Dopo cena mi occupo di rinnovare il fuoco nel camino, mentre mi sento sempre più agitato e scosso. Sono in pensiero per Azzurra e spaventato per la reazione che avrà Tinkerbell. So che starò male comunque, e che devo parlarne con Tinkerbell. La cena è stata tranquilla, Azzurra mi ha raccontato della scuola e di alcune sue compagnette, ma ero stato turbato per i discorsi fatti precedentemente. Tinkerbell mi ha sorriso qualche volta, infondo è contenta di questo legame con Azzurra e io mi sento rincuorato. Una scintilla mi colpisce il braccio che ho scoperto. 《Cazzo!》Esclamo piano e subito sento ridere divertita Azzurra. Mi mordo la lingua. 《Mi prendi in giro?》Le chiedo sorridendo. Mi piace vederla ridere felice e spensierata. Anche io vorrei prendere quel ruolo che tanto ho ricoperto, in modo legale. Non ho figli e Azzurra per me è come se lo fosse. Quel maledetto non ha mai saputo essere un buon padre, forse lo è stato in casa sotto agli occhi di Tinkerbell, ma Azzurra lo ha visto veramente ed è stata zitta perché minacciata. Ho ancora un altro moto di nervosismo mentre smuovo i ceppi. 《Sei così buffo.》Ride. Mi alzo e vedo Tinkerbell seduta comodamente sul divano a fissarmi, i suoi occhi mi studiano come se fossi un dolce da gustare e cerco ancora una volta di mantenere il controllo. 《Ti ho portato del Bourbon.》Dice scuotendo il bicchiere che tiene in mano. È così sexy. Sorrido, e in questo preciso istante se non ci fosse Azzurra sarebbe perfetto per approcciare e finalmente lasciarmi andare alle emozioni che tengo ancora imbrigliate nei pantaloni. 《Grazie.》Le rivolgo un sorriso che stavolta ricambia. E sì... devo tenere a freno la zona sud. 《È ora di andare a nanna.》Ecco che arriva Clara, direi appena in tempo. 《Ma no! No! Uffa non ho sonno! Voglio restare ancora un pò. Ti prego mamma.》Si lamenta. 《No Azzurra. È tardi e domani devi andare a scuola. Tuo zio verrà a prenderti e starai tutto il pomeriggio con lui. Ma ora va a letto.》L'osservo mentre da quegli ordini in maniera carezzevole e mai duramente. È una madre meravigliosa. 《Ma io volevo stare un altro pò con voi. È bello.》Ci spiazza. E cala un silenzio imbarazzante. Azzurra vuole noi come famiglia e credo che il messaggio è arrivato forte e chiaro a Tinkerbell. L'osservo e vedo le sue guance diventare rosse e il mio cuore palpita a più non posso. È stupenda. 《Azzurra, non fare i capricci. Hai ottenuto troppi permessi in una sola sera.》Adoro il suo modo di rimproverarla dolcemente, se ripenso a mia madre... 《Okay.》Si arrende alla fine. Mi dispiace vederla giù, vorrei fare qualcosa in più per lei, voglio che vada a letto felice e non con quel broncio sconsolato. 《Perché questo weekend non andiamo negli East Hampton?》Tinkerbell mi lancia subito uno sguardo grave e lì è come se... come ... 《Siiiii! Che bello! Non ci sono mai andata!》Sono sconcertato. 《Non l'avete mai portata negli Hampton?》《No. Arthur non voleva andarci.》Mi risponde Tinkerbell con un sopracciglio alzato. Sorrido nervoso. Ma tu guarda che figlio di puttana. 《Andiamo?》Chiede Azzurra speranzosa, con le mani giunte. Tinkerbell mi fissa con uno sguardo sottile. 《Ma tu non hai una vita?》E so a cosa si riferisce. Alzo appena l'angolo della bocca. 《Voi siete la mia famiglia.》E mi accorgo di averla spiazzata ancora una volta. 《Anche se non ci conosciamo ancora. Magari passando il weekend insieme, lontano dal lavoro, riusciamo un pò a farlo.》Porta una mano sui capelli, li accarezza piano e poi gioca con una ciocca e lo trovo estremamente sensuale. Capisco che è indecisa. Mentre Azzurra è ancora a mani giunte e gli occhi chiusi, come se stesse pregando. Dopo un lungo minuto... 《Okay.》Un urlo di giubilo si propaga per tutta la stanza. Azzurra è felice come una pasqua, e lo sono anch'io. Mi stringe forte e mi bacia. 《Ti voglio bene.》Mormora. 《Ti voglio bene anch'io tesoro. Sogni d'oro.》Poi saltella verso Tinkerbell e si abbracciano. È un quadro meraviglioso. È qualcosa che voglio per me. Le amo. Quando Azzurra esce dalla stanza saltellando e urlando la buona notte, io finalmente mi siedo di fianco a lei. Prendo il bicchiere e le sfioro appena le dita, sentendo un brivido e credo che lo abbia sentito anche lei, dallo sguardo. 《Carter? Vorrei che la prossima volta mi consultassi, prima di proporre certe cose.》La sua voce non è dura come la sera precedente, ma un pò seccata. 《Voglio rendere felice Azzurra. Da quanto non va in vacanza?》Cala il silenzio, la vedo in difficoltà quando abbassa lo sguardo e sbatte ripetutamente le lunghe e folti ciglia. 《Così sei ingiusto. Da quando Arthur è morto non è stato facile per me. Non riuscivo a...》Le tocco delicatamente una mano e lei torna a guardarmi triste. 《La perdita di Arthur ti ha distrutta. E sicuramente Azzurra non ti colpevolizza le mancanze, perché è una bambina matura. E ora stai cercando di accontentarla anche contro il tuo volere. Ma voglio che tu sappia che per me lei è come una figlia. Davvero.》Mi fa un sorriso sofferto e ho tanta voglia di baciarla, dolcemente e lentamente, amarla con tenerezza, sconfiggendo quel male che ancora la tormenta. 《Lo so.》Sussurra appena. 《È pazza di te. Ecco perché non riesco a dirle no. Ha sofferto molto.》Vedo che sta trattenendo le lacrime e d'impulso allungo un braccio avvolgendola e portandola più vicino a me. Mi emoziona il fatto che me lo lascia fare, e il cuore prende a battermi più forte. 《Ehi... non ci pensare.》Tira su con il naso e si morde le belle labbra carnose. 《Ma ho appena capito che non ha sofferto per la morte di suo padre. - La fisso attento, sentendola tremare. - Ha sofferto per la tua assenza. Le sei mancato terribilmente. Se ne fossi stata a conoscenza...》《Come avresti potuto?》Le sussurro muovendo la mano su e giù sul suo braccio, ma penso non sia freddo, il camino scoppietta. 《Bevi un pò di questo.》Le porgo il bicchiere di Bourbon e mi guarda indecisa. Forse pensa che può far male. 《Devi berne solo un goccio. Non succederà nulla.》Continua a guardarmi con quello sguardo smarrito e sento che le briglie si sono sciolte. Voglio amarla terribilmente. 《Perché vuoi portarci negli Hampton?》Sussurra improvvisamente con uno sguardo indecifrabile. Apro la bocca come per risponderle, ma in realtà non so cosa dirle, la guardo come se per me non contasse più nulla, eccetto lei e il suo benessere. La situazione è intima per la prima volta dopo tanti anni e non lo avrei mai creduto. Prende il bicchiere e lo porta alle labbra, sorseggiando appena. Chiude gli occhi stringendoli forte e allontana il bicchiere che io prendo subito. Tossisce e si schiarisce la voce, non smetto di guardarla incantato e ridendo piano. Quando torna a guardarmi sorride e alza un sopracciglio. 《È fortissimo.》《Ti senti meglio?》Mi fa un bellissimo sorriso. 《Sì. Grazie per quello che hai fatto e continui a fare per Azzurra. Per me è molto importante. E davvero vorrei sapere perché Arthur ti ha tenuto lontano da noi. Sei un uomo eccezionale.》Sorrido felice, stringendole di più il braccio. 《Anche un pò spocchioso.》Scoppio a ridere e lei con me. 《Arthur non è quello che credevi purtroppo.》Dico con cautela e lei abbassa gli occhi e annuisce. 《Spero che mi dirai al più presto cosa ha combinato.》Torna a fissarmi seria. 《Lo farò.》Prendo ad ammirare il suo volto perfetto, senza tracce di trucco, pulito e con quei magnifici capelli, di sicuro si è presa cura di loro stasera e questo è un progresso. La luce ambrata delle fiamme fa sembrare i suoi occhi più scuri. O lo sono? La vedo deglutire e poi portarsi verso dentro le labbra che tanto vorrei baciare. Sento il mio membro chiedere aiuto, ma non è il momento. Questo è un momento magico. 《Anni fa mio padre ha comprato un cottage negli Hampton. - Inizio. Lei si raddrizza e si fa attenta. - Quell'estate mi ero dato una pausa dallo studio, avevo bisogno di aria.》Mormoro con serietà e studiano ogni sua piccola espressione sempre più interessata. 《Arthur mi ha detto che vostro padre aveva fatto questo acquisto.》Ah! Però evidentemente non ha aggiunto la parte più interessante. 《Lui all'epoca si è fatto pagare un'altra vacanza per Miami. Gli Hampton li trovava squallidi.》Dico inquieto. Lei fa una smorfia consapevole. Finalmente ha abbassato il muro. 《Non ha mai voluto portarmici, diceva che ci sono posti molto più belli.》Inizia con tono seccato e spostandosi dal mio braccio. 《Io ho passato tante estati lì. L'ultima volta mia madre era in stato terminale. Le davo le medicine, l'accompagnavo per la chemio... Dio!》Si passa una mano a spostarsi una ciocca di capelli. So tutto ciò. Mi guarda come se si aspettasse qualcosa. Così continuo. 《Quell'estate per me è stata speciale.》Le sorrido e improvvisamente contraccambia. Così cerco ancora una volta di tenere a bada le mie emozioni. 《Indimenticabile. Perché ho...》《Mrs Scott?》Clara m'interrompe, entrando nella stanza con il telefono in mano. 《Chi è?》Si allarma alzandosi e m'innervosisco internamente, perché chiunque c'è dall'altro capo della linea, ha rotto il momento magico della mia confessione. 《È Miss Asla.》《Asla?! Che è successo?》È preoccupata mentre prende il telefono e risponde. 《Asla! Che succede?》La vedo accigliarsi di colpo. 《Oh signore! Che donna insopportabile! - Forse qualche cliente esigente. - Maledizione! Non la sopporto più! Domani ne parliamo con più calma! Notte!》Ringrazia Clara e si riaccomoda di nuovo accanto a me. 《Che succede?》È visibilmente incazzata. 《Una maledetta stronza ha mandato a monte l'appuntamento in un locale e ha fatto una scenata. E ora quelli del locale sono furiosi con noi, per non parlare dell'altro cliente.》《Mandatela al diavolo! Cancellatela!》Le suggerisco seccato nel vederla in quello stato. 《No! È una fottuta riccona. Non possiamo torcerle un capello! Ma questa cosa mi sta mandando al manicomio!》Si porta entrambe le mani sui capelli. 《Vuoi che ti dia una mano?》Mi guarda sbattendo le ciglia e la trovo così sexy. 《No. Non ho bisogno del tuo aiuto. So farcela da sola.》Mi dispiace, perché invece io voglio incominciare a prendermi cura di lei. Ma vedo che la magia è sfumata, è irrequieta e nervosa mentre guarda l'orologio da polso. Così capisco che devo andarmene, quindi mi alzo. 《Okay, vado via. Domani passo a prendere Azzurra dopo la scuola e poi la riaccompagno a casa.》Prendo la giacca e m'incammino. 《Carter?》La sua voce è rammaricata, mi volto e trovo conferma nel suo viso dispiaciuto. 《Scusa.》Accenno appena un sorriso. 《Non ci pensare.》Ed esco ancora una volta frustrato.
STAI LEGGENDO
𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼♀️
RomanceAll'età di ventisette anni Tinkerbell Williams si ritrova vedova con la figlia Azzurra di sei anni. La morte del marito Arthur la getta nella malinconia, tanto da trascurare la sua immagine. Ma che matrimonio era? Chi era veramente Arthur Scott? Qua...