Carter. Capitolo 158

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Dopo cena mi ritrovo a suonare il preludio in minore di Chopin, è triste, non è da me. Ma oggi è stata una giornata molto impegnativa. I sentimenti per i miei genitori sono riemersi come un maremoto e invadono la mia mente, tormentandomi. Bell avanza verso di me con aria consapevole. Silenziosamente si siede al mio fianco sullo sgabello, appoggia la testa sulla mia spalla e mi accarezza i capelli. 《Questo pezzo non è da te.》Sussurra. Smetto. 《No, non è da me.》Ammetto con voce atona. Con l'altra mano mi afferra il braccio e poi cattura la mia mano e la porta al suo ventre tenendola ferma con la sua. La fisso penetrante, è preoccupata per me. 《Aprimi il tuo cuore Carter.》Ci fissiamo intensamente, sento che mi sonda, che sa, e non ho nessuna intenzione di non aprirmi a lei. E mentre i nostri occhi hanno una connessione profonda, crollo. Scoppio a piangere e subito mi stringe in un abbraccio. Sento il suo calore, il suo amore è immenso, forte, mi procura un dolore allo stomaco che mi toglie il respiro e che risponde ad un bisogno primitivo, mi sveglia, mi scuote in ogni mia piccola cellula e mi urla che è vero! Che io sono la sua vita, che sono importante, che l'amore è vivo, impetuoso e mi dà una forza del tutto nuova. Siamo un NOI, e non: io e tu. 《Sei la mia forza.》Sussurro inspirando con gli occhi chiusi. 《E tu sei la mia.》Replica decisa. Le bacio il collo, tenendola sempre stretta al mio abbraccio. 《Oggi il tuo intervento mi ha salvato dal crollo. Grazie.》Sussurro ancora. 《Nessun grazie. Noi siamo una cosa sola Carter. Percepisco il tuo dolore, questo diventa mio tutte le volte che ti colpisce.》《Cristo Bell! Ti amo disperatamente!》Cado in un nuovo pianto. Mi accarezza i capelli e mi stringe forte a sé. Nel silenzio dei miei singhiozzi Bell mi tiene stretto, paziente resta in silenzio e non smette di accarezzarmi i capelli. Oggi so che i miracoli esistono. Bell è il mio. Non mi sono mai sentito così compreso o amato. I nostri figli saranno molto fortunati. A poco a poco smetto di piangere, le sue carezze ai capelli mi calmano e cerco di regolare il respiro. I miei occhi cadono sull'immenso albero e fisso le luci, si accendono e si spengono alla velocità del mio cuore. Le fiamme nel camino si muovono sinuosamente e il rumore dei ceppi che arde ha un effetto rilassante. Non riesco a staccarmi dall'abbraccio, la tengo ancora stretta e anche Bell non smette di accarezzarmi i capelli. Quindi restiamo ancora un bel pò stretti. Non so quanto tempo è passato, mi stacco e i nostri volti si sfiorano, Bell mi accarezza il viso. 《Vuoi una tisana? O il tuo bicchierino?》Le mie labbra si muovono a stento per un sorriso. 《Magari dopo. Mettiamoci sul divano.》《Okay.》Ci alziamo e finalmente ci accomodiamo sul divano. Bell prende il mio volto e lo appoggia sul suo petto. Le piene rotondità premute sul suo viso. 《Non ti faccio male così?》Lei prende ad accarezzarmi il viso. 《No.》Mormora avvicinando il suo volto al mio e sfiorando il mio naso con il suo. Socchiudo gli occhi, deglutisco piano, godendo di ogni coccola che mi dà. 《Mi ha sorpreso.》Sussurro roco e i suoi occhi mi danno conferma che lo aveva capito.《Non ha fatto abortire quella donna... si è preso cura di Michael... come ha fatto con te.》Annuisce silenziosa, ma leggo il dispiacere nei suoi occhi e ripenso alle parole di prima, che il mio dolore è il suo. 《Era così complicato per lui dirmi che mi voleva bene? Eppure lo diceva a chiunque, meno che a me.》Bell mi sorride tristemente. 《Lo ha fatto a modo suo, Carter. Ti ha formato in modo impeccabile. Sei diventato l'uomo che sei, grazie a lui. Ti ha fatto venir su così bene, che aveva timore di te Carter. Tu lo intimorivi, e nessuno aveva questo potere. E poi non sopportava che tu...》《Che io provassi del rancore e che lo malgiudicassi.》Finisco per lei, consapevole. 《Sì.》Conferma. 《Un giorno... - sorrido con rammarico al ricordo di quel pomeriggio in gioielleria - voleva aprirmi il suo cuore e io non gliel'ho permesso.》Bell aggrotta la fronte e fa di no con il capo. 《Non colpevolizzarti. Richard ti amava profondamente a prescindere da tutto.》Annuisco e mi sento un pò più sereno. Volto il capo verso il suo seno e lo bacio con amore, mentre lei mi bacia la guancia. 《Hmm... è più gonfio.》Farfuglio con desiderio. Ride. 《Per forza...》Sussurra sul mio orecchio. Mi volto e siamo ad un soffio di labbra e ancora una volta i nostri occhi si fondono. Il sogno fortunatamente è stato spazzato via, il nostro legame si è fortificato. 《Se penso che mi stava aprendo il suo cuore in gioielleria, mi viene da ridere, era proprio un disastro.》Bell corruga la fronte. 《Che ci facevate in gioielleria?》《Mi ha voluto per scegliere il regalo di nascita di Azzurra. E io ho scelto la goccia di acqua marina.》Allontana il volto dal mio con espressione gravemente assorta. 《A proposito. Ti è piaciuta? L'hai mai messa?》Chiedo con il mio sorriso speciale, ma lei si alza lasciandomi stordito, stavo bene tra i suoi seni caldi... Che le succede? Mi guarda sconvolta e mi allarmo. 《Che succede?》《Quel giorno! - Annuisco attento. - Lui mi ha dato appuntamento da Cartier, siamo entrati, voleva che scegliessi qualcosa per Azzurra.》Mi sento male. Una fitta atroce al petto e mi alzo anch'io. 《Mi faceva guardare a vuoto le vetrine, era come se... aspettasse qualcuno. Guardava continuamente l'orologio. E dopo dieci minuti ho ricevuto una chiamata da Clara, Azzurra piangeva disperatamente e quindi sono corsa via, dispiaciuta. Tuo padre quel giorno era molto agitato, non voleva che andassi via, ma non potevo fare altrimenti. Azzurra era in fasce. Era stato tanto che mi ero allontanata.》Mi passo le mani sui capelli e chiudo gli occhi. 《Eri tu.》Mi dispero a bassa voce. 《In che senso?》《Ho visto la DB11 sfrecciare via e ho pensato fosse Arthur. Ho pensato che quel vecchio pazzo volesse farci fare pace.》Apro gli occhi e mi tiro i capelli. Ecco perché era incazzato del mio ritardo. Lui voleva che la vedessi, così che avrei perso la testa e me la sarei ripresa. 《Invece voleva riunirci. Sapeva che era l'unico modo in cui io avrei ceduto. E invece ho perso anche quell'occasione.》Bell è incredula, porta una mano in fronte e scuote il capo. 《E io sono scappata via.》Mi avvicino e l'afferro per le braccia. 《Per un soffio non ci siamo visti. Che destino...》Le nostre fronti si uniscono, i nostri respiri si mescolano e i nostri occhi si perdono l'uno dentro l'altro. Non posso credere che si sia spinto così in là per noi e mi viene da piangere, ma stasera ho una nuova consapevolezza: mio padre mi amava, non l'ha fatto nel migliori dei modi, ma lo ha fatto e io non l'ho mai capito. Ma questa scoperta finalmente lenisce un dolore che troppo a lungo mi ha logorato. Stringo in un abbraccio Bell e sospiro. 《Vado a prepararti una tisana, nel frattempo vai a letto.》Ci stacchiamo e mi sorride con amore accarezzandomi i capelli. 《Ti raggiungo subito. Sei distrutto e hai decisamente bisogno delle mie amorevoli cure.》Mi bacia delicatamente e poi mi sorride. Le faccio il mio. Quello speciale, esclusivamente per lei e mentre si allontana ancheggiando sento un senso di pace e benessere che finalmente mi fa ritrovare il mio asse.

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