CAPITOLO 2

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Dopo aver cenato metto a letto Mary.
<Hai lavato i denti?>
<Sì.> mi sorride.
Mi siedo sul letto, accanto a lei e le tiro su le coperte fin sopra il mento.
Le accarezzo i capelli morbidi e lisci come l'acqua e le do un bacino sul naso.
Prendo il suo pupazzo preferito e glielo metto accanto il viso.
<Buonanotte, Mary.> le sorrido e mi alzo.
<Emma?>
<Sì?>
<Ti voglio bene.> mormora.
<Anche io, piccola.>
Spengo la luce e socchiudo la porta.
Vado nella mia stanza e finisco di ripassare scienze, domani potrei essere interrogata.
Il mattino dopo mi risveglio con la faccia sui libri.
Mi stropiccio gli occhi, mi alzo e barcollo fino al bagno.
Mi guardo allo specchio: ho i segni delle pagine in faccia, spero che spariscano presto.
Mi lavo il viso e scendo di sotto.
Preparo la colazione e poi sveglio Mary.
La aiuto a vestirsi e mentre lei mangia, io mi preparo.
Torno in bagno, i segni sono spariti.
Mi trucco, la riga dell'eye-liner dell'occhi sinistro non mi viene uguale a quella dell'occhio destro.
Riprovo un sacco di volte finché non mi riesce bene.
Se non esco ora dal bagno rischio di arrivare in ritardo.
Mi vesto in fretta, preparo lo zaino e scendo di sotto.
<Mary, andiamo.> le urlo dall'ingresso.
Lei mi raggiunge e mi prende per mano.
Usciamo di casa e andiamo alla stazione dell'autobus.
Il mio passa sempre dopo quello di Mary.
Nell'attesa mi accorgo che Mary è sporca di cioccolato sulla guancia.
La pulisco e arriva il suo autobus.
Si aprono le porte e l'autista, il signor Gibson, mi sorride.
<Buongiorno Emma. Coraggio, Mary, andiamo?>
Le do un bacino e le auguro una buona giornata.
<Em, ti voglio bene.>
<Anche io.> la saluto con la mano finché l'autobus non è troppo lontano per vederla.
Dopo dieci minuti arriva il mio.
Salgo e mi siedo accanto al finestrino.
Un ragazzo che non conosco si siede accanto a me.
Mi metto le cuffie e continuo a guardare fuori finché non arrivo.
Per qualche strano caso, non vengo interrogata.
Non so se sentirmi sollevata o meno, tra due giorni, la prof, potrebbe interrogarmi lo stesso.
La mia migliore amica sembra decisamente sollevata.
<Caroline, andiamo a prendere da bere?>
<Uhm. Okay.> prendiamo i soldi e ci alziamo.

Charles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora