<Devo proprio fare il ragazzo innocente 'sta notte o...possiamo giocare un po'?>
<Il ragazzo innocente è più che sufficiente. Non credo che ti permetterà di dormire con me.>
<Sì, invece.> Sospiro.
Non mi va di discutere adesso.
<Tutto bene?> mi sossurra.
Annuisco ancora.
Mi stringe più forte e mi bacia il collo dolcemente, come se volesse rassicurarmi.
Finisce di preparare la pasta, in silenzio.
Ogni tanto mi guarda, ma non dice nulla.
Questo silenzio è assordante.
Vado in salotto e mi sdraio sul divano.
Chiudo gli occhi e mi addormento subito.
Quasi non mi ero resa conto di essere così stanca.
Sento Charlie chiamarmi dolcemente, mi sta accarezzando.
Apro lievemente gli occhi e vedo che ha apparecchiato sul tavolino.
<Dai, piccola. Svegliati.> mi sussurra.
Mi tiro sù e poi ricado verso lo schienale.
Chiudo di nuovo gli occhi.
Ho troppo sonno.
<Non vuoi mangiare?>
<No.> sibilo.
<Sei stanca?> Annuisco debolemente.
Sento le sue braccia circondarmi e sollevarmi subito.
Mi porta nella mia stanza e mi appoggia sul letto.
Tira su le coperte e strofina una mano sul mio braccio per scaldarmi più velocemente.
Sento il rumore dei suoi jeans, li ha slacciati.
Spegne la luce e si mette sotto le coperte con me.
<Non mangi?> mormoro.
<No, piccola. Buonanotte.>
Rispondo con un verso e mi addormento completamente.
La mia sveglia suona alle sei e mezza del mattino, la spengo subito.
Tento di alzarmi ma non ci riesco.
Charlie mi abbraccia da dietro e mi tiene molto stretta.
Mi alzo lentamente tentando di non svegliarlo.
Riesco a scendere dal letto e lo copro meglio.
<Emm..> farfuglia nel sonno, allungando una mano.
Quando sono pronta per la scuola, mi siedo sul letto.
Gli accarezzo una guancia con abbastanza intensità da svegliarlo.
Si alza di colpo e si stropiccia gli occhi.
<Dove vai?> dice a voce alta ma pur sempre quasi incomprensibile a causa del sonno.
<A scuola.>
<No, ti prego, resta con me.> mi supplica e mi abbraccia forte.
<No, devo tornare a scuola, ho perso un sacco di lezioni e poi Caroline mi manca.>
<Ma io ti mancherei di più, dai, resta.>
<Devo andare.>
Mi alzo e lui mi stringe una mano.
Gli accarezzo il viso e gli do un bacino sulla fronte.