Mi sveglio di soprassalto, Charlie non è accanto me e la sua parte di letto è fredda.
C'è un bigliettino sul suo comodino.
Mi trascino fino a lì e lo prendo.
Lo apro e riconosco la scrittura precisa e piacevolmente leggibile di Charlie.
"Buongiorno, piccola.
Sono andato a prendere la colazione, torno presto, non ti preoccupare.
Non ti muovere dal letto, sei bellissima mentre dormi.
Con amore, Charles."
Bene, bene, bene.
E cosi, "Charlie" è solo un'abbreviazione.
Dopo pochi minuti lo sento rientrare.
Entra nella stanza con un sorriso smagliante e posa tutto ciò che ha in mano sul comò.
Si toglie la giacca e la sciarpa.
Si volta, prende i cappuccini e le brioche e si siede accanto a me.
<Come hai dormito?> mi chiede.
<Bene, tu?>
<Benissimo.> sorride ancora.
Si sfila le scarpe con i piedi e si avvicina.
Mi passa un cappuccino e apre la scatola.
Iniziamo a mangiare e ogni tanto ci fissiamo.
<Dimmi.> dice.
<Niente.> mormoro.
<Come niente?>
<Non ho niente da dirti.> Finiamo di mangiare e Charlie butta via tutto.
Toglie la coperte e le sbatte per eliminare le briciole.
Le rimette e si spoglia.
<Credevo che dovessimo uscire.>
<Più tardi. Piove parecchio, secondo le previsioni dovrebbe smettere nel pomeriggio.>
<Oh no...uffa.> sbuffo e mi tiro su le coperte.
<Non ti preoccupare.> mi sossurra.
Si mette sotto le coperte e mi abbraccia.
Il suo corpo è freddo per essere qui dentro già da mezz'ora.
China la testa e mi bacia.
Si sposta sopra di me e mi scopre, l'aria fredda mi fa venire la pelle d'oca.
<Cazzo, la finestra è aperta.> sbotta e corre a chiuderla.
Torna da me e copre entrambi.
Ricomincia a baciarmi lentamente.
Mette una mano sulla spallina del mio reggiseno e la tira giù.
Le sue pupille sono molto dilatate, mi sento come se volesse mangiarmi.
Fa scorrere le dita sulla mia pelle a suo piacimento e deglutisce rumorosamente.
Sospira.
Siamo troppo orgogliosi per chiedere all'altro se abbia voglia o meno di fare l'amore.
<Prendi un preservativo.> mormoro e lui si sporge verso il comodino.
Ne tira fuori uno dal portafoglio.
Sembra molto più felice adesso.
Sorride parecchio, oggi.
Gli sfioro con l'indice il labbro e lui lo bacia.
Rido, mi fa il solletico.