Capitolo 117

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Sto congelando e Charlie è caldissimo, la sua maglietta è morbida e mi asciuga le lacrime involontariamente.
<Ti supplico di perdonarmi, Emma. Ti prego, io ho solo te.> mormora.
<No, non posso.> sibilo.
Lui sospira e mi stringe forte.
Inizia a baciarmi la fronte molto dolcemente.
Non riesco a smettere di piangere, non riesco a parlare.
<Basta piccola, non è la fine del mondo. Te l'avrei detto prima o poi.>
<Mi hai mentito.> sibilo.
<Solo all'inizio. Quello che provo per te esiste davvero.> mi sussurra.
Scuoto la testa.
Mi afferra il mento con due dita e mi costringe a guardarlo.
Distolgo lo sguardo e lui mi bacia.
Me l'aspettavo.
Spinge le sue labbra contro le mie e me le morde.
Mi tiro indietro per il dolore e lui me le tocca con l'indice.
<Scusa, piccola. Mi perdoni, vero?>
<Vaffanculo.> ringhio.
Sara inarca le sopracciglia, come se avesse pensato "finalmente".
Lo spingo e me ne vado.
Sara mi segue e suona la campanella.
<Emma!> mi chiama dalla cima delle scale.
Faccio finta di niente e torno nella mia classe.
Racconto tutto a Caroline e non ha nessun consiglio da darmi.
<Sei in una posizione terribile, non ti biasimerei se decidessi di lasciarlo e non lo farei neanche se decidessi di restare con lui. So che vi amate. Anche se è stato uno stronzo, bugiardo e manipolatore, ti ama.> mormora.
Usciamo a mezzogiorno, Charlie esce all'una.
Caroline viene a casa mia e mi aiuta a raccogliere tutte le cose di Charlie.
Metto tutto in una borsa e vado a casa sua.
Suono il campanello, mi apre sua madre.
<Ciao, Emma. Come va?>
<Ciao...non lo so...anzi, lo so: male.>
<Che cosa è successo?>
Poso la borsa ai suoi piedi.
<Mi ha mentito, dal principio. Quelle sono le sue cose. Digli di non cercarmi.>
È sconvolta.
Mi volto e percorro il vialetto.
<Emma? Cosa è successo?>
<Te lo dirà lui.>
<Non mi dice mai nulla.>
<Questa volta lo farà.>
Torno a casa, Caroline ha ordinato le pizze.
Chiudo la porta a chiave, ho paura che Charlie tenti di tornare.
Ci sediamo sul divano e apriamo i cartoni.
Mi squilla il telefono.
È lui.
Rispondo.
<Dimmi.> sbotto.
<Hai riportato tutte le mie cose? Mi stai lasciando? Lo sai che...Dio, non riesco a parlare.> piange.
Riattacco subito.

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