Capitolo 174

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<Niente, niente.> mormoro.
<Adesso parli. Ti sembro viziato?>
<Sì. Odio vederti spendere.>
<Spendo più in te che in me, lo sai?> Ah.
<Non lo sapevo.> sibilo.
Lui sospira.
<Sono spendaccione da quando ti conosco. Mi piace vederti sorridere e arrossire quando ti regalo qualcosa. Mi si scalda il cuore.>
<Che tenero.> mi sfugge.
<Tenero io? Divento cattivo, eh.>
<Tu?>
Lui annuisce.
Può essere davvero stronzo, ho paura.
Si mette sopra di me e afferra la mia gonna.
<Saluta il Charlie buono e tenero, per la prossima ora sarai con il mio lato oscuro.>
<No, per favore.> piangnucolo.
Lui ride e mi sfila la gonna in un secondo.
Grido e mi copro con un cuscino.
Non l'aveva mai fatto così.
<Dai, piccola.> mi sorride.
<Vaffanculo.> sbotto.
<Ah si?> afferra il mio cuscino e grido ancor prima che lo tolga.
Me lo toglie di mano e lo lancia.
<Charlie...ti prego!> grido.
<E va bene.> dice dolcemente.
Mi permette di rimettermela mentre mi osserva pazientemente.
Prende un lembo di coperta e mi copre con cura.
<Ti ho spaventata?>
<Irritata. Non hai chiesto il mio permesso.>
<Non ho bisogno di permessi speciali.>
<Ti ricordi che un tempo mi chiedevi il permesso anche solo per baciarmi?>
<Sì ma poi ho scoperto che pendi dalle mie labbra e che non vedi l'ora di essere baciata. Lo stesso vale per questo.> dice facendo scivolare l'indice giù per la mia pancia.
Fermo la sua mano prima che sia troppo tardi.
Si è calmato.
Mi da una serie infinita di baci dalla spalla al collo.
Mi rilasso finché non mi assopisco.
<Non dormire.> mi sussurra
Non lo ascolto e chiudo gli occhi.
Lo sento sospirare.
Mi mette un cuscino sotto la testa e mi bacia le labbra di sfuggita.
Sento la pressione sul letto alleggerirsi.
Si è alzato.
<Dove vai?>
<Uhm. Torno subito.> mi sossurra.
Sono troppo stanca per indagare a fondo.
Dormo a lungo.
Al mio risveglio sono completamente sola.
È buio.
Mi alzo e inizio a chiamare Charlie e Elena per i corridoi.
Sono sola.
Scendo le scale e quando arrivo a metà della rampa, vedo Charlie e Elena entrare in casa.
<Dove eravate?>
<All'ospedale. Sai, ci devo andare un paio di volte a settimana e...>
<Perché non mi hai portata con te?> lo interrompo.

Charles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora