<Sei il fidanzato perfetto. Devi pur avere qualche difetto.>
<Sono sensibile.>
<Vero, vero.>
<Possessivo, geloso.>
<Già.>
<Sono molto geloso. Sei tutta mia, non provare a contraddirmi.> è serio.
<Sono tutta tua.> mormoro.
Sorride.
<Così ti voglio.>
Mi stringe a sé e appoggio la testa contro il suo petto.
Sento il suo cuore battere, è così calmo.
Mi da una serie di baci sulla fronte molto lentamente.
È un po' come se si stesse godendo il momento.
Restiamo immobili e mi sembra che non mi manchi più nulla per essere felice.
Lo sono già.
Mi piace indossare le sue magliette, probabilmente solo perché sono sue e di nessun altro.
<Vuoi riposare? Ti devo lasciare sola?>
<Sì ma resta con me.> mormoro.
Mi sorride lievemente, come se si fosse intenerito da un momento all'altro.
Si avvicina di più con le gambe e si rifugia per bene sotto le coperte.
Le sue braccia mi circondano e chiude gli occhi.
Mi addormento.
Mi risveglio alcune ore dopo.
Charlie è ancora accanto a me, non ha mosso un muscolo.
È sveglio.
<Da quanto sei sveglio?> chiedo alzando la testa.
<Da un po'.>
<E perché non ti sei alzato?>
<Per fare cosa?>
<Qualcosa di interessante.>
<Tu sei la cosa più interessante che possa avere.>
Mi si scalda il cuore e lui lo capisce, mi fa un mezzo sorriso.
Gli do un pungo e mi volto.
Gli do completamente le spalle e lui brontola.
<Che succede? Ti ho forse irritata con quel sorrisetto da sbruffone?>
<Se lo sai, perché lo fai?>
<Mi piace vederti irritata. O triste o annoiata. Lo sapevi che quando sei annoiata attorcigli i capelli attorno a un dito e poi li srotoli, all'infinito.> mi sussurra nell'orecchio.
Appoggia il suo corpo al mio, da dietro, mi fa sentire vulnerabile.
Voglio girarmi di nuovo.
<Non lo sapevo.>
<Io lo trovo interessante. Come tutto ciò che ti riguarda, d'altronde.>
<Dici sempre la cosa giusta, vorrei potermela prendere con te, per una volta.>
Si mette a ridere e mi circonda con un braccio.
<Ti amo.> mi sussurra nell'orecchio.
<Non cambiare argomento.>
Ride ancora.
<Vorrei restare a letto con te per sempre.> mormora.
<Dannazione. Smettila.> sbotto e lui ride ancora più forte.
Lo fa apposta a dire così, sa che mi fa piacere.