Ci giriamo e lui mi viene incontro.
Ci abbracciamo.
<Senti, ho un biglietto in più per gli autoscontri e...> dice, io mi volto verso Caroline.
<Oh, non ci pensare neanche, andate voi due.> dice lei.
Caroline si siede su una panchina.
Abbiamo due gettoni e quindi due giri.
Vorrei salire da sola ma, secondo Nathan,è pericoloso.
Saliamo su una macchina rossa, tutti i posti rimanenti si riempiono nel giro di pochi secondi.
Suona un campanello e Nathan inserisce un gettone.
Partiamo.
<Tento di evitare gli altri, non vorrei che ti facessi male.> dice.
Va tutto bene per un po' ma poi ci tamponano di fianco.
<Che cazzo fai?> grida Nathan.
Non mi sporgo per vedere chi ci sia nell'altra vettura.
<Che cazzo fai tu...Nathan?> grida Charlie.
Oddio.
<Emma! Emma! Che ci fai con lui?> grida ancora ma non mi volto.
Nathan fa manovra e ce ne andiamo.
<Dio Santo.> dice Nathan.
<Ho paura.>
<Non ti preoccupare.> mi rassicura.
Alla fine del giro, scendiamo.
Andiamo verso Caroline.
Nathan mi prende per mano.
<Pezzo di stronzo!> grida Charlie avvicinandosi.
<Modera i termini.> risponde Nathan.
<Che cosa ci fai con la mia ragazza?> ringhia.
<Ero venuta qui con Caroline, aveva un gettone in più e mi ha chiesto di salire.> rispondo prima di Nathan.
Charlie stringe la mandibola e serra i pugni.
<Tu, piuttosto, vedo che ti sei portato una ragazza dietro.> lo stuzzica Nathan.
Dietro di Charlie compare una ragazza che non ho mai visto.
Lei prende la sua mano.
<Lei è...> la voce di Charlie trema, sta andando nel panico.
<Possibile che io non mi possa fidare di te?> lo sgrido.
<È mia cugina.> mormora.
Sbalordisce tutti.
<Piacere, sono Angela. Charlie mi ha parlato un sacco di te.> dice lei.
<Piacere mio.> mormoro.
<Incredibile.> dice Nathan.
<Mi dispiace di averti aggredito.> dico.
Charlie si avvicina e mi abbraccia.
<Ti sembro così tanto stupido da tradire un come te?>
Mi fa ridere.
<Ti amo troppo, piccola. Sono solo tuo, lo sai.> mi sussurra nell'orecchio.
<Avete finito?> sbotta Nathan.
<Fatti i cazzi tuoi.> grida Charlie.
Nathan fa roteare gli occhi.
<Senti un po'...ti va di stare un po' insieme? Lo so che sono in punizione, però... Solo mezz'ora. Ti prego.> mi supplica.