Tinkerbell. Capitolo 33

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Dopo pranzo, Carter ha preso il monopoli e abbiamo cominciato a giocare, Azzurra è sul serio ad un passo dal cielo, ovviamente abbiamo un pò trasgredito le regole facendola vincere e lasciandola farci neri. Così che dopo un paio d'ore crolla tra le braccia di Carter che la coccola tra baci e carezze, sul divano vicino al camino e io riordino la cucina, anche a pranzo ho fatto un casino, non sono così ordinata come Carter, del resto non sono più abituata a cucinare, pensa a tutto Clara. La mattinata è stata un pò impegnativa, tra la telefonata e la reazione di Azzurra. Ma mi ha sorpreso di più Carter, in questo weekend è stata una scoperta continua e mi ritrovo a pensarlo. Mi piace molto come uomo, a livello fisico è qualcosa d'intrigante, non è belloccio come lo era Arthur. La sua bellezza è graffiante, i suoi sguardi corrucciati sono sexy quanto il suo sorriso speciale, che poi unito al carattere maturo è un mix esplosivo per la mia libido che in questi giorni si è risvegliata più insistente di quando aspettavo Azzurra. Ma stamattina sono riuscita ad abbracciarlo, la massa di muscoli duri contro il mio corpo, il suo abbraccio è stato molto caldo, direi infuocato, e mi mordo ancora il labbro per non essere riuscita a sentire al tatto la morbidezza dei suoi capelli mossi, ricordo di averli toccati da ragazzina, ma ora è un uomo, un uomo che si organizza le giornate, comprensivo, attento... mi rendo conto che la lista delle qualità è lunga. Passo il panno sul pensile e lo sento dietro che afferra il mio braccio allungato. 《Lascia stare.》Mormora togliendomelo di mano. 《Ma...》《Non voglio che fai le pulizie.》Il suo sussurro roco sul collo mi fa affiorare la pelle d'oca. Cerco di voltarmi, ma le sue mani mi tengono ferma per i fianchi. La sua parte intima è schiacciata contro il mio sedere, ma ancora non sento strane presenze. 《Credi che dopo che quel coglione di mio fratello ti ha fatto fare la signora, con me farai la servetta? Non esiste.》È risoluto. Le sue mani stringono un pò di più i miei fianchi e sento il suo respiro su una guancia, sto per prendere fuoco. 《Vuoi essere tu a farlo?》Chiedo tenendo a bada le emozioni. 《Onestamente è l'ultimo dei miei pensieri al momento.》La sua voce sul mio orecchio ora sembra sotto sforzo, è più roca, profonda, e ora inizio a sentire la sua erezione. Fatico a deglutire e chiudo gli occhi ansimando piano, mentre mi tiene ancora ferma per i fianchi e mi accarezza il collo con il naso. 《Vuoi che smetta?》Se voglio che smetta? No! Voglio che non smetta mai questa estasi infinita. 《Rispondi.》Vuole essere certo che non è un fastidio per me, ma è assurdo, sto boccheggiando. 《No.》Rispondo con il fiato corto. 《Continua.》Lo incito. Muovo il collo nella direzione opposta per facilitargli il compito e lui sposta con una mano i miei capelli da un lato e prende a baciarlo piano. Con le mani afferro il piano lavoro e stringo la presa. Ora prende a mordicchiare e leccare, ma con dolcezza, gemo piano, una delle sue mani si posa sul mio ventre e avverto un capogiro. 《Amo la tua pelle delicata, sa di rose.》È ancora affaticato nella voce, ma non muove mai il bacino. 《Sogno ogni notte il tuo corpo perfetto.》《Ah!》Stringo gli occhi, godendo di ogni bacio e parola. 《Non sono più come un tempo. - Ammetto triste. - Ho avuto un parto.》Si ferma con i baci e sento il suo respiro accelerato. 《Tu sarai sempre perfetta per me. Ricordatelo.》Ora la sua mano calda sul mio ventre preme e stringe possessivamente la mia carne. 《Potrai partorire altre tre volte, ma per me non muterebbe nulla.》Abbandono la nuca indietro, fino a toccare la sua spalla e sento che la pazzia è vicina. Riprende a baciarmi il collo e io ad ansimare, mentre preme ancora la mano sul mio ventre. Mi sento leggera, il suo profumo amplifica il piacere. 《Carter.》Gemo. Prende il lobo e lo mordicchia piano e sospiro, sento i battiti del suo cuore sulla mia spalla, le sue mani che stringono e premono fianco e ventre. E la sua erezione dura. Lecca piano tutto il contorno del mio orecchio. Voglio baciarlo, voglio toccargli i capelli, allungo il braccio, ma mi viene male, sono di spalle e mi sento frustrata. 《Cosa cerchi?》Bisbiglia sul mio orecchio e rabbrividisco. 《Voglio accarezzare i tuoi capelli.》Confesso con il cuore in gola. Lo sento ridere, una risata dolce e calda. Capisco che è buffo e anche difficile data la posizione, e scommetto che non è una cosa che gradisce, Arthur me lo permetteva solo a letto e in qualche approccio, ma non in tutte le occasioni. Non voleva che il suo bel ciuffo si scombinasse e la cosa mi faceva sentire frustrata. Quindi per lui potrebbe essere uguale, considerando che ha più capelli e che la sua piega scarmigliata è perfetta. Così rilasso il braccio e mi abbandono ai suoi baci bagnati e sensuali. Ma improvvisamente smette, lasciandomi disorientata a sbattere le palpebre. Forse ho esagerato con la storia dei capelli, anche se per quanto strano, ci troviamo in piena intimità. Si stacca e improvvisamente ho freddo, il suo corpo è una fornace. Poi mi riprende per i fianchi e mi volta, sbattendomi al suo corpo e ora la sua erezione preme sul mio basso ventre. Ha gli occhi torbidi e un sorriso malizioso, io devo essere rossa fino alla punta dei capelli. Respira dalla bocca e non so se a questo punto mi bacerà. 《Che aspetti? Accarezzali.》Mormora gutturale e sono senza parole, non so cosa fare. Dice sul serio? Lo guardo indecisa, ho un pò timore, ma i suoi occhi mi dicono che sta aspettando. Deglutisco piano, mentre le sue mani si posano sui miei reni, e qualche dito più giù, mi fissa con aspettativa, corrugando la fronte e gli si forma il solco e le rughe, insieme a quelle degli angoli degli occhi. Che meraviglia. Guardo la sua piccola cicatrice che gli dà quell'aria più accattivante e piano piano muovo una mano in direzione della sua testa, lui alza le sopracciglia. 《Non succederà nulla quando li toccherai. Sono solo capelli.》Mi sorride con fare ovvio, e capisco che ha intuito un'altra mancanza del mio matrimonio. Ma non voglio pensarci, ora voglio solo accarezzarglieli. Così passo le dita nelle morbide onde, sembra pura seta. È una sensazione divina e mi ritrovo a sorridere come una stupida. Lo fisso e vedo che tiene gli occhi chiusi e ha le narici dilatate. Gli sto dando piacere? 《Continua.》Sussurra. Mi rendo conto che mi sono fermata e così riprendo a giocare con quella folta massa ribelle. Muove la testa venendo incontro alle mie carezze, tiene ancora gli occhi chiusi e ansima impercettibilmente. Tutto ciò mi provoca delle piacevoli fitte nell'intimo e nel ventre, mi piace vederlo godere di ciò che gli faccio, è qualcosa di così intimo e unico. Mi appaga. Quando mi fermo scendo con le mani sul suo collo e noto che ora i suoi capelli sono una massa decisamente più scarmigliata di prima. Apre gli occhi e sono due pozze scure, la sua erezione preme ancora più dura. 《Scusa, credo di aver combinato un disastro.》Lo avverto. Non sembra interessargli, continua a fissarmi fumoso. Avvicina il viso al mio e con il naso prende ad accarezzare il mio. Desidero tanto che mi baci. Lo voglio. 《Riuscirò ad estirparlo dalla tua testa e dal tuo cuore. Quello è il mio posto.》Mormora roco ad un passo dalle mie labbra e poi si stacca. Si allontana fissandomi attentamente e infine ammiccando e uscendo dalla stanza. Ho il respiro pesante e le gambi molle. Cosa è successo?

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