Sono fuori dalla scuola di Azzurra e l'aspetto, impaziente di passare un bel pomeriggio con lei. Ci sono molte mamme che non fanno altro che mangiarmi con gli occhi. È solo un bell'involucro con un completo. Vorrei dire. La cosa mi fa sorridere e poi ecco il tizio della volta scorsa. Mi osserva come infastidito. Non gli presto molta attenzione, continuo a guardare verso l'entrata dietro ai miei occhiali ambrati. 《Buon giorno.》Ho parlato troppo presto. Mi volto a guardarlo. 《Salve.》Rispondo cordiale. 《È venuto a prendere Azzurra?》Increspo la fronte non capendo cosa importa a lui. 《Sì.》Torno a guardare l'entrata e poi l'orologio. Dovrebbe uscire a momenti. Sento i suoi occhi su di me, e un pò m'infastidisce. Che diavolo vuole da me? 《Arthur è venuto pochissime volte a prendere Azzurra.》M'informa come in tono confidenziale, così che torno a fissarlo, sembra un uomo per bene, borghese, ma non capisco perché vuole fraternizzare con me. 《È strano non vedere Bell qui, ma che ci sia tu.》Tu. Sbatto un pò le palpebre da dietro le lenti da sole. 《Azzurra è la mia unica nipote, ma per me è come una figlia. - Gli comunico. - Quindi è molto probabile che nei giorni a seguire vedrà più me che Tinkerbell a prenderla.》Lo vedo fare un'espressione dolente, immagino che le sue intenzioni dovevano essere quelle di fare colpo su Tinkerbell. Facendo un calcolo capisco che è da un paio d'anni che si conoscono e se non è scattato subito, il poverino non ha più chance. Mi sento sollevato. 《Azzurra sarà felice.》Dice con aria pensierosa. Sorrido tornando guardare verso il cancello in ferro battuto ed ecco i bambini. 《Azzurra è felicissima!》Esclamo infine allontanandomi per andarle incontro. Quando la vedo subito mi si apre un sorriso, anche lei sorride felice e saltella verso le mie braccia spalancate. 《Zio! Zio! Sei venuto a prendermi! Che bello! Sono così felice!》《Ma certo che sono venuto tesoro mio!》Ci abbracciamo e ci baciamo, poi le prendo lo zainetto e me lo metto su una spalla. Caspita se è pesante per lei! E poi la prendo in braccio e sono felice che non sia in imbarazzata visto che ha otto anni, ma lei mi afferra per il collo e mi dà qualche altro bacio sulla guancia. 《Che bello che sei elegante.》Mi dice orgogliosa e io sorrido compiaciuto. 《Grazie tesoro. Anche tu sei molto bella con questa gonnellina di jeans a palloncino e il tuo fiocchetto rosa.》 La vedo arrossire intanto che passiamo davanti al tizio di cui non ricordo il nome, ma lo saluto con un cenno del capo e vedo lui ricambiare forzatamente, mentre prende lo zainetto della figlia che saluta Azzurra. Quando passiamo in macchina, la vedo che esplora attenta, le allaccio la cintura di sicurezza e poi le do un sacchettino di Smarties al cioccolato. I suoi occhi azzurri si spalancano insieme alla bocca ad O. 《Sono per me?!》È felicemente incredula. 《Certo. Ti piacciono?》《Da morire! Non ricordo l'ultima volta che li ho mangiati.》È felice, ma è pensierosa se mangiarli o no. Tinkerbell le avrà dato delle regole in merito. 《Grazie zio.》Sospiro e poi le prendo il mento tra l'indice e il pollice. 《Puoi mangiarne qualcuno, non tutti. Anche perché ora ti porto a pranzo. Comunque se ne mangi solo un pochino una volta ogni tanto non ti faranno male, tranquilla.》Cerco di sollevarla dai crucci mentali che si sta facendo, infine la vedo sorridere rasserenata. Non è una bambina disobbediente. In questo somiglierà a Tinkerbell. 《Okay. Ma poi lo dico a mamma.》Le sorrido. 《Ovviamente tesoro.》Capisco che mi avvisa, perché cerca conferma che non vuole segreti con sua madre, come già le era capitato in una gravosa situazione. Arthur la minacciava, ma con me è al sicuro. Mi sorride ancora una volta e poi si rilassa sul sedile e mi sento più sereno anche io adesso.
La porto al Gantry Plaza State Park, da Diana of little chef little kitchen un posto dove spesso vado a mangiare, è eccellente. Ordino due bistecche con delle patate a forno, per me del vino e ad Azzurra un bicchiere di coca cola che subito la rende felice. 《Perché non siamo andati al Mac Donald?》《Perché va bene una volta ogni tanto, come le Smarties, non bisogna mai abusare. - Le spiego. - Oggi ti sto viziando, come per la coca cola, ma domani solo acqua con una fetta di limone.》Le ammicco e mi fa una smorfia. Azzurra mangia tutto con soddisfazione, noto molte donne fissarmi, sarà perché sono con mia nipote, alcune sorridono trasognate, altre ammiccano. Non do corda e mi concentro solo su Azzurra. 《Forse la prossima volta farai meglio a metterti un anello finto, così la smetteranno.》 Commenta di punto in bianco Azzurra, lasciandomi senza parole e mi metto a ridere. È gelosa, ma non credo per sé, perché sono completamente attento a lei e lo vede. 《Quindi devo far finta di essere sposato? E con chi?》Sbatte un pò le palpebre ed è davvero molto graziosa.《Bè se stai con me... con mia madre.》La vedo un pò a disagio nel dirlo è mi sorprende, ieri sera sembrava più sicura. 《Azzurra, non voglio che ti fissi su me e tua madre. Perché le cose si fanno in due, e tua madre non è ancora pronta. Pensa ancora a tuo papà. Ed è normale. Non voglio che poi rimani delusa.》Le spiego con dolcezza e calma e la vedo ascoltarmi un pò triste. 《L'unica cosa che conta è che noi due possiamo passare del tempo insieme. E poi ti ho già detto che il mio affetto non muterà, può solo aumentare.》《Quindi non sei innamorato di mia mamma?》Mi esce un sorriso amorevole, certo che lo sono, ma non so dall'altra parte se c'è una possibilità, e l'altra sera ha fatto dei paragoni con Arthur, quindi non è ancora libera. Perciò non voglio che fantastichi su qualcosa che forse non accadrà. 《Sono innamorato di te. Ti basta?》Le rispondo sorridente e la vedo arrossire e sorridere. 《Okay.》Sembra rassegnata, ma poi s'illumina. 《E allora perché vuoi portarci negli Hampton?》La stessa domanda che ieri sera mi ha posto Tinkerbell, ma ovviamente non posso rivelarlo a lei. 《Perché voglio portarti in un bel posto. Ed è giusto che ci sia tua madre.》Mette il broncio, la risposta non le è piaciuta, ma è giusto così, è ancora piccola.

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𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼♀️
RomanceAll'età di ventisette anni Tinkerbell Williams si ritrova vedova con la figlia Azzurra di sei anni. La morte del marito Arthur la getta nella malinconia, tanto da trascurare la sua immagine. Ma che matrimonio era? Chi era veramente Arthur Scott? Qua...