CAPITOLO 21

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<No, Mary. Comunque, bentornata.>
<Ma tu la stavi baciando.>
<Come un amico non come un fidanzato.> ride.
<Però vorresti esserlo.>
Lo zittisce.
Apre la bocca per rispondere ma la richiude subito.
<Sto bene così.> risponde infine.
Ho sperato in un "sì".
Mi faccio pena da sola.
<Va beh.> borbotta lei.
<Hai dei compiti da fare?> le chiedo.
<Sì. Vado a farli nella mia stanza e vi lascio da soli.> prende lo zaino e corre via.
<Piccioncini.> urla prima di chiudersi in camera.
<Tua sorella è tremenda.>
<Ma ha ragione. Solo perché tu non mi baci come un fidanzato non vuol dire che non ti comporti come tale.>
<Come mi dovrei comportare?>
<Niente più bacini, se non quando ci vediamo o quando ci salutiamo.>
<Che cosa?>
<Lo stesso vale per gli abbracci e scordati di tenermi la mano ancora per un instante.> mormoro mentre la libero dalla sua presa micidiale.
<Davvero? Ma io ho bisogno di tutte queste cose. Ne ho bisogno in continuazione.> mormora.
<Non è così che funziona, mi dispiace.>
<Ho capito.> sbotta.
Si allontana da me e mi sento pervasa da un vuoto immenso.
<Mi manchi.> mormora.
<Smettila.>
<Non possiamo tornare come prima?>
<Amici che si comportano da fidanzati?>
<Sì, per favore.>
"Per favore".
Non si tratta di fargli un favore.
<No.> ribatto con durezza.
Lui mi guarda e io pure.
Sembra un cane bastonato e non mi interessa.
<Te lo ripeterò all'infinito.>
Guarda il telefono e si alza.
<Diamine, è tardissimo. Mio padre mi ucciderà.> Mi alzo e lo accompagno alla porta.
La apro e lui si ferma.
<Ora posso?> sghignazza.
<Sì.> sbuffo.
Mi abbraccia e nel frattempo mi da una serie di baci sul collo.
Tutto ciò mi ferisce.
Come posso resistere in questo modo?
Si separa leggeremente ma solo per baciarmi le guance.
<Okay, okay.>
Lo respingo.
<Anche tu.> piagnucola.
<Ma non eri in ritardo?>
<Eeeemmmmm.> ringhia.
<Okay.>
Lui si china e mi sorride.
Compaiono le sue splendide fossette, quasi non respiro.
Gli do due bacini ed è difficile non soffermarsi sulle sue labbra.
<Okay.>
<Sì, ma potevi essere più affettuosa.> borbotta.
<Sparisci.>
Ride e esce di casa.
<Charlie!> lo chiamo e lui si volta subito.
<Che c'è? Me ne vuoi dare altri?> ride.

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