<Volentieri. Magari per agevolare il tutto, non è che mi aiuteresti a spogliarmi? Non so se riesco a piegarmi.> dice.
<Non è che mi stai solo accontentando? Non voglio farti male.>
Sospira.
<Rimandiamo, allora.>
<Quindi volevi solo accontentarmi?>
<Certo. Farei di tutto per renderti felice e comunque lo so che sono tutto "rotto", ad eccezione di una parte però.>
Pessima battuta.
Lascio cadere la mano sul suo petto e lui geme di dolore.
<No, Emma...> grida.
<Scusa!> me ne ero dimenticata.
<Okay, okay. Va tutto bene. Niente più battute.> mormora.
<Vuoi riposare un po'?> chiedo.
<No, voglio stare con te.> mi prende la mano e me la bacia.
<Allora cosa vuoi fare?> chiedo.
Mi squilla il telefono.
Mi alzo e lo prendo.
È Nathan.
Rispondo.
<Emma? Puoi parlare adesso?>
<A dire il vero, no.>
<Lui è lì?>
<Sì.>
Charlie si mette a sedere composto.
Mi tende la mano, vuole che mi sieda sulle sue gambe.
Faccio come vuole.
<Chi è, piccola?> mi chiede.
<Oddio, l'ho sentito.> dice Nathan.
<Anche io ti ho sentito.> ringhia Charlie.
Mi prende il telefono dalle mani e mi tiene ferma.
<Nathan, vedi di non rompere il cazzo ancora o giuro che..> dice Charlie fuorioso.
<Charlie!> lo interrompo.
Nathan riattacca e Charlie mi ridà il telefono.
Mi alzo e lo poso sulla scrivania.
Mi siedo su una sedia.
<Vieni qui.>
<No. Sei cattivo.>
<Con tutti. Tranne che con te. Vieni qui.> dice dolcemente, più dolcemente di quanto fa solitamente con Mary.
Mi fa venire voglia di correre da lui.
<So difendermi da sola. Sei diventato troppo aggressivo ultimamente.>
<Sei tu che non stai mai ferma.> dice.
Sbuffo, fingo di non aver sentito.
<La gente si mette in mezzo, non ho intenzione di perderti. Tu mi fai diventare aggressivo ma sei sempre l'unica che riesce a calmarmi, alla fine.>
<Mi fai paura, a volte.>
<Davvero? Mi dispiace. Davvero, sono mortificato...> mormora.
Ha ancora la voce dolce come il miele.
Mi arrendo e mi siedo sulle sue gambe.
<Che brava la mia piccolina.> ride.
<Non sono piccola.>
<Sei adorabile quando polemizzi.>
<Smettila.> sbuffo.
<La mia piccola Emma.> ride pizzicandomi le guance.
<Mi fai male.> mento.
Mi fa avvicinare e mi bacia dolcemente.
<Scusa, piccola.> ride.