Carter. Capitolo 68

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Finito le manovre per parcheggiare la sua auto lussuosa, scende sorridente nel suo tre pezzi grigio scuro, togliendo gli occhiali da sole. 《Carter!》Mi saluta così felice di vedermi, cosa che non riesco a contraccambiare, perché ho capito il suo vero interesse in questa visita inaspettata. 《George. Qual buon vento?》Mi stringe la mano e mi fissa il torace nudo. 《Dev'esserci una ragione particolare per fare una visita ad un amico? Avevo voglia di vederti.》Come no. 《Come facevi a sapere che ero qui?》《Ho telefonato alla tua assistente Sara. Mi ha detto che oggi ti saresti trasferito qui con la tua ragazza.》Io e Sara dobbiamo fare una bella chiacchierata. 《Devo proprio rimettere in riga Sara allora.》Dico in tono sarcastico. Ride. 《Se avessi saputo che l'avrei messa nei guai, lo avrei tenuto per me.》《Ormai il danno è fatto.》Continuo ironico, intanto ho le viscere annodate per il nervoso. 《Siamo quasi a Dicembre e sei a torso nudo? Sei il solito infervorato.》Sorrido per il complimento, ma subito svanisce alla vista di Bell e Azzurra. 《Salve.》Saluta sorridente Bell. 《Buona sera Mrs Scott. È un vero piacere rivederla.》Subito le stringe la mano, mostrando un sorriso da conquista. 《Lei è mia figlia, Azzurra.》La presenta e George si abbassa appena porgendole la mano. 《Ma che bellissima fanciulla. Ciao Azzurra, io sono George, un amico di tuo zio.》Gli occhietti furbi di Azzurra lo studiano da capo a piedi, poi corre a rifugiarsi da me stringendomi la vita e io l'abbraccio. Comprendo il suo atteggiamento dopo il trauma che ha avuto e George evidentemente non le piace. Bell è stranita e mi sento in colpa perché ancora è all'oscuro. 《Prego, si accomodi.》Fa strada Bell, entrando muovendosi sempre sinuosamente e noto gli occhi calamitati di George sul suo culo. Trattengo l'istinto di spaccargli il cranio in due. 《Ah! Qui sì che si sta bene.》Esclama una volta dentro, strofinando le mani. 《Oggi dev'essere la giornata dei seccatori.》Sussurro all'orecchio di Bell passandole di fianco e la vedo spalancare gli occhi, sorrido e mi avvio verso il salone con Azzurra che trotterella al mio fianco. Afferro la camicia che ho buttato su una sedia e la indosso. 《No! Perché? Non metterla!》Mi bisbiglia con ferocia Azzurra. Aggrotto la fronte guardandola interdetto, mentre Bell fa accomodare sul divano George. Mi avvicino bisbigliandole: 《Che ti prende tesoro?》《Sbatti in faccia a quell'allocco che sei figo e i morsi di Bella Swan.》《Azzurra.》La richiamo a bassa voce. 《Uffa! Ma perché non mi ascolti? Devi farlo nero.》Mi metto a ridere, avvicinandomi a Bell che mi guarda con sguardo interrogativo e le faccio cenno che non è niente d'importante e mi abbottono la camicia. Azzurra è davvero una bambina con una mente diabolica. Mi siedo di fianco a Bell circondandole la vita. 《Che bell'albero!》George guarda l'enorme albero di pino che ho montato, gli addobbi li metteremo domani. 《È mio! Me lo ha regalato mio zio. Ed è il più bell'albero del mondo!》Azzurra mette subito i puntini sulle i salendo sulle mie gambe e io la stringo dandole un sonoro bacio, facendola arrossire. 《Sicuramente tuo zio ti vuole molto bene Azzurra. E scommetto che ti regalerà molto altro.》Questo e poco ma sicuro, Azzurra è come se fosse mia, non c'è una singola cosa che non le darei. 《Ovviamente.》Rispondo osservando la gioia sul volto di Azzurra. 《Vado a preparare del caffè. Vieni con me Azzurra.》《Grazie Mrs Scott.》Proferisce con un sorrisetto sornione. 《Per favore mi chiami Bell. È un amico di mio... ehm... cognato.》Sussulto emozionato per ciò che stava per dire. Marito? Per lei, come per me, lo sono già. Anche se mi dà fastidio che gli dia questo permesso, ma non posso oppormi. 《Certamente, ma fai lo stesso chiamandomi George.》Svolto nervosamente le maniche della camicia e ho preso a far pulsare la mandibola, noto lo sguardo attento di Bell su di me, prima di annuire piano verso George e allontanandosi con Azzurra. 《I miei complimenti Carter! Hai proprio fatto bingo.》Lo fulmino con lo sguardo. 《Perché sei qui?》Taglio corto in modo brusco. Sbatte le palpebre in modo confuso. 《Te l'ho detto prima, avevo voglia di vederti.》《Piantala!》Esclamo a mo' di minaccia e si raddrizza sulla poltrona di fronte a me. 《Sappiamo entrambi cosa ti ha spinto a venire qui oggi e di sicuro non è la mia persona.》George si fa più serio in viso, le rughe agli angoli degli occhi si fanno più marcate quando li stringe per fissarmi più attentamente. 《Quella donna ti ha proprio stregato, amico mio. Non ti ho mai visto così possessivo.》Ha ragione. Non lo sono mai stato. Ma niente e nessuno ha mai contato per me come Bell e Azzurra, di conseguenza questo lato di me che non sapevo l'esistenza è venuto fuori. Faccio un ghigno d'avvertimento, stringendo un pugno e facendo guizzare il bicipite. 《Tinkerbell diventerà mia moglie e io difendo con le unghie e con i denti ciò che è mio. Quindi ti suggerisco di smetterla di cacciare in casa mia, perché non so cosa potrei farti. Da buon amico ti avviso. Non lo farò di nuovo.》Stringo i denti serrando la mascella e corrugo la fronte. George mi sorride con uno sguardo di uno che ha colto in pieno la minaccia, ma che il pericolo è il suo pane quotidiano. 《Lungi da me far aizzare il leone.》Esclama ironico e ho appena capito che ha firmato la sua condanna a morte. Perché lo distruggerò. Rispondo con un ghigno mefistofelico insieme ad uno sguardo tagliente come la lama di un coltello ben affiliato. 《Eccoci qui.》Bell avanza con il vassoio con le tazze fumanti di caffè, l'odore della nocciola è forte e piacevole. Azzurra si siede al mio fianco, io l'abbraccio e lei si accoccola sul mio corpo stringendomi. Vuole la mia protezione in presenza di un altro uomo e l'istinto omicida verso quel demonio di Baker, si fa di nuovo strada nella mia mente. 《Ti ringrazio Bell.》Esclama con voce suadente e mi ritrovo a stringere i denti. Bell si avvicina a me con il vassoio, sorridendomi con calore e subito il mio viso si ammorbidisce e il mio cuore inizia a palpitare. 《Il tuo preferito amore mio.》La dolcissima fitta al cuore, mi fa gonfiare il petto di una gioia immensa. Mi ha chiamato amore mio con amore e intimità, dando a George una bella lezione. Prendo la mia tazza fumante ammiccandole con un ghigno sfacciato e la vedo arrossire. Solo io ho questo potere. Si siede al mio fianco e noto che non ha preso una tazza per sé. Le faccio una muta domanda e lei scuote appena il capo in modo negativo, portandosi una mano sotto il naso e assumendo un'espressione del viso leggermente nauseata. 《È ottimo Bell.》Dice con un sorriso lo sbruffone. Bell sorride forzatamente e intuisco che qualcosa non va. 《Mi fa piacere...》Porta la mano a coprire la bocca e chiude per un attimo gli occhi. 《Amore, tutto okay?》Azzurra si allontana dal mio corpo per avvicinarsi a sua madre. 《Certo, - riesce a dire sempre con sforzo - è solo che...》Chiude gli occhi. 《Mamma? Che ti succede?》Azzurra la guarda preoccupata e George è stranito. Improvvisamente Bell si alza. 《Scusatemi.》E corre via. 《Mamma!》Azzurra le corre dietro e io rimango incastrato con George. 《George, scusami ma credo che ci dobbiamo salutare.》Mi alzo in pensiero e George poggia sul tavolino di fronte la tazza e si alza. 《Tranquillo Carter. Va a vedere come sta. Ci vediamo presto.》Come no.

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