CAPITOLO 7

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<Uhm?>
<Sì. Vi amate e non ve ne rendete conto. UN GIORNO VI SPOSERETE!> urla gioiosa.
<Io non credo Mary.> rido.
<Invece sì. Io sarò la damigella d'onore vero?>
<Al mio matrimonio? Sì. Ma lui non sarà mio marito.> rido.
<Vedremo.>
<Eh, sì. Vedremo.>
Mando un messaggio a Caroline.
"Hei, una bimba di 5 anni mi ha messo in difficoltà."
"Mary è furba. Forse anche più di te."
"Spiritosa."
"Avevi dubbi?"
"Hai studiato scienze?"
"Sì. Domani ci interroga sicuramente."
"Che ansia."
"Lo so. A domani, vado a ripassare."
"A domani."
Decido di disegnare un gatto.
È tutto nero con gli occhi verdi.
Anche Lui ha gli occhi verdi.
Decido di ricalcarli di blu.
<Come disegni bene.> dice avvicinandosi.
<Fammi vedere il tuo.>
Me lo mostra.
Rappresenta me e quel ragazzo.
Accanto a me c'è una freccia che porta alla scritta sbilenca del mio nome.
Accanto a lui c'è solo una freccia.
<Hai lasciato lo spazio vuoto.>
<Quando scoprirai il suo nome lo scriverò.>
Aggiunge una corona su entrambe le teste.
<Wow. Adesso sì che è completo.>
<Ti piace?>
<È bellissimo.>
<Allora lo appendo sul frigo.>
Prende il suo, il mio e corre goffamente verso la cucina.
Mi si scalda il cuore, i bambini sono così innocenti, così buoni.
Il giorno dopo io e Caroline veniamo interrogate.
Prendiamo entrambe otto.
Ci battiamo il cinque alla fine.
Sull'autobus, saliamo dopo di lui.
È già seduto.
Tiene la testa contro il vetro.
Ha una ferita sullo zigomo, c'è una crosta gigantesca, circondata da un livido.
Un viso così bello...mi dispiace.
Mi guarda mentre gli passo davanti e mi siedo dietro di lui.
Caroline si avvicina a me.
<Che gli è successo?> mormora.
<Non lo so. Poverino.> mormoro abbattuta.
Lui ride e si massaggia la mandibola.
Okay, okay, sto zitta.
Caroline mi guarda.
Ha paura quanto me che si possa girare.
Oggi non legge.
Decidiamo di parlarci via messaggio.
"Ti ha sentita."
"Temo di sì."
"È così."
"Oggi mi sembra un po' deviato, non facciamolo alterare o dirà addio alla buona educazione."
"Pensavo proprio la stessa cosa."

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