CAPITOLO 56

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<Non voglio.> dico a basaa voce.
<Emma, te lo ordino. Sei troppo piccola, dovresti concentrarti solo sullo studio.>
<Ma lo faccio, io studio sempre.> sbotto.
<È solo una distrazione. Devi lasciarlo subito.>
I miei occhi si riempiono di lacrime e non riesco a non piangere.
Quando arriviamo vado direttamente nella mia stanza.
Non so a che pensare, da una parte, mio padre ha ragione, il suo comportamento è esagerato ma non sbagliato.
È solo, ha già perso mia madre e mi sembra naturale che si comporti così.
Mi considera ancora la sua piccola bambina lentigginosa.
So che ha paura di perdermi e anche io ho paura di perderlo per un ragazzo.
Controllo il telefono.
Ho due chiamate perse da Charlie e qualche messaggio.
Li apro.

"Dove sei?"

"Emma, mi avevi detto di stare tranquillo. Ti aspetto ancora."

"Stai bene? Dove sei sparita?"

"Devo tornare a casa o perdo l'autobus."

" Rispondimi, spero non sia successo nulla di grave. Manchi tanto."

Decido di chiamarlo e mi risponde subito.
<Emma! Tutto bene?> sembra fin troppo preoccupato.
<Sì... Cioè, no.> mormoro.
Sto per scoppiare a piangere di nuovo.
<Che ti succede? Dimmi tutto, piccola. Ti ascolto.> la sua voce mi riscalda quanto un suo abbraccio.
Mi sento subito confortata.
Resto in silenzio, devo deglutire e tentare di non far trasparire le mie emozioni.
<Di che si tratta?> aggiunge.
<Si tratta di me, di te, di noi due insieme.>
<Qual è il problema?>
<Le ultime tre parole.>
<Ah. Mi stai lasciando?> chiede con una risatina nervosa.
Non ci vuole credere neanche lui.
<Mio padre non approva e se continuiamo, mi renderà la vita impossibile.>
<Troveremo un modo.> ribatte subito.
<Io credo che dovremmo arrenderci.>
<Come?! No! Perché parli in questo modo? Come puoi arrenderti?> grida, ma non è arrabbiato.
<Forse ti sei affezzionato troppo.> con questa frase spero di ferirlo, anche se mi dispiace.
Preferisco che ce l'abbia con me che con qualcun altro.
<Sì, certo, sono innamorato di te. Forse quello che provo io è molto di più rispetto a quello che provi tu. Sì, avrei dovuto immaginarlo o non ti saresti arresa così facilmente.>
<Non è vero! Senti, non ho altra scelta.> sbotto.
<Non voglio metterti contro tuo padre...io...sto arrivando. Lo voglio affrontare adesso.> ringhia.
<No, Charl-> grido e riattacca improvvisamente.

Nota Autrice: Spero che fino a qui vi stia piacendo, heheh che dramma.

Charles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora