Entriamo e lui chiude la porta a chiave.
Mi porta in cucina, prende due bottiglie d'acqua dal frigo e mi porta al piano di sopra.
Entriamo nella sua stanza.
C'è un telescopio grandissimo davanti alla finestra, un microscopio sulla scrivania, un mappamondo, cartine geografiche e sul soffitto è dipinta la via lattea.
<Emma.> schiocca le dita.
<Sì?>
<Ti do qualcosa per cambiarti?>
Annuisco.
Mi da una maglietta.
<Ti lascio sola adesso. Io dormo nella stanza qui accanto, se hai bisogno non esitare a venire da me.>
<Okay, grazie.>
<Di niente. Buonanotte.> mi abbraccia e mi stringe più forte del solito.
<Buonanotte.> mormoro.
Mi da una bottiglia d'acqua e esce chiudendo la porta.
Non riesco a credere di essere nella sua stanza.
È come fare una passeggiata nella sua mente.
Appoggio la bottiglia sul comodino.
Il motivo della solitudine di Charlie è ormai scontato ai miei occhi.
Lui è più che benestante, immerso nello studio, non è mai riuscito a instaurare un rapporto con qualche bambino.
Già, riesco ad immaginarlo da piccolo, chiuso nella sua stanza a studiare, desiderando e odiando il mondo là fuori.
Poteva solo osservarlo dalla sua finestra.
È probabile che sognasse una vita diversa da quella che si ritrova a vivere.
Mi cambio e mi infilo con cautela sotto le coperte.
Il letto è stato rifatto alla perfezione.
Il profumo di Charlie è ovunque e io mi sento l'unica cosa fuori posto della stanza.
Addirittura la bottiglietta d'acqua mi sembra far parte del complesso più di
me.
Spengo la lampada e tento di addormentarmi.
Il poco alcool bevuto mi aiuta e dopo poco cado in un sonno profondo.
Non ho idea di che ore siano quando mi sveglio.
Mi alzo e esco dalla stanza.
Vorrei sapere dov'è il bagno.
Resto impalata per un po' e alla fine decido di avventurarmi.
Provo la stanza in fondo al corridoio.
È il bagno, che fortuna.
Entro e mi chiudo dentro.
Charlie dorme ancora?
Mi lavo il viso evitando gli occhi.
Sono ancora truccati e non c'è lo struccante.
Esco dal bagno e torno timidamente nella mia stanza.
Trovo Charlie che sistema il letto.
<Buongiorno.> mi sorride.
<Buongiorno.> mi sento in imbarazzo.
Sono sempre fuori posto.
<Hai dormito bene?>
<Sì, benissimo.>
<Ne sono felice.>
I suoi capelli sono leggermente arruffati, vorrei accarezzarli, sembrano così soffici.