Il mio cervello non pensa ad altro finché non torniamo a casa.
Ci chiudiamo nella sua stanza e lui si prova una maglietta che ha comprato.
<Charlie...posso chiederti una cosa?> dico.
Non mi guarda, si sta specchiando.
<Certo, piccola.> dice dolcemente.
<In quel negozio che vendeva articoli per la casa...tu mi hai detto: "quando avremo una casa tutta nostra...">
Lui si volta.
<Spiegati.> dice.
<No, spiegati tu. Una casa tutta nostra?>
<Era per dire. Piccola, ti ricordi il casino che abbiamo fatto per la storia del matrimonio? Ti prego di non tirare fuori la convivenza, a tal proposito.> dice sfilandosi la maglietta.
Mi piace quando è a petto nudo ma non glielo dirò, sarebbe come cambiare argomento.
<Ma prima si va a convivere e poi, se funziona, ci si sposa.> gli dico.
<Che cosa vuoi, Emma? Ti aspetti una proposta da me?> dice sghignazzando mentre di toglie i jeans.
Più vestiti toglie e più l'aria mi manca.
<No.> dico sorridendo.
Ci spero.
Mi guarda e mi sorride.
<Piccola, andare a vivere insieme...te lo chiederei se fossi sicuro che non mi spezzeresti il cuore. Non ne sono affatto sicuro...quindi non ti aspettare grandi cose. Non voglio rimanere deluso.> mormora.
Prende una maglietta dall'armadio.
<Fermo. Non metterla.> gli dico.
La posa.
<Ti piaccio così? Mi guardi già da un po'.> mi fa un mezzo sorriso.
Ecco perché non dovevo dirglielo.
<Sì, certo che mi piaci così.>
Sorride come un bambino e si sdraia accanto a me.
<Ti immagini me e te che viviamo insieme? Ti sveglierei così ogni giorno.>
Si solleva e mi bacia dolcemente il collo, mi fa il solletico.
Sarebbe un bel modo di svegliarsi.
<Troveresti ogni giorno la colazione pronta, il pranzo pronto, la cena pronta. Ci coccoleremo per ore, conoscendomi e mi picchieresti, conoscendoti.>
Ridiamo.
<È vero.> sorrido.
<Ti porterei a cena fuori tutti i sabati e al cinema ogni domenica.> mi sussurra.
<Diventeresti povero nel giro di un mese.> rido.
<Ho soldi da buttare.> mi dice.
Magari li avessi io.
Mio padre arriva a mala pena a fine mese.
<Non dici niente?> aggiunge.
Scuoto la testa.
<Non vuoi che spenda soldi?>
<Il pensiero era carino ma mi vizieresti. Rischierei di finire come te.>
Ops.
<Come me?>