CAPITOLO 46

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<Non dire così. Vuoi che sia il tuo amico, il tuo migliore amico o il tuo fidanzato?>
Non è così che avrei immaginato la sua richiesta.
Mi sembra di firmare un contratto.
<Non voglio niente da te. Vattene.>
<Non me ne vado.>
<Chiamo la polizia?>
<Non puoi, il tuo telefono è qui.> dice e lo mette in tasca.
Sospiro e mi metto a braccia conserte.
Si avvicina e io arretro ma dietro di me c'è solo il lavandino.
<Vattene.> ringhio.
Mi afferra le braccia e mi spinge contro il lavandino.
Il suo petto è contro il mio, non riesco a respirare.
I suoi occhi sono troppo vicini, così verdi, quasi trasparenti.
Avvicina il suo viso al mio e i nostri nasi si sfiorano.
Potrei fermarlo ma sogno di baciare quella labbra da troppo tempo ormai.
<Posso?> sibila a un centimetro dalle mie labbra.
Il respiro caldo e pesante sembra preannunciarmi il suo arrivo imminente, il profumo di menta risale le mie narici in un secondo.
Il fatto che me l'abbia chiesto mi infastidisce.
Doveva farlo e basta, non mi sarei sentita in colpa, avrei ingannato me stessa pensando che sarebbe stata colpa sua.
Ma me l'ha chiesto quindi, se dico di sì allora ammetto di volerlo, se dico di no niente bacio e io desidero quel bacio.
Non prendere alcuna decisione è come prendere una decisione, ho scelto il silenzio e Charlie risponde in modo avventato, immaturo, un modo non "alla Charlie".
Mi lecca dolcemente  il labbro inferiore e attende ancora risposta.
Nel mio cervello si scatena una guerra inaudita.
L'idea iniziale che avevo di Charlie è stata annientata da questo suo gesto, la sua lingua è uscita dall'unico luogo in cui è più consono che stia.
Charlie non ha mai fatto la linguaccia, non gli è mai neanche saltato per la mente di muovere alcuna parte del suo corpo in modo sessualmente esplicito.
Ma oggi Charlie ha fatto questo.
E, dopo lo smoking, i fiori, la semi-confessione, la richiesta di un bacio e la "leccata", se così la si può definire, riesco finalmente a rendermi conto di quanto sia disperato Charlie.
<No.> rispondo.
Charlie solleva le sopracciglia, è stupito.
Già, Charlie, non te l'aspettavi, non è così?
Beh, spero che questo possa rassicurarti: neanche io.
<Cosa?> chiede, colpito e frastornato.
<Sei sordo?> ribatto.

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