Carter. Capitolo 99

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Quando siamo in azienda, mi sento euforico, è meraviglioso poter andare a lavoro insieme e la vedo sorridere. Siamo in ascensore e gli specchi ci riflettono, ma io la guardo ardentemente, scorrendo gli occhi lentamente per tutto il suo corpo, facendola arrossire. Mi piace vedere che ancora le faccio questo effetto. 《Prima di andare a prendere Azzurra sarai stesa sulla mia scrivania a boccheggiare.》Spalanca la bocca e i suoi occhi brillano eccitati. Le faccio il mio ghigno sardonico. 《Non vedo l'ora.》Mormora suadente. Cerco ancora una volta di ricompormi, vedo che nota la cosa e scoppia a ridere. 《Gestire l'effetto che mi fai sta diventando un'impresa impossibile.》Ammetto in un borbottio. 《Mi piace vederti vulnerabile.》Confessa con un ghigno malizioso, che mi fa ridere scuotendo il capo. 《Tu mi sconvolgi Bell.》Rivelo in un sospiro. Fa un sorriso bellissimo, capisco che l'ho appena colpita al cuore. 《Oh! Devo chiamare la dottoressa Dawson!》Esclama agitata, mentre le porte dell'ascensore si aprono. Sara ci vede e fa un sorriso, Bell si ferma in un angolo e mi fa cenno di darle cinque minuti, mentre tiene premuto il cellulare all'orecchio. Annuisco avanzando verso Sara che è sorridente, ha sollevato la sua chioma rossa in un classico chignon ed è sempre perfettamente truccata di scuro. 《Buon giorno Mr Scott. Vi vedo molto allegro stamattina. Chissà come mai.》Proferisce con un sorrisetto sardonico. 《Buon giorno Sara. Quando Tinkerbell è al mio fianco, tutta la mia giornata migliora.》Sorride felice per me, arricciando il naso appuntito. 《Mi fa molto piacere vederti così Carter, davvero. Te lo meriti! - Esclama affettuosamente. - Ma ora devo dirti qualcosa che ti farà innervosire.》Inspiro profondamente e poi butto pesantemente l'aria posandomi il pollice e l'indice sulla fronte, mi volto a guardare Bell che parla a telefono e poi riporto la mia attenzione su Sara. 《Non ha consegnato i dati?》Sono abbastanza seccato. Sara fa una smorfia sdegnata. 《No. Ti aspetta nel tuo ufficio con tutti i dati, e non so come abbia fatto.》Stringo le mascelle e mi avvicino a lei con espressione inflessibile. 《Non devi più farla entrare nel mio ufficio e non m'importa come fai. Tirale pure i capelli. Ma non deve più varcare quella soglia senza la mia autorizzazione! Sono stato chiaro Sara?!》Annuisce mortificata. 《Non voglio che Bell si turbi. Non deve turbarsi!》Sbatto ferocemente la mano sulla sua scrivania, facendola sussultare e le faccio un'espressione di fuoco che le fa intendere che se Bell si turba, è grave e i suoi occhi si spalancano come svegliandosi e capendo perfettamente la situazione. 《Se succede qualcosa di grave... io non risponderò delle mie azioni Sara, è bene che tu lo sappia.》Si fa improvvisamente più seria. 《Non accadrà mai più. Vuoi che vada di là a sbatterla fuori a calci in culo?》《No. Ci penso io.》《Okay. Perdonami. Davvero non succederà più.》Mi dice dispiaciuta e le accenno un lieve sorriso. 《Quando mi porti il caffè, porta la cioccolata a Bell. Okay?》Annuisce. Bell si avvicina. 《Va tutto bene?》Mi fissa sospettosa, ha sentito il mio nervosismo. 《Buon giorno Mrs Scott.》La saluta rispettosamente Sara. 《Oh, buon giorno Sara. Mi scusi, ho notato del trambusto...》Sara sorride. 《Tranquilla Mrs Scott. Non c'è problema.》《Per favore chiamami Bell.》Le dice sorridente e anche Sara le accenna un sorriso. 《Okay.》《Sara mi ha appena informato che nel mio ufficio c'è Megan.》Noto che s'irrigidisce e sulle sue labbra carnose aleggia un sorriso amaro. 《Proprio non si arrende.》Mormora tra i denti e anche se mi lusinga vederla gelosa, mi dispiace perché non voglio che s'innervosisca, perché non le fa bene. 《Rilassati. - Le dico serio. - Ci penso io.》Noto che comunque non è tranquilla e mi avvio a grandi falcate nel mio ufficio. Se la trovo seduta sulla mia poltrona, giuro che sarò spietato. Entro e la trovo in piedi a braccia conserte di fianco la mia poltrona, sempre succinta e con i capelli tirati in una treccia. Quando mi vede sorride. Addirittura. 《Buon giorno Carter.》Mi saluta con uno sguardo affascinato. 《Megan, non voglio più trovarti nel mio ufficio. Devi aspettare quando vengo e chiedere a Sara il permesso. Sono stato chiaro?》Il suo volto si rabbuia e diventa paonazzo quando Bell fa il suo ingresso. 《Sì. Buon giorno Mrs Scott.》La saluta sforzando rispetto. Dopo che ho appeso il mio cappotto aiuto Bell a togliere il suo, e non mi sfugge l'invidia negli occhi castani di Megan. 《Buon giorno Megan.》Bell risponde a tono e mi piace il fatto che non si fa intimidire. 《Le chiedo umilmente scusa per il mio comportamento di ieri.》Continua forzatamente, e la fisso incredulo, tranne Bell, lei ha gli occhi assottigliati. 《Non si ripeterà. E chiedo scusa a te Carter. Mi dispiace infinitamente.》Stavolta le scuse sono più sentite, perché prova dei sentimenti per me. 《Per favore perdonami. Ci tengo troppo al nostro rapporto.》Aspetta ferma e con aria sincera. Comprendo che è innamorata e sta soffrendo, ma il fatto che fa star male il mio amore ha la priorità. Le passo accanto, trascinando con una mano sulla bassa schiena Bell, per accomodarmi sulla poltrona e faccio accomodare Bell su quella di fianco. 《Megan il tuo comportamento nei confronti di mia moglie è oltraggioso.》Ha gli occhi sbarrati perché ho detto moglie, ma ormai lo è per me, come io lo sono per lei, non solo per il nostro legame, ma anche perché porta in grembo nostro figlio. Bell arrossisce e mi guarda come se per lei quelle parole hanno un'importanza profonda. 《Hai tentato di umiliarla e continui a sculettarmi in faccia mancando ad entrambi di rispetto. Tra noi ci sarà solo un rapporto lavorativo, fin quando tu lo consentirai. Perché sono abbastanza incazzato ora. E le tue scuse formali e forzate a mia moglie... - faccio di no con la testa e le mascelle serrate - non mi convincono.》Deglutisce a fatica e abbassa le palpebre per un lungo attimo. 《Okay. Sulla scrivania ci sono i fogli con i dati che hai richiesto. - Mormora a fatica. - Ho fatto del mio meglio. Seattle non è stata semplice.》Solleva lo sguardo e vedo che ha gli occhi lucidi. 《Va ad occuparti degli stagisti.》Spalanca gli occhi, perché la sto umiliando ulteriormente, dandole un compito che non è di sua competenza. 《Puoi andare.》Esclamo intransigente. Annuisce ed esce fuori per la prima volta senza sculettare. Quando restiamo soli butto pesantemente l'aria e allento un pò la cravatta. Bell mi prende per il viso e poggia la sua fronte alla mia. 《Non so se è un bene lavorare insieme.》Dice ridendo dolcemente. Corrugo la fronte. 《Cosa?》《Sei così dispotico.》Faccio un'espressione di giocoso richiamo. 《Grazie. È importante per me vedere quanto mi ami.》Le prendo il viso tra le mani. 《Non devi dubitarne mai. Sei la mia vita Bell.》Pronuncia un leggero sorriso caldo. 《Ti amo infinitamente, e capisco perché Megan ti desidera così tanto. Io ne morirei.》Ammette con tono disperato. 《Io sono tuo.》Affermo serio. Poi la bacio con il fuoco che mi danza nelle vene, gemendo infervorato e portando una mano sulla sua pancia. 《Come sta la mia stellina?》Bell ride piena di gioia. 《Sta bene.》《Hai preso i cracker?》Le chiedo con premura. 《Sì.》Ride. 《Qualche biscottino allo zenzero?》《Sì.》《La tua barretta di cioccolato allo zenzero?》Ride ancora più divertita. 《È tutto nella borsa.》Sospiro, guardandola con aria sognante. Poi mi chino per baciarle ripetutamente la pancia e accarezzandola con una mano. 《Non vedo l'ora che sia domani per sentire il tuo cuoricino. Ti amo stellina mia.》Le labbra di Bell si posano in un dolce bacio sulla mia nuca. 《Dio... quando fai così ti amo ancora di più, se è possibile.》Mormora sulla mia pelle, accarezzandomi i capelli. 《Sei un padre così amorevole e protettivo. Azzurra e stellina sono fortunati.》Le sue parole sono acqua fresca e le bacio ancora il ventre, mentre lei schiocca un altro bacio sulla mia nuca e poi mi annusa i capelli. 《Lo sono anche perché hanno una madre meravigliosa come te, Bell.》Sorride e mi sollevo per incontrare i suoi occhi azzurri luccicanti. 《Sei da togliere il fiato, amorevole, materna, attenta... Ti amo da morire.》Sorride e la bacio con desiderio cercando di tirare bene le briglie, non è ancora arrivato il momento di stenderla sulla scrivania. 《Goditi queste prime settimane, perché presto diventerò una balena e... non ti farò più quest'effetto.》Mi acciglio e mi faccio più serio. 《Io invece non vedo l'ora che ti riempi, sei troppo magra e mi piacerebbe vederti con più carne.》《Ma che dici? Alcuni chili non sono più riuscita a perderli dopo la nascita di Azzurra, quando ci siamo conosciuti ero decisamente più magra.》Capisco che è la cosa che più la fa stare male, insieme al seno e alle smagliature. Le farò cambiare idea. 《Infatti mi piaci di più. - La informo sinceramente. - Adoro ogni curva. È eccitante e... non vedo l'ora di fare l'amore con il pancione. Gesù! Mi è diventato di pietra al solo pensiero.》Spalanca la bocca e i suoi occhi mi guardano il cavallo dei pantaloni, gonfio e tirante. Faccio un ghigno sornione e la vedo stupita e lusingata. 《Davvero ti eccita fare l'amore con la donna cannone?》Scoppio a ridere. 《Mi eccita fare l'amore con la donna che amo e porta in grembo nostro figlio. Qualcosa di mio.》Le ammicco e continua a fissarmi stupefatta. 《Non pretendo che tu possa capirlo, è solo una delle tante fantasie perverse di alcuni uomini.》Scoppia a ridere. 《O meglio la tua.》Faccio un ghigno mefistofelico. 《Credimi, non sono il solo.》《Tuo fratello non mi vedeva proprio in gravidanza.》Dice con un sopracciglio inarcato e con fastidio. 《Ma io parlo di uomini, amore mio. Di uomini con il sangue nelle vene. - Commento con un sopracciglio inarcato. - Di uomini che hanno appetito. Non di tardigradi.》 Ride fragorosamente. 《Sei unico.》Sorrido compiaciuto.

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