Capitolo 114

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I suoi occhi verdi vacillano e non so più a cosa credere.
<Okay.> mormoro.
Lui sospira di sollievo e si alza.
Appoggia la sua fronte contro la mia, i nostri nasi si toccano.
È come se volesse baciarmi ma non lo fa.
Chiude gli occhi e restiamo immobili.
Le sue braccia mi tengono ancora stretta a lui, contro il muro.
Sento delle persone entrare in classe, accendono la luce.
Mi bacia dolcemente.
Si separa lentamente e riapre gli occhi.
<Ti amo.> sibila.
Mi bacia il dorso della mano e se ne va guardandomi.
Mi giro e noto che tutti mi stanno guardando.
Caroline incrocia Charlie entrando e viene verso di me.
<Dovete smetterla di baciarvi in classe, tutti vi guardano sempre allibiti.> ride.
Sorrido e mi siedo.
Non lo facciamo apposta, succede e basta.
Ogni giorno non vedo l'ora di rivedere Charlie, che sia all'intervallo o a casa.
Quando suona la campanella dell'intervallo esco ma non lo trovo.
Decido di andargli in contro ma per tutto il tragitto verso la sua classe, non lo vedo.
Decido di entrare.
Sta parlando con Sara, sono in fondo, come se volessero nascondersi.
Vedo che parlano tranquillamente, Charlie addirittura le sorride.
Non capisco.
Credevo che la odiasse.
All'improvviso lui si mette a ridere, lei ha detto qualcosa di divertente.
Anche quando smette di ridere, continua a sorriderle e a guardarla come se fosse l'unica ragazza che abbia mai visto.
Lui si avvicina a lei, che nel frattempo non ha ancora smesso di parlare.
<C'è davvero qualcosa che non ti ha detto.> sibila Nathan alle mie spalle.
<Da quanto sei qui?>
<Da quando sei arrivata tu.>
<Ne sai qualcosa?>
<Non devo immischiarmi.> sibila.
Mi giro di nuovo e vedo che sono più vicini che mai.
Hanno smesso di parlare, lei guarda le labbra di Charlie.
Si avvicina per baciarlo ma lui indietreggia.
Non si arrabbia, le fa solo cenno di no col capo.
Si salutano con abbraccio e quando Charlie le bacia una guancia, mi vede.
Leggo il labbiale fino a qui, ha pronunciato il mio nome.
Sara si volta verso di me.
Nathan mi afferra e mi porta al piano di sopra.
<Perché?> chiedo mentre saliamo velocemente le scale.
Quando arriviamo prendo fiato.
<Lui non è chi ti ha detto di essere.> mormora.

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