Mi sveglio sentendo un rumore.
Alzo la testa, Charlie ha fatto cadere una bottiglia.
Si accorge di avermi svegliata e mi accarezza la schiena.
<Meno male che ti sei svegliata, dobbiamo tornare di sotto o mia madre capirà quello che abbiamo appena fatto.> dice.
Sospiro.
Appoggio la guancia contro il suo petto nudo, come il resto del corpo, d'altronde.
La sua pelle è ancora bollente.
<Questa volta è stato..>
<Bellissimo.> lo interrompo.
Sprofonda verso il basso fino a raggiungere l'altezza della mia testa.
Mi bacia la fronte.
<Credo che sia stato più bello perché fuori piove e fa freddo.> mi sussurra.
Lo fisso e non riesco a fare a meno di pensare che vorrei rifarlo all'istante.
<Ti ho già detto che dobbiamo tornare di sotto, no?> mi dice, come se mi avesse appena letto nel pensiero.
<E dai, tua madre ci ha già beccati a fare il bagno insieme, credo che abbia capito che noi due...>
<Scopiamo irregolarmente?> m'interrompe.
Una parola così volgare sulle sue labbra mi provoca la pelle d'oca e la necessità di sentirglielo dire ancora.
<Ridillo.> dico sorridendo.
<Che cosa? Che facciamo l'amore irregolarmente?>
<L'hai detto in un altro modo prima, o sbaglio?>
<Mi è scappato. Non è bello da dire alla propria fidanzata.> mormora.
È vero.
Ma fa un certo effetto se lo dice un ragazzo colto ed educato come Charlie.
<Niente bis. Andiamo di sotto.> dice e si alza.
<Quando ti ricapita di farlo due volte in un giorno?> tento di manipolarlo.
<Adesso che sai quant'è bello, credo che mi capiterà spesso.>
Sbuffo mentre lui si cambia.
Un altro ragazzo si sarebbe approfittato dell'opportunità.
Ma noi stiamo parlando di Charlie, il ragazzo che chiede scusa alle zanzare dopo averle uccise.
<Non mi va.> borbotto.
<Emma, non farmi venire lì che non ti conviene.> ringhia.
<C'è il doppio senso?> chiedo ridendo.
<Chi ti ha insegnato queste cose?> chiede raccogliendo i miei vestiti da terra.
<Non mi va.> ripeto.
<Dopo lo rifacciamo, se fai la brava.>
Sospiro.
Mi alzo e mi vesto.
Mi spruzzo il profumo di Charlie prima di uscire.
<Che fai?> chiede.
Mi ha colta sul fatto.
Poso il profumo e corro da lui.
Usciamo e chiude la porta.
<Che buon profumino che fai, ti mangerei tutta.> ovviamente mi prende in giro, vuole solo provocarmi, di nuovo..