Tinkerbell. Capitolo 9

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Arriva la sera e sciolgo i miei lunghi capelli davanti allo specchio della mia camera da letto. Mi guardo ed è come se volessi fare altro, ma non so davvero cosa. Abbasso lo sguardo, delusa, e mi alzo dalla mia ottomana per andare di sotto. Ho chiesto a Clara di cucinare la bistecca con una semplice insalata. Se è carne che vuole, gli farò servire il top. È solo per ringraziarlo di essersi occupato di Azzurra, quando quel bastardo di mio marito era chissà dove. Lei è così felice, si è cambiata almeno una decina di volte, optando alla fine per un vestitino fiorato rosso, il vestitino della Domenica, ha legato i suoi capelli mossi in una coda alta e si è persino messa lo smalto rosato che le ho permesso di usare nelle occasioni importanti. Ora che ho visto com'è Carter e soprattutto come approccia con lei, comprendo perfettamente l'affetto che lei ha per lui e soprattutto perché lo vede come il suo principe azzurro. Ha riservato agli occhiali da sole che le ha dato, un posto sul suo comodino e la cosa mi fa sorridere, ne è proprio innamorata. Io invece non mi sento più così da tempo, l'unica cosa che sono riuscita a fare è sciogliere la coda bassa. Quanto darei per... Chiudo gli occhi e mi ritrovo al mio primo appuntamento con Arthur. Mi aveva portata in un locale esclusivo e avevo passato molto tempo a decidere cosa indossare, per scegliere poi un semplice tubino nero da cocktail. Avevo curato ogni minimo dettaglio: dal profumo al trucco. Avevo aperto la porta e lui aveva un perfetto sorriso e le mani in tasca. Era bellissimo, mi ero sentita così felice che un uomo così elegante avesse avuto occhi per me. 《Sei una favola, dolcezza.》I suoi occhi avevano un guizzo malizioso mentre lo diceva. Indossava un completo blu scuro e aveva sempre quel fascino da uomo d'altri tempi, per bene, di classe. Il profumo alla menta mi deliziava i sensi. Quando poi mi aveva baciata appena sulla guancia, mi ero sentita persa in un mondo fiabesco. 《Non sono mai uscito con una ragazza così bella. Mai.》Mi aveva detto con ammirazione e io mi ero persa nel dolce azzurro dei suoi occhi. 《Mrs Scott?》Sussulto. 《Dimmi Clara.》《Mr Scott è appena entrato nel viale.》Ah! Non ho sentito il citofono. Sono ancora un pò scossa per il ricordo di mio marito. Vedo Clara affrettarsi per andare alla porta, quando... 《Vado io.》Dico risoluta, lasciando di sasso Clara. Mentre m'incammino verso la porta, sento le gambe tremare e la strana sensazione di andare incontro al demonio. È davvero molto strano, nonostante lui si è mostrato gentile e charmant, è come se nel suo aspetto riscontrassi qualcosa di peccaminoso. Al contrario dell'aspetto angelico di Arthur. Apro e subito rimango senza fiato. È appoggiato con una mano allo stipite della porta, mettendo in evidenza i suoi muscoli del braccio. Ha una camicia blu notte svoltata e un pantalone crema. Il suo profumo intenso e selvaggio mi colpisce alla testa, e in qualche altra parte. I suoi ricci sembrano ancora più scuri per via del gel e i suoi occhi mi sondano pericolosamente. Ecco che aspetto ha il demonio. 《Buona sera Mrs Scott.》《Buona sera.》Riesco a malapena pronunciare. Non riesco a smettere di fissarlo in quegli occhi imperscrutabili ma fissi sui miei. Potrei anche essere nuda, per quanta attenzione lui rivolge al mio corpo. Siamo persi entrambi. Poi mi sorride candidamente e mi sento mancare. Ha un sorriso meraviglioso. Il più bello che abbia mai visto in tutta la mia vita. 《Mi lasci entrare?》Chiede come in imbarazzo, ma è assurdo, perché mai dovrebbe esserlo? 《Certo.》Mi sposto e lo faccio entrare. Muovo le mani nervosamente, intanto che ci muoviamo per arrivare alla zona giorno. Non so che dire, mi sento tremendamente a disagio, fuori posto, e sono a casa mia. 《Gradisci qualcosa da bere?》Dico improvvisamente. Mi sorride e la cosa non mi sorprende più ormai. 《Con molto piacere.》Mi ritrovo a sorridergli a mia volta e poi rifletto: Cosa beve? 《Mr Scott.》Saluta Clara e vedo lui farle un cordiale cenno con il capo e un sorriso affascinante. Iena! 《Clara, avvisa Azzurra che suo zio è appena arrivato.》《Subito signora.》Mi avvicino nel mobile vicino al camino e apro l'anta, l'odore forte di rinchiuso mi fa arricciare il naso. È molto che non apro questo mobile. Questi erano i liquori di Arthur, io sono sempre stata astemia, ma stasera ho fatto comprare a Clara dell'ottimo vino rosso. 《Cosa preferisci? Del Vermouth, Jack Daniel's, Four Roses Bourbon, Gin Bluecoat...?》Leggo le etichette senza neanche avere la vaga idea di che sapore abbiano. Lo sento ad un passo da me, sento appena il suo caldo respiro sfiorarmi dietro l'orecchio e sento una corrente per tutto il corpo. Oddio! 《Arthur andava matto per questi liquori. - Dico per stemperare la tensione... sessuale? - Ma preferiva il Bluecoat.》Mi sento strana mentre lo dico, mi manca. 《Prendo il Four Roses.》Dice piano. Ovviamente. Prendo la bottiglia e mi volto trovandomelo davanti, ha uno sguardo strano, non riesco a decifrarlo. Sembra preoccupato, ammirato, cosa? Mi fa impazzire non poterlo capire. 《Sono qui da quando... - comincio a farfugliare - io non bevo, ma credo che non hanno una data di scadenza, non vorrei avvelenarti.》Dopo un lungo attimo mi sorride lentamente e credo di sentire molto caldo, forse è il fuoco che arde nel camino. 《Non mi avveleni. Il Whisky più invecchia più è buono.》Ha un luccichio particolare in quei suoi occhi grigio ardesia. 《È forte.》Forte. 《Come il vino?》Chiedo ridendo, perché lo vedo troppo preso e mi sembra un pò esagerato. Ride appena, mentre cerco di farmi largo per passare, ma sfioro appena il suo braccio e lo sento duro, liscio, caldo e ho un capogiro. 《Tutto bene?》Dice facendosi subito al mio fianco. 《Sì.》Rispondo spostandomi, prima che le sue mani affusolate possano toccarmi. Mi sposto verso un altro mobile per prendere un bicchiere. 《Che bel pianoforte. Scommetto che anche questo era di Arthur.》Il tono della sua voce sembra beffardo e un pò mi irrita. 《Sì, ma adesso è di Azzurra, va a lezione, vuole imparare a suonare come il padre.》Riempio il bicchiere con mani un pò tremanti. Maledizione! Perché sono così nervosa?! Lo vedo sedersi di fronte al pianoforte e iniziare un brano di Chopin, esattamente Spring Waltz (Mariage d'Amour). Rimango con il bicchiere in mano e una fitta forte al cuore. È bravissimo e quel brano è qualcosa di meraviglioso. Nessuno lo aveva mai suonato qui. Mi viene la pelle d'oca, mentre lui mi guarda e muove appena un pò la testa, le espressioni del suo viso accompagnano ogni nota con un'intensità da lasciarmi conquistata. Molto lentamente mi avvicino, ho voglia di piangere, perché anche questo pezzo ha una storia che custodisco nel cuore. Poso il bicchiere sul pianoforte e mi appoggio chiudendo gli occhi, lasciandomi trasportare da quelle meravigliose note. Evidentemente sa suonare il pianoforte e anche magnificamente. Riuscendo a farlo persino non guardando i tasti. 《Stai bene?》Chiede quando finisce. Riapro gli occhi e lo vedo pensieroso. 《Amo questo brano di Chopin, è il mio preferito.》Dico piano, troppo piano. 《Arthur te lo avrà suonato spesso.》Aggiunge con un certo sospetto nello sguardo. Faccio un mesto sorriso. 《In realtà neanche una volta. Non ha mai saputo che lo amo.》Mi pento subito di averlo detto e vedo lui che mi fissa ancora una volta in un modo che non mi fa capire cosa gli passa per la testa. 《Povero Arthur.》Mormora continuando a studiarmi, mentre prende il bicchiere con il liquore. 《È morto troppo presto.》Dico appena malinconicamente. 《Ah non mi riferivo a questo.》Mi acciglio di colpo, mentre lo vedo bere con molta calma, a differenza di Arthur che li beveva in un unico sorso. 《Aah! Bello forte!》Esclama poi con un sorriso. 《Zio! Zio!》Urla felice Azzurra, saltellando verso di lui che si alza andandole incontro per abbracciarla e baciarla, lasciando me a guardarli confusa.

Ceniamo in tranquillità. 《Wow! La bistecca! Assolutamente il mio piatto preferito.》Commenta con un sorriso compiaciuto, mentre Azzurra batte le mani felice. Io faccio appena un sorriso. 《Mi fa piacere. Buon appetito.》E inizio a sbocconcellare, mentre studio ogni sua piccola mossa, ogni approccio con Azzurra che ne è completamente innamorata, mentre gli racconta della sua giornata a scuola, i suoi amichetti, le sue preferenze, la passione per il piano. Lui la segue senza alcuna distrazione, dandole importanza. Sono sempre più colpita dal loro rapporto speciale, ma devo assolutamente capire cosa lì lega così fortemente. Non può essere stata solo la frequenza, qui c'è altro. Qualcosa che ha fatto guadagnare a Carter la fiducia di mia figlia. Ma cosa può essere successo? Cosa ha combinato Arthur? Ho paura anche solo a fare delle congetture, perché tutto mi porterebbe a qualcosa che mi sconvolgerebbe. Devo farmelo dire. Assolutamente. Mi accorgo che mi fissa mentre lo studio e leggo un pò di disagio, così riprendo a mangiare.

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