Tinkerbell. Capitolo 104

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Percorro il corridoio bianco e ultra luminoso, avviandomi verso qualche stanza più in là dove c'è quella di Michael. Immagino che onore per lui essere nella sua stessa ala e piano. Sara mi sorride abbassando il capo con rispetto e improvvisamente mi sento strana. Ricambio il sorriso. Sono la donna del capo, di un uomo stimato e importante. Fisso le mie mani inanellate e fisso quello più importante: la stella di zaffiro. Degna competitrice di quella che porta al suo anulare sinistro la duchessa di Cambridge, Kate Middleton, e che era appartenuto a lady Diana. Mi trovo davanti la porta di Michael e sto per bussare, ma mi blocco. Riconosco le voce stizzosa di Megan. Volto lo sguardo nella porta di legno chiaro accanto e leggo la targhetta: Miss Roberts, copywriter. Anche lei ha questo onore. Del resto, prima che io rientrassi nella vita di Carter, sono stati intimi. Intimi... sento il cuore dolermi. Chissà se anche lei ha goduto tra le sue braccia. Tremo al solo pensiero, fissando quella porta chiusa, evidentemente non è nel suo ufficio. Riconoscerei quella voce insopportabile anche tra un milione di anni. A quanto pare è nervosa, visto che la sua voce indispettita si sente da qui e mi ritrovo con il pugno a mezz'aria, bloccata e sentendo involontariamente le sue parole. 《Anche tu hai perso la testa per quella cerva?》《Non ti azzardare Megan!》Il rimprovero duro di Michael mi lascia senza parole, non Immaginavo potesse arrabbiarsi in questo modo. 《È inutile che lo neghi. Hai solo paura di perdere la tua bella scrivania.》Sono accigliata per le insinuazioni disgustose che ha mosso. 《Non tutti sono come te Megan! Tinkerbell è una donna talentuosa e una buona collaboratrice.》Scoppia a ridere, una risata isterica, degna di una delle streghe della Disney. 《Quando Carter si stancherà di trastullarsi con la cervetta, vedrai che smetterà anche di essere questo! Perché è così! Sì stancherà! Un uomo come lui si annoia con una come quella.》Rabbia, nausea, vampate di caldo m'investono mentre il cuore palpita agitato, ansimo con la voglia di dirgliene quattro. 《Ma come ti permetti?! Bell è una donna che ogni uomo desiderebbe al proprio fianco e Carter la ama da morire...》Sono grata che Michael mi stia difendendo, ma sono scossa, agitata e la nausea mi sta stordendo, così mi allontano e velocemente mi dirigo alla toilette, qualche porta più distante, attirando l'attenzione di Sara. Chiudo la porta e mi fiondo in una delle tante porte aperte, alzo la tavoletta e butto via tutto tra gli spasmi dolorosi al ventre e i colpi di tosse che mi fanno uscire le lacrime. Mi sollevo che sono un bagno di sudore e poggio le mani al ventre. 《Finché vomito stai bene stellina.》Mormoro affaticata. Esco e mi specchio nell'enorme specchio a parete. Il bagno ha le tonalità del nero, oro e rosa antico, i lavabi in marmo sono neri e faccio scorrere l'acqua in uno dei rubinetti d'acciaio moderno. Ogni cosa in questa azienda trasuda ricchezza. Mi sciacquo le mani e mi bagno un pò anche il viso. Dannazione! Ho bagnato la camicetta di seta. Sbuffo. Si asciugherà. Non riesco a smettere di pensare a quanto maligna è questa donna. È totalmente accecata dall'attrazione che nutre nei confronti di Carter. Se non conoscerei così bene Carter da sapere che per lui è invisibile e che è un uomo molto devoto, sarei spaventata. Ma la sento agguerrita e questo non mi fa stare serena. Prendo una salvietta per asciugarmi, quando sento dei tacchi e delle voci familiari avvicinarsi e non so perché ma subito mi rinchiudo in bagno e mi appiattisco alla parete che divide l'altro bagno, cone se potessero vedermi, e non riesco a capire da cosa mi nascondo. Forse temo di incontrare Megan e farle del male fisico? Sapevo che le sue scuse non erano sincere. Vipera! Ecco che le ragazze entrano ridendo. Dalle voci sembrano giovani e riesco a stabilire che sono due. 《Avevo proprio bisogno di una pausa.》Dichiara una con un sospiro. 《Già. Poi quando quei due discutono è meglio lasciarli per conto loro.》Ridono. Rifletto e considero che potrebbe trattarsi delle segretarie di Michael e Megan. Ma ovviamente è solo un ipotesi. 《Hai notato com'è nera Megan?》Chiede la prima voce. Ridono ancora. 《Già. Le hanno soffiato il suo grande amore.》Risponde voce due. Ridono ancora di gusto, mentre io fatico a deglutire, come per paura di essere scoperta. 《Carter è un uomo bollente, ricordo quella sera al pub a festeggiare Frank. - Racconta voce uno. - Dio come gli cadevano bene quei jeans scuri e quella camicia... mi ha bloccata al bancone mentre aspettavo il mio drink.》Sghignazza cospiratoria, mentre io trattengo il respiro e l'impulso di scoppiare a piangere. 《Era così duro... ho pensato che volesse piegarmi sul bancone a novanta gradi.》Ho un capogiro e subito premo la mano sul muro. Chiudo gli occhi sentendo quelle risate. 《Non riesci proprio a dimenticarlo eh.》Le dice voce due. 《Come si dimentica uno che...》Mi tappo le orecchie. Non voglio più sentire. Mi fa stare male. Soprattutto il pensiero di lui che piega una qualsiasi a novanta gradi. Ovviamente so delle sue esperienze con le donne e quindi non posso essere stata la prima che ha piegato a novanta gradi. Ma quel giorno... quel rapporto è stato così speciale per me, e ora... 《Poi la sua erezione...》Tappo più forte, non voglio sentire voce uno. Così penso a voce alta: È mio! È mio! È mio! È mio! Continuo a ripeterlo come un mantra, cercando di attutire ciò che mi trafiggerebbe maggiormente. Respiro profondamente e dopo un pò lascio la presa. 《Si stancherà di quella sciocchina. Anche il fratello sembrava stanco di lei.》Altre risa e crollo a terra. 《Indubbiamente è bellissima, ma sembra così inesperta.》Altre risate e tengo le mani strette al ventre mentre tengo gli occhi chiusi. Mi fa ridere il pensiero che Arthur si fosse stancato di me in quanto inesperta, se solo sapessero che era un uomo glaciale... finalmente sembrano uscire, evidentemente hanno solo ritoccato il trucco. Inspiro profondamente per controllare la rabbia e la tristezza che competono per impossessarsi di me. Chi vincerà tra le due? Dovrò sempre fare i conti con questo? Con le donne che lo hanno avuto? O con quelle che lo desiderano? Posso sopportarlo? Mi alzo e apro la porta, mi guardo allo specchio e sono palesemente sconvolta e ho ancora la camicia bagnata. Mi passo una mano tra i capelli ed esco come una furia. Voglio andarmene. Subito! Ho decisamente bisogno di prendere aria! La gelosia mi ha avvelenata. Dannazione! Il mio cappotto e la mia borsa sono nell'ufficio di Carter. Non m'importa, devo uscire da qui! Ora! Sara solleva il volto e i suoi occhi azzurri sono spalancati. 《Bell?》Non mi fermo, la supero diretta all'ascensore e pigio il pulsante. Le porte si spalancano subito ed entro. Compare Michael che mi fissa con la fronte aggrottata. 《Bell, cosa...?》Premo il pulsante e le porte si chiudono con l'espressione attonita di Michael. L'ascensore inizia a scendere dal ventesimo piano al piano terra. Guardo il mio riflesso attraverso gli specchi, il viso è arrossato e il trucco sbavato, sono ancora sconvolta. Il nodo in gola mi brucia in modo insopportabile e inizio ad ansimare forte perché non voglio piangere. Non voglio. Con le mani stringo ancora il ventre e poi succede l'impensabile. L'ascensore si blocca. Oddio! Sono senza respiro, ho i battiti accelerati. Stringo gli occhi e il ventre. Poi li riapro e reagisco cercando un pulsante da premere per chiedere aiuto e nel farlo mi accorgo che in un angolo in alto c'è una videocamera. La fisso impressionata e lo sento. Mi sta guardando e mi sento messa a nudo. No, no! Perché?! Non voglio che mi veda così! Cazzo! Improvvisamente l'ascensore si muove e riprende a salire. Chiudo gli occhi. So già chi vedrò appena le porte si apriranno. Cosa potevo aspettarmi da un uomo potente e con la mania del controllo? Ogni cosa è sotto il suo controllo. Mi preparo psicologicamente ad incontrare i suoi occhi, mentre l'ascensore continua a salire, e stranamente sembra stia andando come un razzo. Avrà anche il potere di stabilire l'andatura dell'ascensore? Forse è solo la mia stupida sensazione dovuta al timore che ho di affrontarlo. Perché indubbiamente vorrà delle spiegazioni.

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