Capitolo 177

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Non resisto neanche trenta secondi.
Mi alzo, metto una delle magliette di Charlie e mi avvio verso le scale di soppiatto.
Resto in cima e mi siedo sulla moquette.
<Sono fidanzato.> è lui.
<Non mi avevi detto di non essere pronto per una relazione? E che quando saresti stato pronto, mi avresti cercata?>
<Non ero pronto...finché non mi sono innamorato.> la sua voce così profonda mi scalda il cuore.
<C'ero io prima di lei.> ringhia.
<Senti, Abbie. Lei è di sopra, mi sta aspettando e non ho intenzione di farla attendere un minuto di più. Non voglio che ti metti in mezzo, chiaro? Sono felice e mi dispiace ma non sei tu la ragazza giusta per me.> dice lui con tono leggermente aggressivo.
<Bene, Charlie. Io ora me ne vado ma sappi che non la passerai liscia. Mi vendicherò. Se non sarai felice con me, allora non lo sarai con nessun'altra.> dice lei.
<Vattene immediatamente.> ringhia lui.
Si insultano finché lui non la sbatte letteralmente fuori.
Torno nella stanza e mi sfilo la sua maglietta.
La piego e la metto sul comodino.
Lui entra dopo poco.
<Eccomi.> dice.
Si vede che è turbato.
<Tutto bene?>
<Sì. È un po' logorroica. L'ho mandata via.> dice sdraiandosi accanto a me.
<Ha rovinato l'atmosfera.> gli dico.
<Posso rimediare.> dice lui.
Mi constringe a restare nella sua stanza, sta preparando una sorpresa.
Dopo dieci minuti mi chiama.
Esco fuori e lo trovo nel corridoio.
Mi prende per mano e mi guida fino al bagno.
Quando apre la porta vedo candele profumate ovunque, petali di rose nella vasca.
Ci sono così tante candele che non c'è bisogno di accendere la luce.
Si mette dietro di me e chiude la porta a chiave.
Mette una mano sulla mia schiena e mi slaccia il reggiseno con una sola mano.
Sento le sue labbra appoggiarsi sul mio collo.
<Ti piace?> mi chiede.
<È bellissimo.> sono a bocca asciutta.
Tira giù le spalline e il mio reggiseno tocca terra.
Tira giù la zip della mia gonna e dopo un secondo, va a fare compagnia al mio reggiseno.
Inizia a giocare con l'elastico delle mie mutande, vorrei toglierle e basta ma non riesco a muovermi.
Mi toglie anche quelle.
<Finalmente.> sibila.
Mi volto e ci guardiamo negli occhi.
<Vai nella vasca, ti raggiungo.> dice.

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