Mi sorride e si avvicina a me.
<Devi mangiare qualcosa.> mormora.
Mi prende per mano e mi porta al piano di sotto.
La tavola è già apparecchiata.
Mi siedo e lui si siede davanti a me.
Sul tavolo c'è veramente di tutto.
<Che succede, Em? Non c'è ciò che volevi?>
<Eh? Non è quello. Ci sono fin troppe cose.> mormoro.
Lui si mette a ridere.
<Fa come se fossi a casa tua.> mi sorride.
<Okay.> anche se proprio non ci riesco.
Sia io che lui mangiamo il latte e i cereali.
Io mangio solo quelli e mi dispiace visto che ha preparato il latte, il caffè e il tè.
Sul tavolo ci sono cinque tipi di marmellate diverse, formaggio, fette biscottate, pane, macedonia.
Insomma, ha esagerato.
Anche se penso che ci sia abituato.
Beviamo il caffè infine.
<Mi dispiace che tu ti sia disturbato così tanto.> mormoro.
<È stato un piacere.> mi sorride.
Ci alziamo e lo aiuto a sparecchiare.
<No, Em. Faccio io.> mi toglie di mano la scodella.
<Per favore, ti ho permesso di fare ciò che volevi a casa mia. Voglio aiutarti.>
<No.> mi sorride.
<Come, no?>
<No. Semplicemente, no. Non voglio che ti disturbi, e poi non ci vedo nulla di male se ti tratto bene, o sbaglio?>
<Mi stai viziando, Charlie. Tra amici non si fa.> mormoro.
Lui continua a sistemare da solo.
Ogni volta che prendo in mano qualcosa lui me la toglie e la mette al suo posto.
<Smettila.> ride.
<Dai, Charlie.>
<No, Emma. Non si discute.> si avvicina e mi da un bacino sulla guancia.
<Ti voglio bene.> mi sorride.
<Anche io...ed è per questo che insisto.>
<No.> mormora.
Finisce da solo e lava pure i piatti.
<Che perfettino.> borbotto.
<Non proprio. Quando i miei genitori torneranno si accorgeranno di due scodelle sporche, due bicchieri sporchi, due cucchiai sporchi...insomma, si capirà che ero in compagnia.>
<Oh.>
Quando finisce si appoggia al lavandino e mi guarda.
<Che c'è?>
<Ti sta bene la mia maglietta.> mi fa un mezzo sorriso e compare solo una fossetta.
<Grazie.> la tiro verso il basso per coprire le ginocchia.
Si mette a ridere.
<Smettila, mica ti mangio.> si avvicina e me la tira su, com'era prima.
Appoggia le mani sulle mie cosce e il suo respiro si altera.
Continua a guardare le sue mani e infine guarda me.
