<È sensibile.> dice Elena.
<Lo so.> rispondo.
<E sono anche sicura che stia piangendo come un bambino.> dice ridendo.
<Per una stupidaggine?>
<È un romanticone che crede nel lieto fine.> dice.
<Devo andare da lui?>
<Se vuoi.> dice.
Resto ferma, indecisa sul da farsi.
Mi alzo e vado di sopra, in bagno.
Sento chiaramente dei singhiozzi.
La porta è socchiusa.
Sbircio.
Vedo Charlie appoggiato al lavandino con gli occhi in fiamme.
Piange tentando di trattenersi e il suo petto si solleva e si abbassa in modo irregolare.
Entro e la porta non emette alcun suono, cosa che avrei gradito che facesse, dato che quando mi vede, si spaventa.
<Emma..> gli va via la voce.
<Era una stupida discussione. Abbiamo litigato per cose peggiori.> gli dico.
Lui annuisce.
<Lo so, lo so. È che..> la voce si spezza, le sue mani tremano all'impazzata e si siede sul bordo vasca.
<Cosa?> mi avvicino.
<Noi due ci molleremo.> dice.
<Non ci vedo nulla di strano. Uno dei due si stancherà dell'altro.>
<Io non potrei mai stancarmi di te. Al massimo, tu potresti stancarti del tuo fidanzato piagnucolone.> dice e ride.
<No, ti trovo tenero e dolce quando piangi, anche se per cose stupide.> gli dico.
Non so se avvicinarmi troppo.
<La devo smettere di fare così...non riesco ad essere forte. Non ho mai pianto così tanto in vita mia come sto facendo ultimamente con te.> dice.
<Mi dispiace.>
<Mi fai sentire vivo.> dice.
L'ha detto con lo stesso tono con la quale le persone si dicono "ti amo" ogni giorno.
Ho persino i brividi.
Sto per dire qualcosa ma la mia mente si svuota e chiudo la bocca.
<Non dovevamo parlare di matrimonio. Diciamo che sapevo già come sarebbe andata a finire la discussione, solo non pensavo di non riuscire a sopportare la verità, ecco.> dice.
<Adesso mi rendi triste.>
<Perché?>
<Ti ho detto che non sarebbe mai potuto accadere ma non è detto. Noi potremmo anche lasciarci ma anche rincontrarci e innarmorarci di nuovo. Potremmo non lasciarci mai.>
<Oppure potremmo lasciarci. Senza "poi". Senza fine.>
<Non succederà presto, comunque.> gli dico.
<Chi te lo dice?> sospira, si alza e esce.
Lo inseguo per il corridoio prima che arrivi e scale.
Lo blocco e lo spingo contro il muro.