Capitolo 184

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Charlie si sveglia di soprassalto e si chiude in bagno prima che possa raggiungerlo.
Lo sento vomitare.
Trattengo il respiro a tratti per sentire meglio.
Resta in silenzio per qualche minuto.
Poi lo sento singhiozzare.
Tira dei pugni contro il muro e rimette altre due volte.
Piange a dirotto.
<Charlie?> dico dopo aver bussato.
<Piccola...torna a dormire. Torno subito, promesso.> singhiozza.
Resto vicino alla porta.
Sento l'acqua del lavandino scorrere.
Lo sento lavarsi i denti.
Dopo poco esce.
Mi osserva, ha il viso leggermente inumidito dall'acqua.
Se lo asciuga con la maglietta.
<Ti senti meglio?> chiedo.
Annuisce.
<Non volevo svegliarti. Torniamo a dormire?> dice dolcemente.
Ignoro la domanda e lo abbraccio.
<Se devi piangere, fallo qui, con me.> mormoro.
Non esita neanche un secondo e scoppia a piangere.
Si appoggia al letto.
<Non voglio morire, non voglio. Non ho fatto nulla di male.> piagnucola.
Lo abbraccio e mi stringe forte.
Calma i suoi singhiozzi e continua a piangere silenziosamente, finché non esaurisce le lacrime.
Mi prende per mano e mi fa sdraiare accanto a lui.
Mi abbraccia, e sistema le coperte.
<Non mi lasciare, Emma.> chiede con voce tremolante.
<Non lo farei mai.> gli sussurro.
Lo bacio, con la solita paura che sia l'ultima volta.
Gli accarezzo i capelli e continuo a baciare ripetutamente le sue labbra anche dopo che si è addormentato.
Spero che si svegli domani.
Farfuglia il mio nome alcune volte.
Non riesco a dormire, mi assicuro sempre che stia respirando.
Mi alzo e vado a prendere un caffè.
Incontro la sua dottoressa.
<Hei, sei la ragazza di Charlie?> dice.
<Sì.> mormoro.
Lei mi offre il caffè.
<Non posso darti dati certi ma  credo che...> dice.
Mi cade il caffè, ci spostiamo.
Ne prendo un altro, le mie mani tremano.
<Morirà? È così? Non ce la faccio...non ce la faccio.> la mia voce non sembra più neanche la mia.
Le gambe mi cedono all'istante, cado e svengo.
Mi risveglio in un letto d'ospedale, credo di avere un tubo in gola.
Mi agito e una dottoressa mi libera.
Sorride e non capisco il motivo.
<Vado a chiamare il tuo medico, aspetta.> dice uscendo.
Mi alzo e vado alla ricerca della camera di Charlie ma quando la trovo...è vuota.
Sento il mio cuore appesantirsi e gli occhi riempirsi di lacrime in un istante.

Charles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora