Capitolo 185

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Il reparto è vuoto, non trovo nessuno che mi possa aiutare.
Torno indietro.
Ritorno nella mia stanza e mi accorgo solo ora della tenda accanto al mio letto.
E se ci fosse Charlie lì dietro?
La sposto leggermente.
C'è una ragazza.
Non so che fare.
Mi siedo sul letto e vedo il mio telefono.
Lo prendo e provo a chiamare Charlie.
Squilla a lungo e parte la segreteria telefonica.
Non può essere morto.
Non ci voglio nemmeno pensare.
Chiamo mio padre e non mi risponde.
Chiamo Elena.
Risponde.
<Emma?> la sua voce sembra essere incredula.
<È morto? Charlie è morto?> chiedo all'istante, senza riflettere.
Lei inizia a piangere.
<Sì o no?> grido.
Cade la linea.
È un incubo.
Non riesco a crederci.
Entra un dottore.
<Emma...finalmente ti sei svegliata.> dice sorridendo.
<Finalmente?>
<Eri in coma.> Non ci posso credere.
<Di nuovo?> dico.
<Sì...da due mesi e mezzo.> dice.
<Lei mi sta prendendo in giro?> chiedo.
<No, Emma. Vado a prendere la tua cartella, torno subito.>
Tento di mantenere la calma.
Charlie potrebbe essere morto da tempo.
Potrei essermi persa gli ultimi attimi che avevo a disposizione.
Il dottore fa per uscire e lo fermo.
<Aspetti! Io...io avevo un fidanzato. Era ricoverato qui e aveva la leucemia.> mormoro.
<Charlie? Quel ragazzo era proprio carismatico. Mi faceva morire dal ridere, a volte.>
"Era."
"Faceva."
<Dov'è?> chiedo con le lacrime agli occhi.
Mi osserva in silenzio.
<Non piangere.> mi dice dolcemente.
<Mi dica se è vivo o morto!> grido.
<L'hanno dimesso da una settimana. È guarito.> mi sussurra.
Il mio cuore fa un sussulto.
<Dio...grazie. Scusi se sono stata sgarbata con lei ma...nessuno mi diceva niente e...>
<Non preoccuparti. Comunque veniva a trovarti sempre. A volte si metteva sotto le coperte con te. Ti portava i fiori. Piangeva spesso, sia di giorno che di notte. Pregava. Baciava le tue mani per ore, non ti ha mai lasciata sola.> dice.
Sento una gola schiarirsi alle sue spalle.
Il dottore si sposta e vedo Charlie.
Ci abbracciamo subito.
Mi bacia una guancia ripetutamente.
<La mia piccolina è sveglia.> dice con voce rotta dall'emozione.
Mi metto di nuovo a piangere.
Temevo di non riabbracciarlo più.
Le sue braccia mi avvolgono completamente.
<Amore, parlami.> mi supplica.

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