Mi sveglio prima di Charlie.
Durante la notte si è stretto a me e io ho tentato di divincolarmi per avere un po' di spazio personale ma è stato inutile.
Mi alzo senza svegliarlo.
Vedo la borsa contenente il vestito che mi aveva comprato.
Voglio fargli una sorpresa e decido di mettermelo.
Casualmente, ieri, indossavo Vans bianche e quindi, tutto sommato, mi stanno bene con il vestito.
Mi spruzzo il profumo nuovo e vado di sotto.
La colazione è già pronta.
<Emma! Ciao.> dice Elena.
Mi abbraccia forte.
Angela è seduta a tavola.
<Ciao.> dico.
<Come sei bella.> dice riferendosi al vestito.
<È un regalo di Charlie. Non l'ho mai messo.> dico.
<A proposito, da quando avete preso questa pausa, non è più lo stesso. Non mangia più, è nervoso, volubile.> borbotta distratta.
<Più volubile di una donna.> commenta Angela.
<Adesso va meglio tra voi due?> chiede.
<L'ho perdonato.> mormoro.
Mangio delle fragole di nascosto insieme a Angela.
Charlie si schiarisce la voce prima di entrare in cucina per farci smettere di parlare di lui.
Entra, sempre di cattivo umore, stropicchiandosi gli occhi.
<Scusate il ritardo, mi stavo lavando i denti.> borbotta.
Finalmente mi guarda, tutti nella stanza stavamo fremendo nell'attesa di vedere la sua reazione.
Lui sorride, finalmente.
Si avvicina a me e mi stringe a sé.
Mi abbraccia forte.
Angela e Elena sgattaiolano fuori e ci lasciano soli.
Charlie prende una fragola e la mangia.
<Sei bellissima.> mi dice.
<Grazie.> mi mette in imbarazzo, come sempre.
<Mi sento a disagio, potevi avvertirmi. Sembriamo la bella e la bestia.> ride.
Non mi ha ancora baciata, generalmente è la prima cosa che fa quando mi vede.
È felice ma è ancora nervoso.
<Sei bellissimo.> gli dico.
Arrossisce.
Lo sapevo, Charlie può fare il duro quanto gli pare ma è pur sempre Charlie.
<Ieri ti ho aggredita.>
<Hai fatto bene.>
<No...avevo ragione ma ho esagerato. Era un ricatto bello e buono. Ho rischiato di perderti.> mormora.
Il mostro di ieri sera è sparito.
<Non m'importa. Importa solo che stiamo insieme, a tutti gli effetti.>
Finalmente mi guarda, cosa che aveva evitato di fare per tutta la durata della conversazione.
Mi spinge contro il tavolo e mi bacia.