CAPITOLO 63

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<Sì, grazie.>
Quando finisce la sua cioccolata, Caroline, insiste per andarsene.
Tentiamo di trattenerla ma è inutile.
Restiamo di nuovo soli.
Charlie chiude la porta di casa a chiave.
Cos'ha in mente?
Mi prende per mano e andiamo nella mia stanza.
<Charlie? Che fai?> chiedo.
Non dice nulla.
Chiude anche la mia porta a chiave.
Mi prende il telefono e lo spegne.
Spegne anche il suo.
Li posa sul comodino.
Mi indica il letto e mi ci siedo.
È in piedi, davanti a me.
Mette una mano sulla mia spalla e mi spinge verso il basso, mi sdraio e lui si mette a cavalcioni sopra di me.
Inizio ad essere ansiosa, ho il fiatone.
Mette una mano sulla mia pancia, è calda, e mi sorride.
<Calma. Non ti preoccupare.> con un sorriso come il suo non posso far altro che rilassarmi.
Sorrido anch'io.
Si toglie la maglietta, non sorridiamo più.
Charlie a torso nudo mi fa credere di più nel paradiso.
Spero che non mi chieda di fare lo stesso.
Si china su di me e mi bacia, non riesco a respirare, ho troppa ansia addosso.
Vorrei scappare.
Non so che diavolo mi stia succedendo ma ho paura di spingermi troppo in là.
Le sue labbra si separano dalle mie e mi osserva preoccupato.
<Emma, che hai? Dio, ti ho già detto che non ti tocco.> sembra arrabbiato.
<Sei arrabbiato?>
<Io...No, non lo sono.> mi accarezza il viso e mi calmo di nuovo.
Sospiro.
<Di cosa hai paura?>
Mi fissa, i suoi occhi sono così verdi, non mi sembra di vedere altro.
<Di te.> rispondo senza pensarci.
Charlie ritrae la sua mano dal mio viso e mi manca già.
Si allontana e mi fissa impietrito.
<Ho fatto qualcosa che...non lo so...Emma, parlami.> mormora.
Resto in silenzio.
Non lo so neanche io cos'è che non va.
<Emma...vuoi che me ne vada?> lo dice controvoglia.
Non riesco più a guardarlo negli occhi, sposto lo sguardo sul suo corpo.
<È un sì? Emma.> si sta arrabbiando.
<Resta.>
Sospira.
<Ti bacio e basta, okay? Se no possiamo anche restarcene qui sdraiati, insieme.> mi sorride.
<Sdraiati.> gli ordino e ubbidisce subito.
Siamo molto stretti e per non cadere siamo costretti a stare attaccati l'uno all'altra.
Appoggio la testa contro il suo e petto e mi accarezza i capelli.
Com'è paziente, un altro ragazzo al suo posto se la sarebbe presa molto.
Ma, in fondo, Charlie è pur sempre Charlie.

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