Capitolo 104

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<Piccola, vieni qui, dai.> si avvicina, vuole abbracciarmi e io arretro, urto un vaso, cade e si rompe.
<No, non mi toccare...vattene via immediatamente.>
Si avvicina di più e mi afferra le braccia.
Mi dimeno con forza e lui mi stringe fortissimo.
Mi abbraccia e tiene le mie braccia immobili.
Mi bacia le guance, la fronte, i capelli, mentre continuo a divincolarmi.
<Stai ferma, stai ferma.> sibila.
<No!> piagnucolo.
<Non ti ho mai presa in giro.>
Mi arrendo e smetto di combattere.
Lui mi prende in braccio e si siede sul divano.
Mi coccola come se fossi un bambino.
Piango ancora.
<Shh, basta, su. Va tutto bene, ti amo.> mormora.
Continua a baciarmi la fronte finché non mi calmo.
<Mi perdoni?>
Non posso fare altro.
<Okay.> sbuffo.
<Dai, lo che sai che non sono stato io ad iniziare, ho tentato di allontanarla e, anche se non la sopporto, non volevo comunque farle del male. Sono troppo buono, eh?>
È vero.
Forse dovrei fidarmi e basta.
<Lo sei e io sono troppo stupida. Non dovevo prendermela con te. Mi dispiace.>
<Non fa niente, okay?> mi accarezza il viso e mi asciuga le lacrime.
<Okay.> lo dico a voce così bassa che mi esce come un sospiro.
<Sei...sei gelosa?>
Annuisco.
Sorride.
<Non ci separerà, te lo prometto. Pensavo che volessi davvero lasciarmi.>
<Volevo solo mandarti via.>
<È comunque una cosa terribile. Tu non puoi mandarmi via, neanche se lo volessi davvero.>
<Perché no?>
<Perché mi ami.>
<E se un giorno smettessi di amarti?>
<Me ne andrei io e non mi perdonerei mai di averti persa.>
Continuiamo a guardarci in silenzio.
Sento il mio telefono squillare, rispondo.
<Pronto?>
<Emma? Sono Mary, con il telefono di papà. Sto tornando a casa!>
<Quando arrivi?>
Sento il rumore di una macchina parcheggiare.
Riattacca e dopo pochi istanti entra.
<Ciao Emma, ciao Charlie!> strilla e ci corre in contro.
Scendo dalle gambe di Charlie e mi siedo accanto a lui.
Abbraccia prima me e poi lui.
<Papà?> chiedo.
<È tornato al lavoro.>
Annuisco.
<Come stai?> chiede Charlie.
<Bene.>
Resta abbracciata a Charlie.
Lui continua a riempirla di bacini e lei ride.
Mi guarda e mi fa l'occhiolino.
<Emma, ne vuoi anche tu?> mi chiede Mary.
<Solo un po'.>

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