Aspetto che cada in un sonno più profondo e mi alzo.
Preparo due tazze di tè e le metto su un vassoio.
Torno da lui e mi siedo sul letto.
Lui si sveglia all'improvviso, credo di averlo spaventato in qualche modo.
<Em?> mormora mezzo addormentato.
Gli accarezzo una guancia e lui si mette a sedere.
<Hai fatto il tè?> aggiunge.
<Sì, dormi ancora.> gli sossurro.
<Voglio berlo.> sussurra.
È ridotto malissimo.
<Okay.> Gli passo la tazza e lui ci soffia dentro.
Mi fa tenerezza vederlo così vulnerabile, riesco a trovarlo bello e attraente anche così.
Ne beve un po'.
<È buonissimo, grazie.> mi sorride.
Non è nulla di che a dire il vero.
Acqua calda e una bustina di tè ma Charlie è pur sempre Charlie, è troppo cortese e gentile.
<Prego.>
Ne beve ancora un po' e mi guarda.
<Sei bellissima e...sei la ragazza migliore che abbia mai incontrato. Mi hai reso una persona migliore, più sicuro di me stesso. Mi hai fatto sentire bello, davvero bello. Mi hai fatto sentire amato profondamente e non so spiegarti a parole quanto questo sia importante per me.> ha le lacrime agli occhi e inizio a preoccuparmi.
<Perché me lo stai dicendo?> sento che mi sta nascondendo qualcosa, è diventato così misterioso da quando siamo arrivati e non posso tranquillizzarmi.
<Deve esserci per forza un secondo fine dietro le mie parole? Io ti amo, prometto di non lasciarti mai.> sorride.
<Dio, Charlie. Lo sai che non sono brava a parole.> sbuffo.
Scoppia a ridere.
<Va bene. Pensi le stesse cose?>
<Sì ma così non è sufficiente.>
<Lo è. Lo è davvero.> sibila.
Quando finisce il tè si sdraia di nuovo.
Mette la testa sulle mie cosce e si addormenta ancora.
Poso la tazza sul comodino e inizio ad accarezzargli i capelli.
Dorme per un'ora senza problemi e poi si sveglia per vomitare.
Corre in bagno e si chiude a chiave.
<Charlie! Non chiudere, potrebbe succederti qualcosa.> grido.
Sento che tira l'acqua.
Mi siedo sul letto e lui esce.
<Sto meglio.> mi sorride.
<Non è vero.> sbotto.
<Sto bene, Emma. Devo solo riposare.>
<Andiamo all'ospedale, solo per sicurezza.>
<No! Odio gli ospedali.> mi sgrida.
Annuisco.
Prende una pastiglia e si mette sotto le coperte.