Capitolo 105

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Charlie mette una mano sugli occhi di Mary e mi bacia.
È un bacio breve ma abbastanza intenso.
Si separa da me e toglie la mano dal viso di Mary.
<Fatto?> chiede lei.
<Certo.>
<Puoi fare a me quello che hai fatto a Emma?>
Charlie arrossisce.
<No, non posso.> mormora.
Credo che adesso, lei, abbia capito il perché.
Annuisce.
<Hai fame?> le chiedo.
<Uhm, no.> mormora.
<Sei stanca?> chiede Charlie e lei annuisce.
Lui si alza e la prende in braccio.
Li seguo.
La porta nella sua cameretta e la aiuta a mettersi il pigiama.
<Ci sono dei pinguini su questo pigiama, che carino.> ride lui.
Lei annuisce.
Le rimbocca le coperte e le da un bacino.
Mi avvicino e gliene do uno anch'io.
Charlie mi prende per mano e usciamo.
Chiude delicatamente la porta e mi fissa.
<Ci sai fare con i bambini.> mormoro andando nella mia stanza.
<Davvero? Vorrei averne, quando sarò grande.>
<Quanti?>
<Due. Un maschio e una femmina.>
Lo conosco abbastanza da sapere che si affezionerebbe di più alla femmina.
Mi siedo sul letto e lui va a prendere i libri al piano di sotto.
Torna da me e si siede sul letto.
In mano ha il mio libro e l'evidenziatore.
Mi ricorda ciò che abbiamo fatto prima.
Si mette gli occhiali e mi guarda con le palpebre rilassate.
<Vieni vicina.> sussurra.
Ubbidisco.
Mette il libro a metà tra di noi e mette un mano sulla mia coscia.
Inizia a leggerla lui, è bravissimo in tutto.
Fisso le sue labbra, sono ipnotizzata.
<Smettila di distrarti.> mormora.
Annuisco.
Mi bacia mettendo una mano dietro alla mia nuca per tenermi ferma.
Il bacio è lungo.
<Adesso studiamo.> mormora.
Sbuffo e lui riprende a leggere.
Me la fa imparare a memoria, alla fine gliela ripeto tutta e sembra soddisfatto.
<Brava.> mormora.
<Adesso basta però.> sospiro.
<Va bene, va bene.>
Charlie è severo quando spiega, non ammette distrazioni, non ride quasi mai.
Chiude il libro e lo mette nella mia libreria.
<Hai altro da fare?> mi chiede.
<No.> mento.
Prende il mio diario e lo apre.
<Oh, ma guarda un po': matematica.> <No, Charlie...> sbuffo.
Prende il libro e il quaderno e si siede accanto a me.
<Facciamo i compiti.>
<Non mi va.>
<Non mi interessa.>
È molto serio, ci tiene davvero.

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