Tinkerbell. Capitolo 82

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《Che succede Richard? Non ti ho mai visto così sconvolto.》Si siede sul divano con il volto corrucciato. È pomeriggio, Arthur è a lavoro e io sono rimasta a casa perché Azzurra ha la febbre, non è strano che Richard venga a trovarmi, anche per stare un pò con la sua piccola nipotina, ma oggi sembra molto turbato. Vedo che non riesce a spiccicare una parola e chiamo Clara, ordinandole di portare del Whisky a mio suocero. Mi siedo accanto a lui, l'interfono è acceso sopra il tavolino basso e sento perfettamente il respiro tranquillo di Azzurra. Gli poggio una mano sul braccio e si volta a guardarmi come smarrito e la cosa mi agita. Clara porta il bicchiere pieno e anche la bottiglia, immagino che abbia intuito la situazione e poi ci lascia soli. 《Che succede?》Lo incito preoccupata, Richard non ha mai mostrato debolezza, è un uomo forte, sempre padrone della situazione, ma oggi credo che sia solo un uomo distrutto. Beve d'un sorso il liquido ambrato e stringe gli occhi per un attimo. 《Perdonami Bell, non voglio turbarti, ma gli uomini di potere come me non hanno amici, quindi non saprei proprio con chi sfogarmi.》Noto che stringe le mascelle per trattenere l'emozione e mi si stringe il cuore. 《Vorrei tanto parlarne con mio figlio Carter, ma lui non mi stima, è un uomo tutto d'un pezzo, non condivide certi modi di fare e lo stimo molto, davvero tanto. È il mio capolavoro.》Aggiunge con un sorriso orgoglioso. Sorrido perché ha detto una cosa stupenda su suo figlio, peccato che non è mio marito, so già l'idea che ha di Arthur e ammetto che ha ragione. Questo mio cognato inizia ad incuriosirmi molto, so che non è sposato, perché Arthur mi ha sempre detto che è un puttaniere come mio suocero. 《Non l'unico, - sorrido prendendogli una mano e stringendogliela - hai costruito un impero. Sei l'uomo della pubblicità.》Mi sorride affettuoso coprendo con l'altra mano la mia stretta alla sua. 《Sei rispettato e stimato. Sono orgogliosa di essere tua nuora.》《Bell, per me sei una figlia. - Sottolinea improvvisamente. - La figlia che non ho mai avuto. - Sorride tristemente. - Volevo un altro figlio, sperando fosse femmina e invece Alexa non ne ha voluto sapere. Ma ora ho te.》Annuisco emozionata. 《Che succede?》Lascia le mie mani per riempirsi il bicchiere. 《Non ce la faccio più Bell. La amo disperatamente. Ho bisogno di lei, ma lei mi rifiuta. Non vuole che la tocchi. Ho cercato di parlarle come mi hai suggerito, ma lei è persa nel suo mondo di follie.》Ha la voce dura, sta cercando di controllare il tremore, ma la sua mano trema visibilmente quando porta il bicchiere alle labbra. 《Le ho detto che l'amo. Che tutte le volte che sono con un'altra donna è lei che penso, perché non posso averla, perché mi punisce.》Faccio di no con la testa e mi viene da piangere. Come posso aiutarlo? Suo figlio é come sua madre: mi dà della ninfomane e vorrebbe portarmi in un centro di correzione. Credo che entrambi abbiamo fatto un grave errore, solo che lui è pazzamente innamorato di mia suocera. Io... ora non lo so più. Ma pazzamente non lo sono mai stata, quello è successo solo una volta. Con Carter. Il mio Carter. 《Mi dispiace vederti così.》Mormoro appena. Si volta verso di me per sorridermi. 《Non devi, quando l'ho conosciuta me ne sono innamorato perdutamente. Ma era troppo giovane.》Sento una fitta al cuore e inevitabilmente ripenso a me e Carter. 《Quanti anni aveva?》Lo chiedo con il cuore in gola perché sto per vivere tutto. Sorride imbarazzato. 《Sedici.》Mi manca il respiro e credo che sto per svenire. 《Ma era così curiosa e allegra, ci sono sempre andato cauto, appunto perché cresciuta da una famiglia rigorosamente cattolica e conservatrice.》Sorride fissando il camino, perso nei suoi ricordi più belli. 《E anche perché avevamo dieci anni di differenza ed era uno scandalo. Ma poi con il passare del tempo lei ha voluto concretizzare, pretendeva che le dimostrassi che l'amavo e così mi stregò.》Sono sconvolta, non riesco più a respirare, sto rivivendo il mio passato. 《All'età di diciotto anni pretesi la sua mano e la sposai. Suo padre me la concesse perché ero già un uomo importante. Un uomo che si è costruito da solo. - Sorride ancora e io respiro a fatica con il cuore impazzito. - La passione tra noi è stata alle stelle e a diciannove anni aspettava il mio Carter.》Il mio Carter... 《Cosa è successo dopo? Perché è cambiata?》Com'è potuto succedere? Si volta e mi guarda amareggiato e aspetto con ansia, con il cuore che mi batte impazzito.

Mi sveglio di soprassalto e sono interamente bagnata di sudore, ho il fiatone e i battiti cardiaci alle stelle. Mi porto una mano alla fronte bagnata e fisso il buio, fin quando mi abituo alla luce e rivedo me a sedici anni, bendata, ansimante, mi tranquillizzo un pò, mi volto alla mia destra e vedo Carter dormire profondamente. È stupendo. I capelli in disordine, il torace nudo appena un pò scoperto. Non riesco a smettere di pensare al sogno, a Richard. Mi viene da piangere forte, mi manca da morire e vorrei che Carter sapesse. Ma non ho ancora trovato il momento. Piano piano mi scopro e mi alzo, guardo sul comodino il cellulare e vedo che sono le tre, trovo anche dei messaggi da parte delle mie amiche. "Felice ringraziamento tesoro! Mi manchi❤" Thish. "Ehi! Che fine hai fatto? Sono sicura che il tuo uomo si sta prendendo cura di te... xoxo felice ringraziamento." Asla. Sorrido affettuosamente e prendo la vestaglia di lana poggiata da una parte e la indosso uscendo dalla stanza.

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