Come vivo il distacco? È meglio la morte, sentirei meno dolore. È passato un giorno, un giorno terrificante, non mi sono mai sentita così, neanche quando è morto Arthur. Azzurra ha pianto, non voleva che partisse e mi sono presa un giorno per starle accanto e aiutarla nello studio. È stata felice di trascorrere del tempo insieme e mi ha riempito la testa su quanto ci trova belli insieme. Il giorno della sua partenza, all'uscita dal lavoro incontro George Ross.《Tinkerbell Scott?》Sono appena uscita in strada e mi volto alla mia sinistra quando me lo trovo davanti nel suo completo nero. Sicuramente è un uomo molto affascinante, ma non ha nulla a che vedere con il fascino di Carter. 《Salve.》Replico fingendo di non ricordarmi chi fosse, ma è da stupidi perché sa che è impossibile, non è un uomo che passa inosservato. 《Passavo di qui e... È la tua agenzia?》Fa cenno al locale alle mie spalle che ho appena chiuso. 《Sì Mr...?》《Ross, George Ross. Ma ti prego, chiamami George.》Allunga la mano e io la stringo a mo' di saluto. Mi squadra dalla testa ai piedi, con uno sguardo affascinato e un pò mi mette a disagio, giusto oggi mi sono fasciata in questo tubino con i tacchi vertiginosi. 《Sono molto contento di rivederti.》E il suo sguardo sembra quello di un cacciatore che ha tra le mani la sua preda più succulenta. Faccio una smorfia di disagio. 《Adesso devo proprio andare, mia figlia mi aspetta.》Aggrotta la fronte confuso, alla scoperta che ho una figlia, sicuramente ora rinuncerà alla sua preda. 《Mi dispiace, mi avrebbe fatto piacere prendere un caffè insieme. Magari un'altra volta.》No, a quanto pare rimango la sua preda più succulenta. Maledizione! Non lo voglio tra i piedi, Carter tiene molto a certe cose, non voglio che fraintenda. 《Magari.》Aggiungo con un sorriso di circostanza, lo stesso che mi ha insegnato mia suocera Alexa. 《Insieme a Carter.》La sua espressione cambia di colpo, si fa contrariata, ma io gli faccio un cenno con la mano e corro via. Ho provato a fare altre due torte, se non altro l'ultima era migliore. Ho sentito Carter a telefono, quando può telefona e mi dice quanto mi ama e gli manco, lo stesso è per me. È un'agonia. Ci siamo legati profondamente e morbosamente, tanto che ci confidiamo che dobbiamo assolutamente andare a vivere insieme al suo rientro. È complicato perché c'è da impacchettare di tutto e ho chiesto a Clara di iniziare, anche perché se tutto va bene domani dovremmo partire per gli Hampton. Ma ancora nessuna notizia.
Sento il materasso abbassarsi e apro gli occhi, ho ancora tra le mani il libro che stavo leggendo. 《Mamy ti sei addormentata?》Sbatto più volte le palpebre sentendomi molto stanca, ultimamente ho fatto le ore piccole e aspetto la chiamata di Carter. 《Sì tesoro mio.》Prendo un respiro e guardo l'ora sulla sveglia sopra il comodino, sono l'una di notte. Mio Dio! Quanto ho dormito? 《Che fai a quest'ora in piedi?》Chiudo il libro poggiandolo distrattamente sulle coperte e abbraccio mia figlia, baciandola accarezzandole i morbidi capelli. 《Non riuscivo a dormire, zio Carter non è ancora venuto e io ho paura che domani non andremo negli Hampton.》Sorrido schioccandole un altro bacio sulla fronte. 《Tranquilla amore, se non è per questo fine settimana, ci trasferiremo appena tuo zio rientra.》《Non vedo l'ora di vivere tutti insieme.》Già, non vedo l'ora anch'io. 《Ma devi capire che tuo zio è un uomo molto impegnato e capiteranno queste cose, e visto che per lui è difficile lasciarci, noi non dobbiamo farglielo pesare, capito?》Annuisce sul mio petto e recupera il libro che stavo leggendo. 《Il falco e la preda. Di che parla?》Rido, perché sono una donna passionale e mi piace perdermi in questi meravigliosi erotic romance. 《Parla di una ragazza che lavora per un uomo molto affascinante di cui se ne innamora perdutamente e si occupa anche di una bambina povera che vorrebbe adottare ma che purtroppo non può perché non è sposata.》Mi guarda con il visetto curioso. 《Sposerà il suo capo? Così potranno adottare la bambina? Lui è innamorato di lei?》Rido divertita. 《Sì, sembra che anche lui abbia avuto un colpo di fulmine e tratta la bambina come se fosse sua.》I suoi occhi si allargano avvinti dal racconto e capisco cosa già l'ha coinvolta. 《Come zio Carter!》Ovviamente suo zio è il suo principe azzurro e il prestavolto di tutte le sue favole. 《Sì, diciamo di sì.》Ride con gli occhi brillanti e uno sbadiglio mi ricorda che è molto tardi. 《Ma dove sei giunta? Le dice di amarla o no?》Rido inarcando la testa sul cuscino. 《No, ancora non sono giunta in questa parte. Non sono neanche a metà. Ma ora è tardi. Vai a letto.》Mette il broncio. 《Ti ha chiamata zio Carter?》Sospiro alla sua inarrendevolezza. Premo il tasto home del cellulare sopra il comodino, ma non segna nessuna chiamata persa. 《No. Ancora no.》Dico con un altro sbadiglio, non riesco a tenere gli occhi aperti. 《Ma come fai a stare così tranquilla? E se un'altra è con lui a lavoro? Non sei gelosa?》Rido più forte. La mia piccola Azzurra. 《Amore tuo zio è un uomo molto devoto, non è il tipo. Mi ha dimostrato devozione per tanti anni, ci ama infinitamente sopra ogni cosa. Quindi ha la mia fiducia. Per ora lo immagino nervoso di non poter stare con noi.》È pensierosa. 《Quindi non lo ami così tanto.》Aggrotto le sopracciglia e mi metto a sedere sul letto. 《Ma che dici? Certo che lo amo da morire, solo che mi ha dimostrato molta devozione e amore, quindi mi fido. Ovviamente sono gelosa delle altre donne, ma è fisiologico. Ora va a letto che è tardi.》《Okay.》Ci baciamo sulle labbra e poi corre verso la sua cameretta. Sono esausta, ci mancava anche la gelosia immotivata di Azzurra, ma ci sta, è una bambina, ha paura di perdere la sua figura, ma ovviamente non può conoscere Carter sotto quell'aspetto e il nostro rapporto. Carter trova il tradimento come un abominio, è contro il suo DNA. Sospiro ormai sveglia e riapro il libro: 《Perché chiami Sarah Red? Non è un bel nome!》《Hai ragione piccolina. Convengo che Sarah è un nome ben più grazioso di Red.》Un imbarazzante silenzio scese fra i tre, con Iris che lanciava occhiate ora all'uno ora all'altra, avvertendo che qualcosa era andato di traverso. Se i desideri di Sarah erano l'unica cosa veramente importante, niente le avrebbe fatto più piacere che udire il suo soprannome dalle labbra di quell'uomo. Ma un soprannome era anche un intimo appello!

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𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼♀️
RomanceAll'età di ventisette anni Tinkerbell Williams si ritrova vedova con la figlia Azzurra di sei anni. La morte del marito Arthur la getta nella malinconia, tanto da trascurare la sua immagine. Ma che matrimonio era? Chi era veramente Arthur Scott? Qua...