Carter. Capitolo 123

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M'incammino verso l'ascensore, oggi ho pranzato in ufficio, è andata Bell a prendere Azzurra e sarebbe rimasta con lei in agenzia. Scaccio il fastidio di immaginare Mr Evans a tampinare Bell, se no vado fuori di testa. Prima di andare in agenzia devo passare in gioielleria per comprarle ciò che ho in mente e mi viene ancora da sorridere. Chissà che faccia farà. Rido da solo e premo il pulsante per chiamare l'ascensore. Oggi Bell mi è mancata da morire, ma capisco che non può trascurare la sua agenzia. Anche Azzurra mi è mancata. I nostri dialoghi ironici... non riesco più a farne a meno. Entro e subito scorgo qualcuno entrare velocemente. Mi volto e vedo Megan che preme il pulsante per stoppare l'ascensore e sta di fronte le porte chiuse con le braccia spalancate. 《Che cazzo credi di fare?!》Sbraito nervoso. Ha l'espressione disperata. 《Non trattarmi così. Non posso vederti in ufficio perché Sara me lo vieta. In tutti questi anni ti sono stata fedele, ti ho aiutato nel lavoro, ti ho aperto il mio cuore. Ti prego ridammi la mia scrivania.》《Non è più tua.》Sibilo accigliato. 《Potrei farti causa!》Esclama con sofferenza, perché non ce la farebbe. 《Non spingerti in là, perché finiresti per strada. - Mi avvicino con fare minaccioso. - Perché ti impedirò persino di lavorare in una bettola, sai bene quanto sono potente.》Il suo viso si contorce dal dolore. 《È stata la mia stupida gelosia a farmi straparlare. Che colpa ho se ti amo?》Piagnucola. 《BASTA! Quello che hai detto su mia moglie è imperdonabile. Ora togliti.》Vado per premere il tasto di sbloccamento e si fionda per baciarmi, mi sfiora appena, perché mi ritraggo subito e la fisso come una bestia feroce. Dilato le narici, serro le mascelle e sgrano gli occhi trafiggendola come due pugnali ben affilati. Si porta all'istante le mani alla bocca e scoppia a piangere. Mi avvicino a lei con fare minaccioso, continuando a fissarla con aria feroce. Premo il pulsante e l'ascensore si sblocca. 《Carter...》Le porte si aprono. 《Non dovevi azzardarti!》Le sibilo minaccioso e poi ecco che sono investito da un conato che mi fa vomitare di getto sulla soglia, lasciandomi spossato. Sento esclamazioni di stupore, io non lo sono, quello che è appena successo è contro il mio essere e il mio corpo lo rigetta. Mi sollevo sudato e furioso lanciando un altro sguardo di fuoco a Megan che è sconvolta ed esco sentendola singhiozzare, dirigendomi alle scale, sotto gli occhi scioccati di Sara.


Guido verso la gioielleria come un pazzo, tanto sono nervoso. Io che detesto i tradimenti mi ritrovo con una sorta di bacio rubato in ascensore e la tragedia è che dovrò dirlo a Bell. Perché non esiste che glielo nascondo! La farà infuriare. Maledettamente. Il nostro weekend andrà a monte? Porca puttana! Non mi piace sentirmi così! Mi fa schifo! Mi viene nuovamente la nausea, vomiterò ancora, già lo so.
Arrivo al negozio che sono furioso, ma devo calmarmi perché sto per comprare qualcosa d'importante al mio dolce amore. Quando entro rivivo il giorno in cui fui qui. Il locale è ancora identico, parquet scuro, faretti ovunque, bacheche che brillano di gioielli preziosi, le commesse hanno cambiato la loro uniforme, sono passate al nero e per un attimo i miei occhi si fermano nel punto in cui era fermo mio padre. Per un attimo ho una morsa allo stomaco, ma il saluto rispettoso nei miei confronti da parte delle donne lì dentro mi risveglia e mi avvicino al banco. 《Come possiamo aiutarla Mr Scott?》Chiede una ragazza castana tutta sorridente, ma in un attimo si avvicina un'altra ragazza. È rossa, lentigginosa, ha gli occhi verdi ed è formosa. Mi sorride sicura di sé e ovviamente la riconosco, come lei riconosce me. Non è più la ragazzina timida di un tempo. 《Me ne occupo io Stacy.》La congeda facendole morire il sorriso sulle labbra. 《Come posso esserle utile Mr Scott?》Faccio un ghigno ironico, ne ho piene le palle oggi di donne in calore! E indubbiamente non voglio vomitare nuovamente. 《Devo fare un bellissimo regalo a mia moglie che aspetta due gemelli.》L'espressione del suo viso cambia, sussulta impercettibilmente e poi deglutisce piano e fa un leggero sorriso. Bene. Ora che ho chiarito il concetto, posso spiegarle cosa ho in mente.





Siamo a cena e parliamo delle nostre giornate, Azzurra è felice perché ha preso il suo dieci e lode in aritmetica e io e Bell la strapazziamo di coccole facendola ridere. È un'atmosfera così bella... peccato che ho le budella aggrovigliate per ciò che dovrò confessarle e il senso di vomito dietro l'angolo. 《Mancherete solo due giorni?》Chiede Azzurra. 《Sì amore.》Risponde dolcemente Bell. Azzurra fa una piccola smorfia e assume un'espressione assorta. 《Sapevate che i leoni hanno dei rapporti sessuali per giorni, dai venti ai quaranta al giorno, ed evitando anche il cibo?》Scoppio a ridere, Bell è scioccata, ha gli occhi fuori dalle orbite. 《Azzurra!》La richiama non riuscendo a trattenersi dal sorridere divertita. 《Ma è la verità, lo dice National Geographic  channel! Lo trovo molto romantico.》Ho le lacrime agli occhi per quanto sto ridendo e Bell mi fissa tra il divertito e l'incredulo. Bè, ci voleva proprio, visto il mio stato d'animo. 《Perché questa ossessione per i leoni?》Chiede Bell disorientata. 《Perché sono bellissimi, fedeli, possessivi con le loro leonesse e perché certi atteggiamenti di papà mi fanno pensare ad un leone.》Dichiara con naturalezza. 《Azzurra non tutti gli uomini hanno queste caratteristiche.》Le ricordo tornando serio, cercando di ridimensionarla, anche se ho ben capito cosa frulla nella sua testolina. 《Ecco, appunto.》Rafforza il concetto Bell, fissando seriamente Azzurra. 《Tu sì!》Esclama ridendo con le guance arrossate. Come immaginavo. 《È per questo che lo chiami leone?》Le chiede Bell consapevole. 《Certo. Il leone è il felino più regale, affascinante e fedele che ci sia.》Spiega con quell'aria furbetta. 《Okay, ma non paragonare l'atto sessuale degli animali a quello tra esseri umani, perché non è la stessa cosa.》Le spiega seria Bell e mi lascia senza parole. Sta intavolando una spiegazione sull'educazione sessuale? L'espressione di Azzurra si fa più interessata. 《I maschi non hanno le spine, giusto?》Non resisto e rido piano. 《No, amore mio. Hai studiato il corpo umano.》Bell è molto seria e Azzurra l'ascolta attenta, così mi ricompongo. 《Comunque buon weekend.》E scoppia a ridere e di conseguenza lo faccio anche io, Bell scuote il capo osservandoci e sorridendo.

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