Carl! Sono Carter.》《Carter! È un pò di tempo che non ci sentiamo. Tutto okay?》《In realtà ho un tarlo. Vorrei che ti occupassi di un caso.》《Sono sempre a tua disposizione Carter, lo sai.》Sorrido compiaciuto. 《Grazie amico.》《Dimmi di che si tratta.》

《Oggi ti riconosco.》Mi dà il buon giorno Sara. 《Sei più arzillo del solito. Novità?》Sorrido come un coglione. 《Stasera porto a cena Tinkerbell.》Fa un bel sorriso. 《Allora in bocca a lupo.》《Crepi il lupo.》Dico in un sospiro.

La giornata vola e mi ritrovo già in macchina per riaccompagnare Azzurra a casa. Non ho sentito Tinkerbell per tutto il giorno e mi manca da morire. 《Dalle un bel bacio stasera.》Esordisce Azzurra con un sorriso furbo. Tu guarda... 《Pensi che non sappia fare l'uomo?》Le faccio l'occhiolino e subito arrossisce. 《Lo so che lo sai fare. Si vede anche troppo. Ma voglio che lei capisca quanto tu la vuoi.》Rido, i suoi ragionamenti mi lasciano sempre senza parole. Non le rivelo che ieri sera ho dato a sua madre dei baci da lasciarla trasognata e felice, perché in quel caso innescherei la bomba. È meglio che per ora sia all'oscuro. 《Lo ha capito, tranquilla.》《Glielo hai fatto capire ieri sera? Perché stamattina dopo la corsa sembrava una scema.》Rido più forte, l'idea che Tinkerbell mi pensi trasognata mi fa gonfiare il petto di gioia. 《Glielo faccio capire ogni giorno.》La informo. Mi scruta con attenzione. 《Mi sa che ieri sera di più.》Riflette un attimo e poi strabuzza gli occhi. Ecco che le bomba esplode. 《L'hai baciata! Siii l'hai baciata!》Urla felice, poi mi fa uno sguardo birichino che mi lascia esterrefatto. 《Eccome se sai fare l'uomo. Ahahahah!》Ride a crepapelle. Che roba. Scuoto la testa con un sorriso.

Dopo aver accompagnato a casa la piccola peste, passo in lavanderia e poi vado a casa a farmi una doccia e indosso il completo blu che tanto le piace, sono così emozionato, non mi sembra neanche vero. Quando passo a prenderla mi sento tremare, sono agitato per l'emozione di trascorrere la serata come due fidanzatini. Poi mi assale un dubbio. Appena la vedo come la saluto? La bacio? Quando la vedrò lo saprò.
Mi apre e credo che il mio cervello sia andato in pappa. Non la riconosco più. La donna che mi sta di fronte è una pantera. Il sangue pompa velocemente verso il basso e sono già sull'attenti. Indossa una giacca nera che in vita si apre a gonna di seta. La giacca lascia scoperto il petto e si intravede un vestito profondamente scollato di pizzo nero. Noto che ha laccato le unghie di un bordeaux scuro, i lunghi capelli ricadono sulla scollatura a V in morbide onde selvagge. Anche il trucco è marcato, è di un grigio fumo che risalta l'azzurro dei suoi occhi, mentre sulle labbra ha messo un lucidalabbra. E per finire delle sensuali Manolo Blahnik rosse. Le percorro tutto il corpo lentamente con occhi avidi e la verga di pietra. Gesù Cristo dammi la forza di resistere. Il cuore mi sta uscendo dal petto e credo anche la verga dalla patta. 《Ciao.》Sorride e inclina la testa di lato. Il mio corpo subito si muove verso di lei, la prendo per la vita portandola al mio corpo e la bacio piano. Le nostre lingue si intrecciano delicatamente, voglio gustarla, nonostante il mio respiro è già pesante. 《Ciao mia bellissima tentatrice.》Ride e mi bacia castamente. 《Saliamo in macchina.》Esclamo prendendo un respiro profondo, è troppo provocante e non so se stasera riuscirò a controllare la situazione. Non mi sorprende in un certo senso, da adolescente provocarmi era la sua missione preferita. Le apro lo sportello e lo richiudo dopo che è salita. Quando monto in auto i miei occhi cadono sulle gambe messe in mostra dal pizzo. Ho i battiti cardiaci fuori controllo, come la verga impazzita. 《Ti piaccio? O preferisci che mi cambi e metta qualcosa di più casto?》Cosa? Sbatto le palpebre e cerco di ricapitolare cosa mi ha appena chiesto. 《Cosa hai detto?》Non è una tattica. È seria, anzi imbarazzata. Perché? 《Ti ho chiesto se ti piaccio così o se credi che abbia esagerato.》Corrugo la fronte. 《Sei divina tesoro mio. Non voglio assolutamente che ti cambi.》La vedo riflettere, con una mano si tocca una coscia e vorrei farlo io. Qualcosa non va e so già di cosa si tratta. 《Questo completo l'ho acquistato per il mio venticinquesimo compleanno. - Racconta con amarezza. - Volevo apparire per come mi vedi.》Sorride un attimo, poi si fa di nuovo amareggiata. 《Ma lui me lo ha impedito. Non voleva che mostrassi il mio corpo, che esagerassi con scarpe vistose o il trucco. Così non l'ho mai messo. E stasera mi è saltato agli occhi e...》Le copro la mano sulla coscia con la mia. 《Tesoro mio, quel coglione non era un uomo. Era un insicuro del cazzo! Figurati se non mi piace che ti valorizzi come donna. Sono orgoglioso di mostrarti al mio fianco. Sei uno schianto. E come ti ho sempre detto: hai un corpo perfetto! Non vergognartene, sii fiera, come lo sono io.》Mi sorride con gli occhi che le brillano. Mi allungo per stamparle un bacio delicato e le accarezzo piano una guancia. 《Ti amo.》Non mi stancherò mai di ricordarglielo, perché non posso farne a meno, mi parte da dentro. Il suo volto si fa emozionato, tirando in dentro le labbra e con un sorriso mi riposiziono alla guida e accendo il motore. Ho sempre saputo che Tinkerbell ha una natura passionale e che le piace valorizzarsi, da giovane non eccedeva per ovvie ragioni, ma poi Arthur ha soffocato la sua vera natura, e ora ha bisogno di riscoprirsi come donna, di sentirsi bella, sensuale, amata. Riacquistare fiducia in sé stessa e con il suo corpo, io l'aiuterò in questo. Con me è al sicuro, non le vieterei nulla. 《Dove mi porti?》È di nuovo allegra. 《A Manhattan.》Mi volto per accorgermi che ha un sorriso luminoso e gli occhi che brillano felici. Mi rincuora, voglio che sia felice, che si diverta. Accendo l'autoradio e Adam Levine canta la sua What Lovers Do. Tinkerbell prende a muoversi a ritmo. 《Ti piace?》《Molto.》Aumento il volume, voglio che si diverta. Spalanca la bocca a questo mio gesto. 《Non sono un vecchio palloso.》Scoppia a ridere ed è come magia, sono felicissimo e mi metto a canticchiare il ritornello, sotto ai suoi occhi felici. 《Hai una voce bellissima.》Il mio cuore stasera è una capriola continua e tremo per l'emozione. 《Grazie tesoro mio.》

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