<Non mi da fastidio. Adesso non dire più niente e lascia che mi prenda un po' cura di te, se vuoi guarire.> gli sussurro.
<Sono tutto tuo.> dice sorridendo.
Ride e interrompo la sua risata con un bacio.
Ci vado leggera, con lui.
So perfettamente che fa fatica a starmi dietro e che odia darlo a vedere.
Lo coccolo a lungo, non ne ha mai abbastanza.
<Hai bisogno di qualcosa? Tipo qualcosa da bere o da mangiare?> chiedo.
Resta in silenzio.
<Hai mangiato?>
Mi fa cenno di "no" con il capo.
<Ieri hai mangiato?> Scuote ancora la testa.
<Se ti imbocco io, mangi?> chiedo.
<Mi sento in imbarazzo.>
<Ti ricordi quella volta in cui mi hai messo tu le mutande?>
Arrossisce e annuisce.
<Sono letteralmente morta dentro dall'imbarazzo.>
<E perché non me l'hai detto?>
<Mi avresti presa in giro.>
Sorride.
Lo sa che è così.
<Imboccami.> dice.
Mi faccio portare il suo pranzo da un'infermiera.
C'è uno strano purè.
<Quella roba potrebbe saltarmi in faccia e uccidermi.> dice schifato.
<Stai zitto. Comando io.> gli ordino.
<Vero, chiedo umilmente scusa.>
Sorrido soddisfatta.
Avvicino il cucchiaio non troppo colmo di poltiglia velenosa alle sue labbra e lui le schiude.
<Ho paura.> sibila.
<Charlie.> sbotto.
<Già, vero.> sibila.
Si lascia imboccare e manda giù.
<Non sa di niente.> dice.
<Non ti ho chiesto di cosa sa o di cosa non sa. Devi solo mangiare, dormire, guarire e tornare a casa con me.> gli dico.
<Hai ragione. Scusa se faccio così.> dice e si mette a braccia conserte.
<I capricci?>
Mi guarda storto.
<Scherzo.> sorrido.
Finisce tutto il purè e mangia anche la macedonia.
L'infermiera è sorpresa di vedere i piatti vuoti.
<Dovresti imboccare tutti in questo ospedale.> dice lei ridendo.
<È troppo impegnata con me.> dice Charlie con fierezza.
L'infermiera ci lascia soli.
<Vuoi fare un riposino?> lo prendo in giro.
<Smettila.> sbotta.
Mi afferra, mi tira a sé e mi bacia.
<Non smettere.> dice fermandosi un'istante.
Ricominciamo a baciarci.
Ho davvero paura per lui.
Davvero tantissima.
Dopo molto tempo passato a coccolarci, ci addormentiamo abbracciati.
Spero che non sia l'ultima volta.
Ogni volta che mi sorride, spero che non sia l'ultima volta.
Non sono pronta, no.