Non so che ore sono ma sento una strana sensazione, mi sveglio e vedo Azzurra ancora profondamente addormentata al mio fianco, ma Bell non c'è. Il cuore mi balza in gola e facendo attenzione a non svegliare Azzurra, mi muovo di soppiatto e scendo di sotto, la trovo in salone. Le luci natalizie si accendono e si spengono e le fiamme del camino sono basse. Bell è seduta sul divano di fronte, avvolta nel plaid. Si volta e mi vede avanzare verso di lei, fino a sedermi al suo fianco e stringerla tra le mie braccia. 《Che ci fai qui?》《Non riuscivo a prendere sonno.》Ammette inquieta. 《Vuoi dirmi di che si tratta?》Le chiedo rassicurante. 《Non capisco perché Azzurra ha fatto la pipì a letto. Era sconvolta.》I suoi occhi sondano i miei, cercando di leggervi qualcosa e tremo. Con la mano le accarezzo la pancia e mi avvicino di più al suo viso. 《Non è niente di grave, stai tranquilla.》《Poi non faccio che pensare ad Eric che ha incendiato le nostre case. Come ho potuto sbagliarmi ancora una volta a dare fiducia ad un uomo squilibrato?》È sdegnata. Le accarezzo il viso. 《Fingevano bene, e tu sei così pura... A proposito...》Prendo un profondo respiro. 《Carl mi ha detto che le telefonate in agenzia venivano intercettate da un altro telefono in azienda. E intercettavano solo le mie chiamate.》Si acciglia con aria sconvolta. 《Non ci posso credere. Ancora lui?!》Annuisco amaramente. 《È riuscito a dividerci.》Borbotto con un certo nervosismo. Bell si scioglie dall'abbraccio e si alza di colpo. 《Mi ha sempre ingannata e quando mi ha avuta opprimeva i miei istinti e desideri carnali. Non mi dava piacere, mentre lui si prendeva il suo tutte le volte che ne aveva voglia e bruscamente.》Mi alzo di scatto dal divano. 《Basta!》Sentire che la prendeva in quel modo mi fa salire il sangue alla testa. Mi guarda grave. 《Basta.》Ripeto con più calma avvicinandomi al suo viso. 《Non riesco a tollerarlo.》Sussurro respirando più forte. Mi tocca i capelli delicatamente e mi fissa con lo stesso desiderio di quando me li ha accarezzati la prima volta mesi fa in cucina. 《Scusa.》Sussurra. Sposta la mano sulla mia cicatrice e l'accarezza, poi con un dito scende lungo il naso, fermandosi sulla punta, per poi continuare a scendere sulle labbra. La verga diventa sempre più dura e tira brutalmente. Tocca il contorno delle mie labbra, mentre ci fissiamo in silenzio. Le catturo il pollice e lo succhio mordicchiandolo. Dischiude le labbra con il respiro spezzato e ha già le pupille dilatate. 《Perché mi sento perennemente in calore con te?》Sussurra seria. 《Ti rigiro la stessa domanda.》Bisbiglio appena con un sorriso compiaciuto. Fa scendere il pollice sul mento e mi accarezza la barba. I suoi occhi sono brillanti e maliziosi, ma allo stesso tempo nel suo sguardo c'è fermezza. Voglio che si prenda ciò che desidera, sempre. Del resto sono suo. 《Profumi di buono.》La sua voce è graffiante, mi bolle il sangue nelle vene. Mi lecca la gola e inarco la testa chiudendo gli occhi, che si aprono di colpo quando sento la sua mano fermarsi sul mio membro. Ansimo di piacere. Mi emoziona vedere la donna sensuale e audace che è diventata. È più sicura di sé, si prende ciò che vuole. 《Ti desidero.》Dice alzandomi la maglia che tolgo all'istante buttandola a terra. La fisso bramoso e completamente consumato dall'amore. Siamo sempre sulla stessa frequenza. Ci uniamo in un bacio infuocato, carnale, bagnato, quasi feroce. Le sue mani non smettono di accarezzarmi la schiena, il petto, il torace, è come se si beasse nel toccare ogni centimetro del mio corpo. Mi abbassa i pantaloni scoprendomi completamente e toccandomi il culo. Ansimiamo forte e l'impazienza è palpabile, così la denudo, accarezzandola ovunque e adagiandola sul nostro tappeto. Lecco piano l'aureola rosa scuro del capezzolo appuntito e tocco la sua intimità già completamente bagnata, le stuzzico con le dita il piccolo bottoncino gonfio e i suoi ansimi si fanno più forti, si agita sotto di me. 《Carter, è stupendo.》Do un'altra leggera palpata al seno gonfio e unisco le mie labbra alle sue in un bacio sfrenato. In un attimo sono dentro di lei. Bell viene incontro alle mie spinte con una foga che mi lascia piacevolmente stupito e sempre più preso dalla passione. Ci stringiamo con veemenza e la mia mente non pensa più a niente, solo a quello che sto vivendo: un rapporto intenso, infuocato, intimo, qualcosa che mi fa venire la pelle d'oca e che mi dice che abbiamo raggiunto un grande passo nella nostra intimità. Ci capiamo in ogni bacio o leccata, rispondiamo con un bisogno sconosciuto ad ogni piccola spinta, carezza. Ci muoviamo seguendo i nostri desideri, le accarezzo i capelli, le mordo il mento, il collo, le sue mani mi stringono i capelli e graffia con i denti la mia mascella, mi spinge sotto e mi cavalca facendo scorrere le mani sul mio torace. Inarca la testa e la muove come in estasi, rimango a fissare le sue labbra carnose ora di un rosso acceso per via dei miei baci poco delicati e le premo il pollice sopra. 《Che meraviglia.》Geme inarcando di più la schiena e sento che è lì. 《Sei tu la mia meraviglia.》Grugnisco tra i denti in un bagno di sudore. Mi guarda con le pupille dilatate, incorniciata da quella bella massa scura che le scende tra i seni che ballonzolano ad ogni spinta e subito le mie mani li palpano con attenzione. 《Sei bellissimo.》La sua voce graffiante mi dà il colpo di grazia. 《Prendilo.》Ringhio. 《Aah!》Si contrae e s'inarca con gli occhi chiusi e la bocca spalancata, soffocando un urlo. Vengo squassato da un orgasmo che mi fa tremare di un piacere potente come una scossa di terremoto devastante. Bell si accascia su di me sospirando e baciandomi. Io sono ancora scosso, completamente irretito e affascinato. Non riesco a staccarmi dalle sue labbra e dal suo corpo caldo e umido. 《Ti amo fino alla luna e ritorno.》Sussurro appena sulle sue labbra. Sorride per quella frase che è molto importante e la tengo sempre più stretta al mio corpo. 《Non ti lascio più andare!》Esclamo serio.
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𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼♀️
RomanceAll'età di ventisette anni Tinkerbell Williams si ritrova vedova con la figlia Azzurra di sei anni. La morte del marito Arthur la getta nella malinconia, tanto da trascurare la sua immagine. Ma che matrimonio era? Chi era veramente Arthur Scott? Qua...