Tinkerbell. Capitolo 106

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La mattina è trascorsa tra le braccia di Carter e il pranzo in un bel ristorantino, chiacchierando con Azzurra. Nel pomeriggio l'accompagno a lezione di pianoforte e invece che ritornare in ufficio, vado a casa mia. Ho detto a Carter che dovevo assolutamente sbrigare delle commissioni e lui mi ha sorriso e ricordato di non mancare troppo. Aah... quanto lo amo. Quando entro in casa la sento così fredda ed estranea, anche se ci ho trascorso anni. Il cottage invece è caldo, confortevole. Sorrido dolcemente pensando che rispecchia Carter e ovviamente Richard. Prendo un profondo respiro e mi si spezza il cuore. Mi manca terribilmente. Questa casa invece rispecchia la freddezza di Arthur. Rabbrividisco e mi dirigo in cucina con la posta in mano. Poso la borsa, cappotto, guanti e poso la busta della spesa. È arrivato il momento di cucinare la torta di mele. Speriamo che mi venga bene. Durante il tempo di lavorazione i miei pensieri vagano. Devo comprarmi un vestito per la festa di natale al Plaza, comprarne altri ad Azzurra e i regalini di natale, poi devo assolutamente acquistare un anello per Carter. Voglio farlo insieme ad Azzurra, ne sarà contenta. Sospiro al pensiero della mia bellissima bambina vivace. È così felice in questi giorni, anche se un pò stanca per via dell'ora in cui si sveglia per andare a scuola. Non vedo l'ora di dirle che presto avrà un fratellino. Ma è giusto che lo faccio dopo aver fatto la visita. Spero che la prenda bene, anche se capisco che quasi sempre i bambini soffrono di gelosia i primi anni. Ma non intendo trascurarla, lei è importantissima, è la mia vita. Butto l'aria al ricordo che non la volevo, ero stata una stupida egoista. Ma ricordo perfettamente il giorno che l'ho presa per la prima volta in braccio. Mi salgono le lacrime. Volevo proteggerla anche dell'aria che respirava. Era così piccola... un piccolo batuffolo urlante. Da quel giorno la mia vita è cambiata in modo meraviglioso. Io e Azzurra ci siamo legate tantissimo e quando Arthur è morto, il nostro legame è diventato più profondo. Abbiamo condiviso di tutto, anche se è solo una bambina, Azzurra è molto matura, forse perché io l'ho resa partecipe del mio dolore e molto spesso mi ha aiutata a reagire. Ammetto che mi mancano i nostri momenti davanti alla tv con patatine e copertina. Stasera ho voglia di farlo. Quando esco la torta dal forno, ha un aspetto appetibile e anche il profumo è prelibato. Non mi resta che assaggiarla. Ne taglio una fetta con l'acquolina in bocca e... è accettabile. Non ci credo. Sono riuscita a non fare un disastro. Prendo a saltellare come una bimbetta entusiasta. Finisco per mangiarne due fette e incarto tutto, stavolta Azzurra si leccherà i baffi.






Parcheggio la macchina e mi dirigo verso l'edificio color ocra, sono così emozionata, non vedo l'ora di andare in gioielleria con Azzurra e fare un pò di shopping. Abbiamo bisogno di passare un bel pomeriggio tra ragazze. Improvvisamente qualcuno mi sbatte addosso stordendomi e facendomi cadere la borsa e rovesciandone il contenuto. 《Merda!》Mormoro tra i denti. 《Mi scusi.》Si affretta con voce profonda l'uomo di fronte a me, mentre mi aiuta a raccogliere i miei effetti personali con imbarazzo. 《Non fa niente. Lasci perdere.》Dico con un certo nervosismo e continuo a ficcare dentro la borsa ogni cosa. Quando finisco mi sollevo rendendomi conto che sta ancora di fronte a me e finalmente lo guardo. Ha dei folti capelli ramati come la barba e due occhi celesti molto attenti. È vestito tutto di nero e mi squadra con un certo interesse, che subito mi mette tensione. 《Le chiedo scusa. Devo essermi distratto.》Insiste. Accenno appena un sorriso di circostanza e cerco di muovermi per andare, ma lui mi blocca il passaggio e m'innervosisco. 《Davvero, mi dispiace. Non vuole accettare le mie scuse?》Ha stampato sul viso un sorriso sinistro e mi viene la tachicardia. 《Le accetto. Ora mi faccia passare!》Esclamo duramente, troppo duramente e mi fissa assottigliando gli occhi e spostandosi. 《Prego principessa.》Ho paura di passare, perché temo che possa acciuffarmi e non capisco come posso arrivare a fare un simile pensiero, ma ha davvero l'aspetto di un maniaco. Rabbrividisco e aumento il passo superandolo, sento che fa un fischio di apprezzamento, ma non mi volto, vado dritta al portone tenendo premuta una mano sul ventre e ansimando, suono e dopo un attimo aprono e mi rifugio turbata e affannata.





《Come è andata oggi a lezione?》Le chiedo con un sorriso, mentre guido verso la gioielleria. 《Mi hanno fatto suonare l'adagio di Bach.》Risponde aspramente. Sorrido perché so che non è il suo musicista preferito. 《Bello. È intenso.》Cerco di alleggerirle il compito, perché so che odierà suonarlo. 《È da suicidio.》Risponde esasperata e non riesco a non scoppiare a ridere. 《Effettivamente è deprimente.》《Appunto! Perché dovrei imparare a suonarla? Odio Bach!》Rido ancora. 《Ti piace Chopin. Normale, sei mia figlia.》《Chopin è un compositore romantico e poetico. Come si fa a non amarlo?》Mi chiede incredula. 《È amato. Ma Bach è considerato uno dei grandi geni della storia della musica, Azzurra.》Straluna gli occhi. 《Bè può essere considerato tanto altro, ma a me non piace.》Rivolgo per un attimo l'attenzione verso di lei e sorrido. 《Ti aiuterà tuo padre, tranquilla.》《Anche lui ama Chopin.》Mi rimbecca e mi ritrovo a ridere. 《Siamo una bella famiglia.》Mormoro con un sospiro e scorgo fugacemente che sorride felice. 《Siamo la più bella famiglia del mondo!》Urla piena di gioia. 《Sai dove stiamo andando?》Fa di no con la testa. 《Dove mi porti?》I suoi bellissimi occhioni azzurri sono curiosi e le sue labbra carnose sorridono da un orecchio all'altro. 《In gioielleria. Devo regalare a tuo padre un bell'anello, e tu mi aiuterai a sceglierlo.》《Siiii! Urrà! - Alza le mani e si agita sul sedile. - Finalmente un anello che dice che è nostro! Che bello, non vedo l'ora!》Azzurra ha la mia stessa possessività, mi piace la sua passione e la sua grinta. Slaccia la cintura e mi stringe il collo per riempirmi di baci facendomi ridere. 《Azzurra è pericoloso. Torna a sederti e allacciati la cintura.》La richiamo affettuosamente. Poi decido di avvisarla del weekend, mentre ritorna al proprio posto e si riallaccia la cintura. 《Azzurra, questo fine settimana io e tuo padre andiamo fuori, quindi resterai con Clara.》Scorgo che fa un ghigno furbetto. 《Uh uh! Finalmente da soli. Era ora che ti muovessi.》Sbatto le palpebre incredula. 《Azzurra!》Alza le spalle con fare incurante. 《Ho otto anni, capisco che avete bisogno di stare da soli.》Sono scioccata, ma forse se ci rifletto, neanche tanto, visto la visione di alcuni film che le ho permesso di vedere con me. 《E poi ne hai bisogno, ero stanca di vederti sempre triste e di nero.》Le sue parole mi colpiscono al cuore, cosa le ho fatto passare? 《Scusa, non avrei dovuto comportarmi in quel modo.》《Mi sono anche divertita però, davanti la tv e le nostre uscite tra ragazze.》Faccio un sorrisetto. 《Oggi pomeriggio tra ragazze e stasera tv con patatine e film.》《Siiii! Mi é mancato!》Strilla piena di gioia. 《Non deve mancarti. Io sono tua madre e quando hai voglia devi dirmelo.》Le chiarisco con premura, per me è importantissimo. 《Lo so, ma in questi giorni è cambiato tutto. È bellissimo che lui ora è il tuo fidanzato e mio padre. Sono felicissima. Ecco perché voglio che state da soli. Devi tenerlo stretto e non farlo scappare.》Sorrido rincuorata. 《Azzurra non perderai mai il tuo papà. Ti ama da morire.》La rassicuro. 《Lo so. - Mi spiazza. - Io non voglio che lo perdi tu. Perché non voglio più sentirti piangere o stare male, perché sei la mamma più dolce e bellissima del mondo.》Ho le budella aggrovigliate per quanto la amo e vorrei subito abbracciarla stretta e riempirla di baci. 《Ti amo Azzurra. Sei la mia vita è appena parcheggio ti strapazzo di baci.》Ride di cuore e anche io lo faccio. 《Quando stavi con papà non ridevi, eri sempre triste. Facevi finta che eri felice, invece io lo capivo che non era così e sapevo che tu e zio Carter eravate perfetti insieme. Lui ti rende felice. Sei diversa. Sembri una ragazzina scema e l'adoro.》Scuoto la testa ridendo. 《Sei la mia ragazza matura.》Ci scambiamo un'occhiata complice e poi mi concentro alla guida.



In gioielleria ci mostrano parecchi anelli, Azzurra è concentratissima, ma ha le mie stesse sensazioni di fronte a quei gioielli di platino e oro. Nessuno cattura la nostra attenzione. 《Vogliamo qualcosa di più particolare!》Esclama infine come se fosse ovvio. La commessa sorride e io le lancio un'occhiatina d'intesa e mi ammicca sorridente. È bellissima con quella coda alta che le ho fatto stamattina, mette in risalto gli zigomi alti, le ciglia dorate lunghe e il nasino all'insù. La ragazza porta un astuccio Bvlgari e lo troviamo insieme, ci guardiamo sorridenti e annuiamo. 《Quello!》Esclamiamo nello stesso momento, mentre lo indichiamo. La ragazza ride comprendendo che siamo proprio madre e figlia.

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