CAPITOLO 30

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I nostri visi sono improvvisamente così vicini, mi manca il respiro.
Ritrae subito le mani e si allontana parecchio.
<Scusa, credo di essermi distratto.> mormora.
<Non fa niente.> gli sorrido.
Sembra non divertirsi più.
<Vado a cambiarmi.> mormoro.
<Sì, anch'io.> Andiamo nella sua stanza.
Prima di lasciarmi sola prende i suoi vestiti dalla stanza e esce.
Chiudo la porta e mi sfilo la sua maglietta.
Mi rimetto il vestito e le vans.
Prima mi è sembrato che volesse baciarmi.
E sono rimasta pateticamente delusa.
Mi sistemo i capelli davanti allo specchio e piego la sua maglietta.
La prendo in mano e esco dalla stanza.
Charlie è già in corridoio.
<Puoi tenerla se vuoi.> mi sorride.
<Ma è tua.> mormoro.
<Come vuoi tu.>
La voglio.
La voglio tremendamente ma non è mia.
<Tienila, magari la prossima volta mi servirà.> gliela do e scendo le scale.
<Come? Ci sarà una prossima volta?> dice mentre la posa nella sua stanza.
<Eh? Era tanto per dire.>
Quando esce è visibilmente deluso.
<Oh. Ma potrebbe essere...>
<Forse. Un giorno. Molto lontano. Non si sa quando.>
<Oh, Emma, ti prego. Torna ancora.> mormora mentre mi raggiunge.
<Non mi va di discuterne adesso.> mormoro.
<Okay. Ti accompagno a casa.>
<È meglio se vado da sola.>
<Tuo padre...dici che lo sa?>
<Dovrebbe essere andato a lavorare 'sta mattina, molto presto. Se non ha controllato la mia stanza sono salva.>
<Ti accompagno lo stesso.> ride.
Sbuffo e apro la porta.
Usciamo e lui chiude a chiave.
Si avvicina e mi prende per mano.
L'aria è fresca.
<Mi piace il tuo vestito.> dice con aria distratta.
<Grazie.> mormoro.
I suoi passi sono più lunghi dei miei e mi tocca camminare più velocemente.
<Ti sei divertita? Anche se ci siamo rimasti venti minuti.> ride.
<Sì.> ammetto.
<Non bere più, okay? Non sei abituata. Mi sono spaventato quando ti ho vista con quel ragazzo.> ammette.
Mi si scalda il cuore.
Charlie era in pena per me.
<Mi dispiace. Volevo solo divertirmi.>
<Senza bere, Emma. Non è quello il modo.> ribatte severamente.
<Okay, scusa.> sbotto.
<No, non devi chiedermi scusa, anche se mi sono preoccupato.> mormora.
<Quanto?>
<Parecchio, okay?> sbotta.
<Calmati.>
<No. Prometti di non bere mai più in quel modo?>

Charles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora