Capitolo 140

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Il cioccolatino mi va di traverso, non riesco più a respirare.
Charlie posa Mary e viene subito vicino a me.
Mi stringe a sé e mi da delle piccole pacche sulla schiena finché non mi va giù.
<Tutto okay?> mi chiede.
Annuisco.
<Non puoi morire, prima mi devi sposare.> mi sussurra nell'orecchio.
Rido ma lui si limita ad accenarmi un timido sorriso.
Penso che stesse scherzando, comunque.
Ci mettiamo comodi e mi rimetto sul posto che mi spetta.
Charlie mi accarezza le braccia.
<Allora vi sposate si o no?> chiede Mary.
<Sono curiosa anch'io.> dice Elena sedendosi sul divano.
<Di che si parla?> chiede Angela dalla cucina.
<Di matrimonio.> risponde Elena.
Lascia cadere qualunque cosa avesse in mano e si precipita in salotto.
<Come?!> strilla.
<Non ci sarà nessun matrimonio.> dico ridendo.
Mi volto per cercare sostegno negli occhi di Charlie ma ha un'espressione contrariata.
<Che cosa ho detto?> borbotto.
<Dai per scontato che io e te...credi che per noi non ci sia futuro?> dice.
<Sì, dico solo che il matrimonio è così tanto lontano da me, adesso, che è inutile parlarne. Non ho ancora compiuto diciotto anni.> gli ricordo.
<Li fai tra due settimane.>
<Sono sempre troppo giovane...mi sembra strano che ne stiamo davvero discutendo...>
<Perché no, scusa? Non ti fa male parlarne.> ride.
Mi sento con le spalle al muro, tutti in questa stanza sembrano aspettarsi qualcosa da me.
Qualcosa che non posso dare.
<Non ti sposo. Okay? Non ci sarà alcun futuro. Accontentati del presente.> sbotto ad un centimetro dalla sua faccia.
<Sì, ho capito. Non c'era bisogno di dirlo così.> mormora.
<Così come?> sbotto ancora più irritata.
<Non c'era bisogno di ferirmi. Non ti ho chiesto di sposarmi...lo so che non sono un granché come fidanzato...io...lo sapevo già che sarebbe durato fino ad un certo punto, sapevo che non ero quello giusto.> mormora a bassissima voce e mi sento in colpa.
<Non volevo ferirti. Mi dispiace.> dico.
Restiamo tutti in silenzio.
Sono tutte e tre a bocca aperta.
<Devo andare un attimo in bagno.> dice.
Sento il suo respiro diventare più intenso, è rosso in viso.
Mi sposto e lui si alza, quasi ci corre in bagno.
<Non volevo.> dico.

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