<Tutte balle. Questa casa non è tua. Vattene o chiamo la polizia.> dice con tono minaccioso.
<Non ne avresti il coraggio. Sei sempre stato debole, solo un moccioso. Guardavi la mamma soffrire e piangevi e basta.>
<Ero piccolo, non potevo farci nulla.> mormora, conoscendolo, sta trattenendo le lacrime.
<Ora puoi ma, sei sempre il piccolo Charlie, quello che si nascondeva se portavo a casa un'altra donna, lo stesso che non diceva nulla se picchiavo a sangue la sua mammina. Sei sempre stato debole, resterai sempre così.>
Charlie stringe i pugni.
Elena ha già il telefono in mano.
<Avanti.> dice Richard allargando le braccia.
<Smettetela.> dice Elena.
Charlie gli corre incontro e inizia a colpirlo, Richard fa lo stesso.
Finiscono sul pavimento, Richard è sopra di lui, tenta di tenerlo fermo e di colpirlo allo stesso tempo.
La cosa sconvolgente è che non cerca di calmarlo ma solo di picchiarlo, come se non vedesse l'ora di azzuffarsi con il figlio.
Il rumore che fanno i pugni di Richard quando incontrano il corpo di Charlie è simile a un tonfo.
Elena sta chiamando la polizia.
Tento di avvicinarmi, ho paura di entrambi.
<Emma, stai lontana.> grida Charlie.
Richard alza lo sguardo verso di me e si alza.
Mi viene vicino con un sorriso macabro.
<Richard! Non toccarla.> grida Elena.
Cammino all'indietro, sto andando velocemente nel panico più totale.
Charlie afferra i piedi di Richard e li tira verso di se facendolo cadere sul pavimento.
Si siede sopra di lui e inizia a colpirlo in faccia, ripetutamente.
Sta piangendo, non capisco dove abbia trovato la forza di rialzarsi.
Dopo l'ennesimo pugno, Richard perde i sensi.
Charlie si alza, si guarda le nocche ricoperte di sangue e si allontana, terrorizzato da sé stesso.
Esce di casa e restiamo esterrefatte.
La polizia arriva poco dopo, seguita da un'ambulanza.
Dopo avermi fatto una serie di domande, mi lasciano andare.
Vado di sopra, mi metto dei jeans e esco a cercare Charlie.
È seduto su una panchina, nel giardino sul retro.
Mi avvicino e mi siedo accanto a lui.
Non dice nulla e non mi guarda neanche.
Si vergogna troppo di quello che ha fatto.
Lo abbraccio e lui inizia a piangere senza controllo.