Capitolo 195

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Qualcuno spegne le luci e le persone iniziano a ballare.
Ballo a lungo con Caroline ma resto vicino alla zona bar e finisco con l'ubriacarmi.
Lei decide di restare sobria per controllarmi.
Mi sembra di andare a fuoco.
<Qui si scoppia dal caldo, andiamo a prendere una boccata d'aria?> le chiedo.
<Ma che cosa dici? Ah, già. L'alcool. Va bene, usciamo.>
Mi fa strada fino alla porta e abbandoniamo la festa per un po'.
Ci sediamo su una panchina sotto il portico.
Restiamo in silenzio, guardiamo la strada.
Controllo il telefono.
Ho una decina di chiamate perse da Charlie.
È mezzanotte.
Sono fuori da ore, ormai.
Vedo in lontananza una macchina rossa molto familiare.
<Cazzo! Charlie.> dico e torno in casa.
Caroline mi segue a ruota.
<E adesso?> grida.
La prendo per mano e la porto al piano di sopra.
Apriamo una porta e vediamo un ragazzo e una ragazza baciarsi.
La richiudiamo e scoppiamo a ridere.
Apriamo un'altra porta e entriamo.
C'è Nathan.
<Che succede?> dice lui.
Caroline chiude la porta a chiave.
<Charlie mi insegue.>
<Ah.> si mette a ridere.
<Che cosa stavi facendo, tutto solo soletto?> chiede Caroline.
<Bevevo.> dice agitando una bottiglia.
Sento bussare molto forte alla porta, mi spavento.
<Emma, sei qui?> grida Charlie.
Nessuno risponde.
Non lo sentiamo più e ci tranquillizziamo, pensando che se ne sia andato.
Aspettiamo dieci minuti prima di uscire.
<Emma, torniamo a casa?> chiede Caroline.
<Okay, sono stanca di bere e scappare.> mormoro.
Torniamo indietro a piedi, con Nathan.
Ad un certo punto, Caroline se ne va per la sua strada e Nathan mi riaccompagna a casa.
Nel frattempo mi sono tolta i tacchi, li tengo in mano.
Arriviamo sotto casa mia e io apro la porta.
<Ehm...Emma, ti dispiace se uso il bagno?> mi chiede.
Scuto la testa e lo lascio entrare.
Chiudo la porta a chiave e salgo le scale.
Entro nella mia stanza, butto i tacchi per terra e accendo la luce.
Vedo Charlie seduto sul mio letto che mi fissa, mi spavento a morte.
<Dove sei stata?> chiede alzandosi.
Non riesco a dargli una risposta, ho bevuto un po' troppo.
Mi spinge contro il muro e mi annusa.
<Eri a quella festa?>
<Sì.> dico sorridendo.

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