Carter. Capitolo 184

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Scendo e vado ad aprirle lo sportello prendendole la mano, mentre Sean dà le chiavi della macchina al parcheggiatore e viene verso di noi. Una volta di fronte l'ascensore: 《Sean ci vediamo di sopra.》Lo congedo serio e lui annuisce dirigendosi verso le scale. Poverino. Vedo Bell guardarmi sospettosa e nascondo un sorrisetto. Premo il tasto di chiamata e le porte si aprono, entriamo e premo il tasto di chiusura. Ultimo piano. Sento il respiro spezzato di Bell e con passo agile mi sposto alle sue spalle, le scosto la lunga massa morbida e castana da una parte e poso le mie labbra sul suo collo morbido e profumato, facendole scivolare giù come una carezza sensuale, accompagnandole con la punta della lingua. Bell ha una scossa, come se avesse preso la corrente e inizia a tremare. Sorrido appena e allungo il braccio alla pulsantiera, bloccando l'ascensore che si ferma di colpo. 《Carter? Che fai...?》La voce è affaticata e roca. Stringo la sua mano nella mia, bloccandola nella parete specchiata e scopro il polso mostrandole il mio Rolex. 《Cinque minuti. Rapidi e intensi. I più intensi della tua vita.》《Dio!》Il suo gemito esce strozzato e lascio scorrere l'altra mano sulla sua coscia, lentamente, Bell abbandona il capo sulla mia spalla e mordicchio il suo collo succhiandolo piano e brevemente. La mano raggiunge l'aggancio del reggicalze e ho un fremito tanto da ansimare forte. 《La tua pelle è così liscia...》Si dimena contro la mia dura erezione e ansima anche lei. 《Potrebbero sentirci.》《Impossibile. Le porte sono insonorizzate.》La rassicuro intanto che slaccio la cinta, il bottone e scendo la lampo. Mi guarda dallo specchio, il suo sguardo è ansioso, ma impaziente e le faccio il mio sorriso speciale. 《Non ho mai fatto una cosa simile.》La voce rauca è ansiosa. Stringo ancora la sua mano alla mia e con l'altra tiro verso di me il bacino facendola piegare, le scosto le mutandine di seta. Gesù! 《Meriti un'esperienza simile.》Le bisbiglio sul collo già arrossato. 《Sono una mamma, le madri non...》《Sei una donna!》La interrompo dolcemente sfiorandole l'orecchio e guardandola accattivante nel riflesso dello specchio. 《La mia donna! Sei stata solo madre per troppo tempo. Ricordi cosa ti ho promesso?》Porto il dito medio alla bocca per bagnarlo e subito lo porto nel suo intimo già trapanato, stimolandole il clitoride gonfio e pulsante. 《Carter!》Urla, sospirando subito dopo. 《Il sesso tra di noi non potrà essere messo da parte.》Le ricordo sollevandole la leggera gonna del vestitino e lo entro con cautela, muovendomi agilmente. 《Ah!》Geme. Noto dallo specchio della porte di fronte, che guarda le nostre mani intrecciate, ma sono sicuro che i suoi occhi sono fermi sul mio polso. Stringo l'altra mano sul suo fianco che è più morbido e inarco la testa inspirando forte, vorrei allentare la cravatta ma non posso. 《Carter!》《È tuo amore mio.》Dico a denti stretti, la morsa in cui mi avvolge è straordinaria, è perfetta, le appartengo. Ad ogni spinta sento le sfere di sonaglini che emettono il suono dei campanellini, insieme al rumore dei suoi umori contro di me, quindi sapendo che è vicina lascio un attimo la sua mano per sbloccare l'ascensore per poi ritornare a stringerla. Il colpetto della ripartenza mi fa spingere più in profondità, facendo sussultare Bell e grugnire di piacere me. 《Mio Dio! Carter! Che hai fatto?》Geme con il fiatone. 《Non è più forte così?》Chiedo con il respiro spezzato. Lacrime di sudore mi scendono dalla tempia, mentre la camicia mi si appiccica addosso diventando quasi una seconda pelle. Il cuore pompa impazzito nel petto fino a sembrare un tamburo tribale nelle orecchie. 《Dio Carter... è troppo...》Sorrido soddisfatto, ho raggiunto il mio obiettivo. Con la mano scendo di nuovo sul clitoride e lo stuzzico sentendolo turgido. 《Vorrei leccarti, e infine succhiarti fino all'ultima goccia.》Mormoro tra i denti quella voglia impellente che mi porta dritto verso il culmine. 《Ah!》Bell geme contorcendosi e poi la sento contrarsi e so che sta per venire. 《Prendilo.》Emetto un gemito soffocato, poi le urla dell'orgasmo di Bell mi scuotono e raggiungo anch'io il piacere tra grugniti e spasmi. 《Cristo!》Esalo completamente appagato. Esco da lei con insofferenza, è così tutte le volte. La raddrizzo e premo di nuovo il pulsante di blocco. Siamo arrivati all'ultimo piano appena in tempo. 《Non ci credo, siamo arrivati giusto in tempo.》È sbalordita, la sua meraviglia in tutto quello che faccio mi fa sorridere tutte le volte. Mi ricompongo e prendo il mio fazzoletto di stoffa dal taschino della giacca. È sempre più impressionata quando vede che mi abbasso e la pulisco con il mio fazzoletto tra le cosce e nell'intimo. Sta in silenzio però, sento il suo respiro che ancora non si è regolarizzato e mi preoccupo. 《Stai bene?》Mi ritrovo con il viso di fronte alla pancia e subito le schiocco un bacio facendole una carezza. 《Sto divinamente.》Risponde con un sorriso. Mi sollevo mettendo in tasca il fazzoletto, mi avvicino al suo volto arrossato, dagli occhi luminosi e le prendo il mento tra le mani. 《Sei bellissima e ti amo incondizionatamente. Oggi con un'intensità maggiore rispetto a ieri.》Mi sorride e mi morde il mento. Chiudo gli occhi inspirando con piacere tutte le volte che mi morde con passione, se fossi stato a petto nudo avrebbe morsicchiato anche il mio petto, come ama sempre fare. Poi le nostre labbra si sfiorano e restiamo a fissarci in silenzio. 《Amo quanto mi fai sentire donna e desiderata.》Dice ad un soffio dalle mie labbra. Le cingo la vita con le mani beandomi delle sue forme. 《Ti ho sempre desiderata tanto Bell. Molti uomini ti desiderano e tu lo sai, perché sei una donna molto bella e sexy. Non devi mai sottovalutarti.》Si morde il labbro inferiore e le sistemo i capelli. 《Tutte le volte mi sorprendi sempre, regalandomi un piacere infinito.》Faccio un ghigno malizioso. 《Continuerò a farlo.》Le prometto e arrossisce di colpo passandomi una mano tra i capelli. 《Ora è meglio uscire di qui.》Ride annuendo e ci stacchiamo, così sblocco l'ascensore. Quando le porte si aprono Sara è davanti a noi e nel vederci la sua espressione si fa sorpresa, colgo il disagio di Bell e la stringo tra le braccia uscendo. Sean compare subito alla mia destra, ma lui è sempre molto discreto, anche se sa benissimo che cosa è appena successo. Lo stesso è per Sara che sembra per la prima volta senza parole, mettendo maggiore imbarazzo Bell. 《Cosa devi dirmi Sara?》Le chiedo con autorità, così da destarla dal suo stato di shock. 《George è nel tuo ufficio da dieci minuti.》Mi fermo e vedo Bell guardarmi in difficoltà, ieri sera per lei è stata sicuramente terribile e George le ricorda quell'orribile momento che l'ha salvata. 《Va tutto bene?》Le chiedo con premura. 《Sì. È solo che non mi va di vederlo ora, ho bisogno di andare in bagno.》Mormora in imbarazzo. 《Ma certo. Fai tranquillamente. - Mi volto verso Sara che ha l'espressione della volpe che è arrivata all'uva. - Sara va a preparare una tazza di cioccolata calda a mia moglie.》Bell mi fa subito un sorriso come se dovesse scartare i regali la mattina di Natale. 《Subito signore.》Risponde facendo un sorriso d'intesa a Bell. 《Grazie.》Mormora con uno sguardo pieno di sentimento.

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